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Scheda Via del Prato di Ognissanti (Il Prato) Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via del Prato di Ognissanti
Denominazione Via del Prato di Ognissanti (Il Prato)
Altre denominazioni Il Prato, piazza del Prato
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Gatteschi Federico, Francolini Felice.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La via corre da via Curtatone al piazzale della Porta a Prato. Accedono ugualmente allo spazio via Palestro, via Bernardo Rucellai, via Garibaldi e via Magenta, L'arteria è registrata nello Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze come Il Prato, dove si annota anche la denominazione di piazza del Prato, attestata tra Quattrocento e Settecento. Tali varianti trovano ragione nel particolare disegno del tracciato, assolutamente anomalo rispetto a quello di una via, dato che questo, nel primo tratto, assume la configurazione di vera e propria piazza (con tanto di giardino a segnarne il centro) per poi andarsi a restringere man mano che ci si avvicina all'antica porta dell'ultima cerchia di mura cittadine, ugualmente detta porta al Prato (si veda). A sua volta tale forma è strettamente legata all'origine dello spazio, originariamente un vasto prato di proprietà dei frati di Ognissanti che sembra mantenesse in origine la larghezza iniziale fino al suo termine, ceduto nel 1278 dai religiosi al Comune per farne prato della comunità e borgo. A questa data dobbiamo quindi pensare a un grande spiazzo sterrato, segnato ai margini da alcuni ospedali per lebbrosi e da varie e umili case a schiera. Dopo l'inclusione nell'ultima cinta muraria trecentesca fu destinato a mercato del bestiame. L'attuale forma si venne a definire nell'ultimo quarto Cinquecento, a seguito dell'individuazione della zona per l'edificazione di un blocco di case a schiera a interessare tutta la striscia di terreno dal lato sinistro del Prato, per un totale di 59 edifici (sui 74 previsti dal progetto originario) sviluppati su un fronte di 775 braccia, pari a circa 450 metri. Dell'intervento oramai compiuto documenta esemplarmente la veduta assonometrica della città di Stefano Buonsignori del 1584, mentre tra la più tarda documentazione si segnala la nitida Veduta di Firenze da Bellosguardo di Thomas Patch del 1767 (collezione Ente Cassa di Risparmio di Firenze), che mostra con vari particolari il prospetto secondario del blocco. Più in particolare: il progetto risale al 1576 e, sostenuto economicamente dall'ordine di Santo Stefano, tendeva a fornire alloggi decorosi e funzionali da dare in affitto alle famiglie di tessitori, così come di altri artigiani della zona, con botteghe al terreno e abitazioni ai due piani superiori (si vedano al proposito gli approfonditi saggi di Giampaolo Trotta citati in bibliografia). La ripetizione modulare, forse primo episodio del genere, contribuiva ad ammortizzare le spese di progettazione e di edificazione, e si ricollegava ad esperienza parallele, sperimentate ad esempio da Bartolomeo Ammannati con le case per l'Arte della Lana costruite in angolo tra via degli Alfani e via della Pergola (1577 e 1584). Sempre del tardo Cinquecento è la costruzione del palazzo Corsini (in realtà, visto il carattere del luogo, in origine propriamente un casino) che non poco dovette contribuire a qualificare la zona. Tuttavia il luogo continuò a lungo a caratterizzarsi come area periferica, e anche le immagini che ne documentano le trasformazioni nei secoli, a partire dal Seicento appaiono per lo più legate alla necessità di fissare l'immagine della annuale 'corsa dei barberi' che tradizionalmente si svolgeva il 24 giungo (festa di San Giovanni Battista) e che da questa piazza o comunque da questi luoghi (via del Ponte alle Mosse) prendeva avvio. Sempre in riferimento a questa gara equestre è da segnalare la così detta Loggia Reale, costruita agli inizi dell'Ottocento per ospitare i membri della corte durante la gara dei cavalli scossi. Trasformazioni significative del luogo avvennero poi nei decenni successivi del XIX secolo, in particolare con l'urbanizzazione della zona tra la schiera degli edifici voluti dall'ordine di Santo Stefano e l'Arno, a definire tra il 1849 (primi espropri) e il 1860 il nuovo quartiere delle Cascine (progetto generale dell'ingegnere comunale Federico Gatteschi affiancato da Felice Francolini) con la conseguente rottura del fronte compatto delle case da questo lato per l'innesto delle nuove vie sul Prato. Attualmente il tracciato è un importante asse di scorrimento viario dal centro città verso i viali di circonvallazione per il quale, viste le molte trasformazioni subite nel tempo, è difficile individuare un carattere unitario. Si veda anche alla voce piazzale della Porta al Prato.
Bibliografia
dettaglio
Frantozzi 1843, p. 21, n. 7; Stradario 1913, p. 115, n. 814; Stradario 1929, p. 97, n. 890; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 102-104; Stradario 2004, p. 215.
Approfondimenti Marco Lastri, Porta al Prato, e giuoco del calcio, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, V, pp. 24-27; Giampaolo Trotta, Case a schiera sul prato di Ognissanti. Un esempio di pianificazione residenziale nella Firenze del tardo Cinquecento, in "Bollettino Ingegneri", XXX, 1982, 11, pp. 8-18; Giampaolo Trotta, Il Prato d'Ognissanti. Genesi e trasformazione di uno spazio urbano, in appendice saggi di Guido Grossi, Maria Grazia Massafra, Firenze, Alinea Editrice, 1988; Massimo de Vico Fallani, Il Prato e la "Rotonda Barbetti", in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 125-129; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, II, Giardini e passeggi pubblici, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2015, pp. 475-483.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Il Prato (Firenze) su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 07/11/2013
Data ultima modifica 13/08/2020
Data ultimo sopralluogo 21/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via).
Localizzazione
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