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Scheda Casa dell'Arte della Lana Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via della Pergola 41
Denominazione Casa dell'Arte della Lana
Altre denominazioni Casa del Canto alla Catena
Affacci via degli Alfani
Proprietà Arte della Lana.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Le vicende relative all'edificazione di questa e della case contigue sono state così riassunte da Mazzino Fossi (1968): "Intorno al 1575 l'Ammannati ebbe l'incarico di costruire tre case per conto dell'Arte della Lana, sull'angolo di via della Pergola e via Alfani dopo l'antico Tiratoio. Le due case su via degli Alfani furono terminate nel 1577, quella su via della Pergola nel 1584. E' una unica costruzione a tre piani di notevole interesse per quanto riguarda una casa di civile abitazione del XVI secolo. Ha due facciate differenti: una più importante su via degli Alfani, l'altra, più semplice, su via della Pergola... Anche recentemente l'edificio è stato restaurato". Così Gian Luigi Maffei (che pubblica i rilievi delle piante e dei prospetti della consistenza attuale delle case): "Sono tre case a schiera di passo modulare accresciuto (circa sette metri) di cui quella d'angolo è una variante sincrona tipica. La planimetria delle tre case si presenta a due cellule più loggia con scala ortogonale al fronte nella prima cellula le prime due e scala a doppia rampa con accesso dal percorso secondario la terza; corpi avanzati saturano il lotto edilizio lasciando una corte intermedia comune aeroilluminante; i due piani superiori sono gerarchizzati e un mezzanino è interposto tra questi e il piano terra; i prospetti principali su via degli Alfani presentano tre finestre per piano e tre aperture al piano terra ciascuno. L'intervento di B. Ammannati sembra essenzialmente mirato alla ristrutturazione della facciata allo scopo di fare apparire il più possibile le tre case come se fossero un palazzo: gli elementi decorativi e stilistici semplificati, la ripetizione ritmica delle nove bucature per piano, il forte spigolo bugnato all'angolo con via della Pergola, la continuità dell'ampio sporto di gronda sono i mezzi compositivi che l'architetto manierista ha impiegato a questo scopo ottenendo anche una gerarchia reciproca dei due prospetti con l'uso degli stessi impoveriti e rarefatti sul percorso secondario". Per quanto riguarda la fortuna critica della fabbrica, Federico Fantozzi (1842) così commentava nella sua guida del 1842: "la decorazione esterna è semplice e regolare, ma le finestre sembrano troppo spesse, e quelle del primo piano troppo pesanti; l'interno però è ben repartito e giudiziosamente provvisto di lumi". Sicuramente il pessimo stato di conservazione che ha caratterizzato il complesso negli ultimi decenni non ha giovato ad una sua valutazione, anche a causa dei rifacimenti in malta di calce di molti elementi originariamente in pietra. Da notare, tuttavia, come qui ricorrano gli stessi elementi e motivi già propri del vicino palazzo Giugni, ovviamente semplificati e ridotti a tono decisamente minore. Sulla cantonata (canto alla Catena) è in basso uno scudo (dei due originari) con l'arme della famiglia Alberti, a ricordare come a questi si dovesse la costruzione, nel 1372, dell'ospedale detto d'Orbatello, che un tempo dava il nome al tratto di strada da qui a via della Colonna. Più in alto è un grande scudo con l'insegna dell'Arte della Lana. Sulla porta che guarda su via della Pergola (lato dal quale si apprezza un volume in soprelevazione già a loggia) è poi un modestissimo stemma dei Gherardini (di rosso a tre fasce di vaio). Tra il 2009 e il 2010 il complesso è stato oggetto di un intervento volto al ripristino delle coperture e delle facciate. Si veda anche a via degli Alfani 32 e 34. L'edificio appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Thouar 1841, p. 372; Fantozzi 1842, p. 388; Fantozzi 1843, p. 176, n. 419; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, II, 1846, pp. 358-362; Firenze 1850, p. 364; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 34; Bigazzi 1886, pp. 175-176; Elenco 1902, p. 250; Illustratore fiorentino (1911) 1910, p. 29; Limburger 1910, n. 128; Garneri 1924, pp. 215-216, n. LV; Limburger-Fossi 1968, n. 128; Firenze 1974, p. 211; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 45-46; Ciabani 1984, pp. 172-173; Maffei 1990, pp. 244-245; Firenze 2005, p. 330.
Approfondimenti Le Case per l'Arte della Lana, in Mazzino Fossi, Bartolomeo Ammannati architetto, Cava dei Tirreni, Morano, 1967, pp. 101-103; Rosy Mattatelli, Le case dell'Arte della Lana. Bartolomeo Ammannati, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, p. 229.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 29632, 29633, 29634, 29635, 29636 (vedute dei prospetti esterni da angolazioni variate, 1965).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Casa dell'Arte della Lana su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 30/07/2011
Data ultima modifica 11/04/2020
Data ultimo sopralluogo 22/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma civile, stemma familiare.
Localizzazione
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