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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Piazza della Santissima Annunziata
Denominazione Piazza della Santissima Annunziata
Altre denominazioni Piazza di Santa Maria di Cafaggio, piazza dei Servi di Maria, piazza di Santa Maria dell'Annunziata, piazza dell'Annunziata
Affacci .
Proprietà convento della Santissima Annunziata, Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Brunelleschi Filippo, Manetti Antonio, da Sangallo Antonio il Vecchio (Antonio Giamberti, d.), Baccio d'Agnolo (Bartolomeo Baglioni, d.), Caccini Giovanni Battista.
Pittori - Scultori - Decoratori Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Tacca Pietro.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza da via dei Servi, via Cesare Battisti, via Gino Capponi, via della Colonna, via dei Fibbiai. La denominazione, con leggere varianti, è attestata dalla seconda metà del XIII secolo, in stretto riferimento alla primitiva chiesa fondata nello stesso periodo dai Servi di Maria (tradizionalmente nell'anno 1233). Per quanto definitasi nel corso di svariati secoli (sappiamo ad esempio come nel 1299 il Comune avesse destinato 400 fiorini ai frati per l'acquisto del terreno antistante su cui creare lo slargo), la piazza mostra carattere unitario e, tra le piazze fiorentine, è quella che meglio esprime gli ideali della città rinascimentale. Momento decisivo per la sua qualificazione fu l'intervento di Filippo Brunelleschi, al quale si deve il loggiato dell'ospedale degli Innocenti, eretto in uno spazio ancora informe a partire dal 1419, che servì di misura per tutti gli interventi successivi: tra il 1447 e il 1452 Antonio Manetti realizzò un primo portico ad una arcata davanti alla facciata della chiesa; a partire dal 1516 Antonio da Sangallo il Vecchio e quindi Baccio d'Agnolo eressero il porticato speculare a quello brunelleschiano; tra il 1599 e il 1601 Giovanni Battista Caccini ampliò il porticato della basilica. Ad accrescere la bellezza dello spazio vennero poi posti nella prima metà del Seicento alcuni eccezionali elementi di arredo urbano. Al centro fu collocato il monumento equestre al granduca Ferdinando I, opera tarda del Giambologna terminata da Pietro Tacca nel 1608. Allo stesso Tacca si devono poi le due fontane con figure marine in bronzo poste ai lati (1629) originariamente realizzate per ornare il monumento a Ferdinando I de' Medici a Livorno e qui montate nel 1643. Con tali interventi la piazza assunse le attuali caratteristiche e, nel 1684, Ferdinando Leopodo del Migliore poté definire nella sua guida di Firenze la piazza "quadra e assai ben larga per ogni lato, ornata nelle parti laterali d'un colonnato con logge, dalle quali ella riceve sembiante di teatro". Così Giovanni Fanelli: "Sfruttando anche la particolare condizione del sito - un avvallamento corrispondente a un tratto dell'antico corso del Mugnone -, sollevando i lati della piazza su alte gradinate, cercando di sminuire la presenza e l'importanza degli accessi delle altre strade, Brunelleschi e gli architetti venuti dopo di lui vogliono definire la piazza come un mondo perfetto in se stesso, concentrando i rapporti con il contesto urbano nel 'cannocchiale' della via dei Servi puntato sulla cupola del Duomo, alla quale corrisponderà, qualche decennio più tardi, la cupola della Santissima Annunziata. La quota su cui è impostato il loggiato degli Innocenti corrisponde all'altezza di orizzonte di chi si trova nella piazza. Impostata sopra questa linea di orizzonte la sequenza della arcate non vale come sviluppo longitudinale di un ritmo infinito ma come svolgimento conchiuso calcolato dell'unità ideale sempre uguale a se stessa. L'interasse delle colonne è pari a 10 braccia e l'altezza della colonna è 9 braccia; ogni campata risulta così sostanzialmente un'entità cubica conclusa da una semisfera (volta a vela): un modulo ideale. La loggia è spazio esterno rispetto rispetto allo spedale in cui è contenuta; è spazio interno vista dalla piazza, in quanto è contenuta dentro il piano di facciata". Presumibilmente per la presenza della statua e delle due fontane, la piazza non fu utilizzata, come nel caso delle piazze di Santa Croce e di Santa Maria Novella, per giochi e tornei che necessitavano di spazi del tutto liberi da ingombri. Tuttavia il luogo fu e in parte è ancora fulcro di alcune feste e mercati particolarmente sentiti in città, a partire dalla festa dell'Annunciazione di Maria Vergine (25 marzo) che coincideva con il capodanno fiorentino e che quindi assumeva caratteri sia religiosi sia civili, e quella della Natività di Maria (8 settembre). Lo stesso può dirsi per la festa della Rificolona che cade il 7 settembre alla vigilia del giorno dedicato alla Natività della Vergine, celebrazione unicamente fiorentina, tradizionale e popolare. Per tutto ciò che qui si è accennato, la piazza è da considerarsi di eccezionale rilievo storico e artistico, il che comporterebbe una maggiore cura e manutenzione dello spazio, ancor più auspicabile dopo il termine dei lavori che hanno interessato il complesso degli Innocenti per la creazione del suo nuovo museo (Mudi) e che a lungo hanno occupato con il cantiere parte dello spazio. Inoltre, per quanto sia evidente la difficoltà nel trovare soluzione alternative, risulterebbe determinante eliminare il traffico delle linee urbane che passano davanti alla basilica (anche per i danni che provocano con le vibrazioni all'edificio) lungo l'asse di via Cesare Battisti e via della Colonna.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 179, n. 427; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 36-38; Stradario 1913, p. 7, n. 33; Stradario 1929, p. 5, n. 41; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 65-69; Stradario 2004, p. 423.
Approfondimenti Guido Carocci, La piazza della SS. Annunziata, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1906, III, 1905, pp. 36-38; Osanna Fantozzi Micali, La formazione della piazza della SS. Annunziata, in Firenze, studi e ricerche sul centro antico, I, L'ampliamento della cattedrale di S. Reparata, le conseguenze sullo sviluppo della città a nord e la formazione della piazza del Duomo e di quella della SS. Annunziata, a cura di Piero Roselli (Istituto di Restauro dei Monumenti, Facoltà di Architettura di Firenze), Pisa, Nistri-Lischi Editori, 1974, pp. 22-29; Giovanni Fanelli, Piazza Santissima Annunziata e Piazza San Marco: la vita urbana nel corso del tempo, Firenze, Edizioni Aida, 2005; Maria Teresa Bartoli, Piazza SS. Annunziata. Rinascimento e dis-continuità nel racconto storico dell'architettura fiorentina, in "Firenze Architettura", XVII, 2013, 2, pp. 110-115; Antonio Lattuchella, Piazza della Santissima Annunziata, in Le piazze di Firenze: storia, architettura e impianto urbano, a cura di Francesco Gurrieri, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2014, pp. 70-105.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10318, 10319 (vedute della piazza riprese da via dei Servi verso la chiesa e verso il loggiato dello spedale degli Innocenti, fine XIX secolo); 6589 (veduta d'insieme della piazza ripresa dal loggiato dei Serviti, 1933).
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza della Santissima Annunziata su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/01/2014
Data ultima modifica 18/03/2021
Data ultimo sopralluogo 16/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza).
Localizzazione
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