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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Pepi 5- 7- 9
Denominazione Palazzo Pepi Ferri
Altre denominazioni .
Affacci via del Fico
Proprietà Bonfanti, Betti, Berlinghieri, Rinaldi, Carnesecchi, Magalotti, Serragli, Strozzi, Pucci, Pepi, Ferri, Paolucci Mancinelli.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Bargellini Piero.
Note storiche Il palazzo risale agli inizi del Quattrocento e risulta ingrandito tra il 1441 e il 1553 grazie all'acquisto di alcune case confinanti, alcune delle quali di proprietà della famiglia Bonfanti. Nei secoli passò di proprietà a varie famiglie, tra le quali i Serragli, gli Strozzi e i Pucci, fino a pervenire nel 1653 alla nobile a antica famiglia Pepi, che aveva assunto grande rilievo nella vita sociale della città. Questi, pur salvaguardando molti elementi della preesistente residenza, provvidero a vari lavori fino a conferire all'edificio l'aspetto attuale. La facciata, in particolare, presenta ancora una impostazione quattrocentesca, con le finestre centinate dei piani superiori poggianti sulle cornici marcapiano; le finestre inginocchiate del piano terreno rivelano invece una più tarda datazione, riferibili come sono ai lavori promossi dai Pepi nel pieno Seicento. A questo stesso periodo sono da riferire le modifiche al portone cinquecentesco, ampliato con due mensole per permettere il passaggio delle carrozze. Oltrepassato il portone e superato l'ampio androne, l'edificio si mostra articolato attorno ad un cortile interno, da segnalare per una ricchissima e particolarissima decorazione a graffito (interrotta da alcuni ovali con pitture murali raffiguranti figure femminili allegoriche), sul lato est oramai compromessa nonostante gli interventi di recupero documentati al 1911 e al 1934 (alcuni saggi di pulitura lasciano comunque intravedere la possibilità di un recupero anche se parziale e frammentario), ma sulla parete sud in ottime condizioni e restaurata nel 1999 (ditta esecutrice RAM Restauri Artistici e Monumentali, alla quale si deve anche il parallelo intervento sulla facciata). L'apparato decorativo è stato datato al 1570 ed occupa quasi per intero la superficie, organizzato in quattro registri principali che vedono un complesso e fitto repertorio di motivi, comprendenti genietti e altre figure mitologiche, mascheroni, delfini, draghi e cavalieri. Nella parte inferiore è una successione di archi su colonne, attualmente tamponati, a testimoniare di un loggiato che un tempo consentiva di passare dal cortile al giardino della residenza: i capitelli, finemente scolpiti, sono ugualmente riconducibili alla dimensione quattrocentesca e, al di sopra, sono alcune nicchie che un tempo dovevano contenere, a rendere ancor più magnifico l'ambiente, sculture. Da segnalare anche la secolare pianta d'acacia posta su un lato del cortile, che contribuisce non poco con il suo monumentale tronco contorto alla suggestione del luogo. Nell'appartamento del primo piano del palazzo abitò per 3 anni, dal 1934 al 1937, Piero Bargellini. Parte dell'edificio è attualmente occupato da una struttura ricettiva (residenza d'epoca L'Acacia). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, e risulta tutelato da vincolo architettonico dal 1911.
Bibliografia
dettaglio
Firenze 1850, p. 414; Carocci 1897, p. 144; Elenco 1902, p. 255; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 86-87; Limburger 1910, n. 550; Thiem 1964, pp. 103-105, n. 50, tavv. 125-127; Limburger-Fossi 1968, n. 550; Fanelli 1973, II, p. 55, fig. 306, p. 103, fig. 567; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 54; Adsi 2003, pp. 14-15; Cesati 2005, II, p. 461; Paolini 2008, pp. 151-152, n. 229; Cecconi 2009, p. 25; Paolini 2009, pp. 220-221, n. 312; Adsi 2010, pp. 49-50.
Approfondimenti Cesare Benini, Palazzo Pepi, in La 'bottega' dei Benini. Arte e restauro a Firenze nel Novecento, catalogo della mostra (Scandicci, Palazzina Direzionale, 3-31 ottobre 1998) a cura di Francesco Gurrieri, Stefania Gori, Francesca Petrucci e Valerio Tesi, Firenze, Polistampa, 1998, pp. 112-113; Riccardo Sacchettini, L'archivio della famiglia Pepi, Lucca, Istituto Storico Lucchese, 2015, p. 564; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 134.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 104681, 104682, 104683, 104684, 104685, 104686 (vedute d'insieme e particolari del prospetto su via de' Pepi, 1980); 104687, 104688, 104689, 104690, 104691, 104692, 104693 (vedute d'insieme e particolari del prospetto decorato a graffiti del cortile, 1980); 104694, 104695, 104696, 104697, 104698 (vedute d'insieme del cortile, 1980); 104699, 104700 (particolari di peducci delle volte del cortile, 1980); 104701 (veduta d'insieme dell'androne, 1980); 104702, 104703, 104704, 104705, 104706, 104707, 104708, 104709, 104710, 104711 (vedute degli spazi interni, 1980); 154884, 154885, 154886 (vedute degli spazi interni, 1989).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Pepi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL), dal sito dell'Archivio Pepi e dal sito della residenza d'epoca L'Acacia.
Codice SBAPSAE FI0492
ID univoco regionale 90480170577
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 04/05/2021
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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