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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Benci 8
Denominazione Palazzo Mancini
Altre denominazioni .
Affacci borgo Santa Croce 2, corso dei Tintori
Proprietà Alberti del Giudice, Rossi, Conti di San Secondo, Barbolani da Montauto, Mancini.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Angiolini Angiolo, Fedi Antonio.
Uomini illustri Hitler Adolf.
Note storiche La possente fabbrica, voluta da Benedetto degli Alberti e già terminata nella sua originaria configurazione nel 1378, è da considerare, tra le molte proprietà della famiglia nella zona, quella "di maggior visibilità per collocazione, estensione e disegno architettonico" (Brenda Preyer 2005). Della sua antica storia bene documentano la muratura a conci del piano terreno e i poderosi pilastri di pietra forte del cortile, propri dell'architettura fiorentina trecentesca, mentre per il resto i fronti mostrano chiari segni degli interventi successivi, evidenziando le molteplici sovrapposizioni che nei secoli hanno ridisegnato gli affacci. Dagli Alberti la proprietà passò, nel corso del tempo, ai Rossi, ai Conti di San Secondo, ai Barbolani da Montauto e ai Mancini. Tra Settecento e Ottocento furono apportate significative modifiche agli interni, con notevoli decorazioni pittoriche tra le quali è da segnalare una ampia galleria affrescata. All'Ottocento risale anche la costruzione della loggia sul tetto, con affacci verso borgo Santa Croce e verso corso dei Tintori (restaurata nel 1990-1992). Restauri alla facciata sono documentati nel 1897 e nel 1900. Nel 1908 fu dato il permesso di aprire un nuovo sporto in una delle arcate della facciata e di costruire una porta sul fronte di corso dei Tintori. Altri interventi sono documentati al 1931, quando si costruì il ballatoio al primo piano del cortile, e al 1940, quando venne costruita una nuova scala e si operò il distacco di una decorazione a fresco da una volta. Sempre attorno a questi anni la fabbrica fu interessata dalla demolizione degli intonaci dei fronti dei piani superiori, da mettere in relazione con simili operazioni attuate in occasione della visita di Hitler a Firenze del 1938, volte a conferire ad alcuni scorci urbani un'immagine 'ferrigna' e di gloriosa vetustà (la situazione precedente all'intervento è documentata da alcune fotografie pubblicate tra gli altri da Marco Dezzi Bardeschi). L'ultimo intervento di restauro ai fronti su via de' Benci e corso dei Tintori è datato al 2001-2002. La facciata che guarda a via de' Benci è organizzata su tre alti piani per tre assi e, in prossimità delle cantonate, evidenzia due scudi decisamente erosi ma ancora interpretabili in condizioni di luce radente come degli Alberti (d'azzurro, a quattro catene d'argento moventi dai quattro angoli dello scudo e riunite in cuore per un anello dello stesso), un tempo isolati sulla superficie intonacata. Sulla volta dell'androne di accesso al cortile è dipinto uno scudo con le armi congiunte dei Barbolani di Montauto e dei Mancini. Sul cancello ricorrono invece solo quelle dei Mancini (d'oro a tre fasce di nero). Su un capitello dei pilastri del cortile ricompare lo scudo con l'arme, scalpellinata, degli Alberti. Negli spazi interni si segnala una sala dipinta sulle pareti con vedute di paesaggi e marine, e sul soffitto e nei sovrapporta con episodi tratti dal poema dell'Iliade, il tutto riconducibile a un intervento di Angiolo Angiolini e Antonio Fedi, databile tra il 1812 e il 1815 (Nencioni 2016). Negli ultimi anni (2018-2020), in varie occasioni, sono state lamentate cadute di elementi lapidei dai fronti del palazzo, a indicare l'urgenza di un intervento di revisione e consolidamento dei paramenti. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1933.
Bibliografia
dettaglio
Stegmann-Geymüller 1885-1908, X, p. 6; Carocci 1897, p. 141; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1905) 1904, pp. 48-50; Limburger 1910, n. 400; Limburger-Fossi 1968, n. 400; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 118, III, p. 318; Dezzi Bardeschi 1981, p. 31; Paolini 2008, pp. 66-67, n. 75; Paolini (Benci) 2008, pp. 51-54, n. 7; Paolini 2009, pp. 82-83, n. 87.
Approfondimenti Brenda Preyer, Il palazzo di messer Benedetto degli Alberti, e di Leon Battista, in Il testamento di Leon Battista Alberti: il manoscritto Statuti Mss. 87 della Biblioteca del Senato della Repubblica Giovanni Spadolini, a cura di Enzo Bentivoglio, Roma, Gangemi, 2005, pp. 89-92; Brenda Preyer, "Da chasa gli Alberti": the 'Territory' and Housing of the Family, in Leon Battista Alberti. Architetture e committenti, atti dei convegni internazionali del Comitato Nazionale VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti (Firenze-Rimini-Mantova, 12-16 ottobre 2004) a cura di Arturo Calzona et al., Firenze, Olschki, 2009, pp. 3-33; Anna Laura Nencioni, Palazzo Mancini. La sala dell'Iliade, in Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, III, Dal Tardo Barocco al Romanticismo, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir, 2016, pp. 71-75.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 17699 (veduta d'insieme dei prospetti, 1998). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 62746, 62747 (veduta d'insieme e particolare del prospetto, 1972); 62749, 62750, 62751 (vedute del cortile, 1972); 62752, 62753, 62754, 62755, 62756, 62757, 62758, 62759, 62760, 62761, 62762 (vedute dei prospetti da diverse angolazioni, 1972); 174512, 174513, 174514, 174515, 174516, 174517, 174518, 174519, 174520, 174521, 174522 (vedute degli spazi interni, 1994); 174523, 174524, 174525 (vedute del cortile, 1994); 174526, 174527, 174528, 174529 (vedute degli spazi interni, 1994); 174530 (veduta del cortile, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Mancini su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI1013
ID univoco regionale 90480170014
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 08/04/2021
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare.
Localizzazione
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