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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria
Denominazione Fontana del Nettuno
Altre denominazioni Fontana di Piazza, fontana del Biancone
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Bandinelli Baccio, Ammannati Bartolomeo, Foggini Giovanni Battista, Del Rosso Giuseppe.
Pittori - Scultori - Decoratori Vincenzo de' Rossi, Cellini Benvenuto, Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Danti Vincenzo, Giovannozzi Giovanni Battista, Pozzi Francesco.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La fontana, oltre ad essere elemento fondamentale di arredo della piazza e riferimento per l'approvvigionamento di acqua in una zona ben scarsa di fonti, si propone con ogni evidenza quale monumento celebrativo del potere di Cosimo I de' Medici, oltre che "allegoria della potenza fiorentina sui mari e del governo delle acque attuato dal duca nel territorio toscano" (Ferretti). Il primitivo progetto per la sua realizzazione fu affidato a Baccio Bandinelli, a seguire l'impresa avviata nel 1549 volta alla ricostruzione della infrastruttura idrica della città. Morto Baccio nel 1560 (senza che peraltro il progetto avesse preso forma definitiva) il cantiere venne affidato a Bartolomeo Ammannnati, non senza le rimostranze di Vincenzo de' Rossi (che si era proposto di proseguire l'opera in qualità di allievo del Bandinelli) e non senza una impegnativa competizione con Benvenuto Cellini, Giambologna e Vincenzo Danti. La realizzazione (per favorire la quale si tamponò un arco della loggia de' Lanzi in modo da adibire lo spazio a laboratorio dei marmi) si protrasse nel tempo tanto che nel 1565, in occasione del matrimonio di Francesco de' Medici con Giovanna d'Austria, la monumentale figura di Nettuno fu accompagnata da una vasca e da figure realizzate in laterizio, stucco policromo e altri materiali che di lì a poco deperirono. Solo successivamente ed entro il 1575 furono completate le sculture bronzee (a lungo segnalate come del Giambologna ma sempre da ricondurre all'Ammannati e ai suoi aiuti) e le cartelle marmoree, fondamentali sia a completare l'allegoria, sia ad arricchire cromaticamente la struttura. Già nel 1592 l'area fu parzialmente chiusa da una ringhiera in ferro per proteggerla dagli animali condotti ad abbeverarsi dai barrocciai che si recavano alla Dogana. In sintesi la fontana si caratterizza per una grande vasca ottagonale di mischio di Seravezza, lungo i cui bordi si dispongono fauni, ninfe e satiri, oltre a cartelle e ad una profusione di elementi decorativi. Al centro della vasca è un cocchio tirato da quattro cavalli (che emergono solo in parte dalle acque) sopra il quale si erge la figura imponente e ieratica di Nettuno. Così, tra i molti, la descrive ed elogia Vincenzo Borghini nel suo Il riposo (1584): "Il qual Nettuno, come sapete, è alto braccia 10, e ha fra le gambe tre tritoni di marmo, posando sopra una gran conca marina, che gli serve per carro, a cui sono in atto di tirarla quattro cavalli marini, due di marmo bianco e due di mistio: il gran vaso, in cui l'acqua cristallina per molti zampilli salendo in aria ricade, è fatto a otto facce di marmo mistio, di cui le quattro minori di bambini di bronzo con molte cose marine, d'alcuni cornucopi, e di un epitaffio in mezzo sono fatte adorne: e sopra il piano d'esse (che più d'ogni altro all'intorno s'inalza) posano quattro statue di metallo più grandi del naturale, due femmine, figurate per Teti e Dori, e due maschi rappresentanti due Dei marini: appiè di queste facce, otto satiri di bronzo seggono in varie attitudini: le facce poi maggiori sono fatte basse acciocché l'acque chiare, che nella gran conca vanno ondeggiando, si possan vedere. Ma troppo lungo sarei se i gradi di marmo, se le pile basse, e se gl'infiniti ornamenti di questa fontata, che per 70 bocche manda fuori l'acque sue, volessi raccontare". Oltre alla qualità esecutiva e di progetto della grande macchina, è inoltre da sottolineare la sua studiata collocazione nella piazza e il suo rapporto sia con gli edifici del potere (Palazzo Vecchio, la loggia de' Lanzi e la nuova fabbrica degli Uffizi) sia con le altre statue che già animavano la piazza e che successivamente alla realizzazione della fonte saranno affiancate dal monumento equestre di Cosimo I, collocato nel 1594. Tuttavia è noto come non siano mancate nei confronti dell'opera anche accese critiche, appuntatesi essenzialmente su una supposta sproporzione delle spalle del Nettuno e sul fatto che l'artista avrebbe "fatte le carni, ed i muscoli mosci, e poco risentiti a proporzione di tutta la figura" (Bocchi-Cinelli), fino a fare di tali critiche luogo comune e voce popolare, che ha trasformato il dio Nettuno nel "Biancone" e ha irriso in vario modo l'artista ("Ammannato, Ammannato, che bel marmo t'hai sprecato"). Per quanto riguarda le vicende conservative del complesso, oltre a ricordare gli importanti interventi di restauro attuati nel 1720 (direzione di Giovanni Battista Foggini) e nel 1812 (direzione di Giuseppe Del Rosso con rifacimenti di Giovanni Battista Giovannozzi) e la rimozione delle figure in bronzo nel 1943 per proteggerle da eventuali danni causati dai bombardamenti, si enumerano i numerosi atti vandalici che nel corso del tempo ne hanno segnato la storia, a partire dal furto del satiro che guarda l'angolo di Palazzo Vecchio (1831, sostituito l'anno seguente da una copia eseguita da Vincenzo Pozzi), fino ai recenti avvenimenti che hanno visto spezzare più volte le zampe dei cavalli del cocchio (1981, 1986 e 1989) e provocare la caduta della mano destra di Nettuno (2005). Tra il 2017 e il 2019 la fontana è stata oggetto di un intervento di restauro complessivo, con inaugurazione nel giorno del Capodanno fiorentino, il 25 marzo 2019. L'intervento, sostenuto dalla maison Salvatore Ferragamo, è stato eseguito su progetto del Servizio Belle Arti della Direzione Servizi Tecnici del Comune e ha coinvolto per i marmi la ditta RAM Restauri Artistici e Monumentali e per i bronzi la ditta Ires con Nicola Salvioli, che hanno operato sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza. Nell'occasione è stato inoltre ripristinato l'impianto idrico che alimenta i getti e gli zampilli dell'intero complesso, che non solo hanno un ruolo fondamentale per il godimento dell'opera, ma che soli giustificano l'appellativo di fontana a questa impresa, altrimenti ridotta a gruppo statuario, pur rilevante e artisticamente significativo.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 79-81; Zocchi 1744, tav. XXIII; Del Bruno 1757, pp. 110-111; Cambiagi 1765, p. 176; Cambiagi 1771, pp. 189-190; Cambiagi 1781, pp. 176-178; Lastri 1821, VI, pp. 55-73; Fantozzi 1842, pp. 28-29; Firenze 1845, pp. 207-208; Formigli 1849, p. 181; Burci 1875, pp. 79-80; Illustratore fiorentino (1907) 1906, pp. 3-4; Garneri 1924, p. 42, n. XIV; Bertarelli 1937, p. 105; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, pp. 24-25; Fanelli 1973, I, pp. 286-287; II, pp. 280-281, figg. 1122-1123; Borsook 1972, pp. 31, 45-47; Firenze 1974, pp. 102-103; Zocchi-Mason 1981, pp. 76-77; Cresti 1982, pp. 26-37; Firenze 2005, pp. 174-176.
Approfondimenti Marco Lastri, Fonte sulla Piazza del Granduca, ed artefici che vi concorsero, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 54-73; "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", I, 1878, fasc. V, tav. VI (Fontana del Nettuno, opera di Bartolomeo Ammannati); Malcom Campbell, Gino Corti, Ammannati's Neptune fountain in Florence and the spanish Armada, Firenze, la Nuova Italia, 1978; Malcom Campbell, Observation on Ammannati's Neptune fountain: 1565 and 1575, in Renaissance Studies in honour of Craig Hugh Smyth, a cura di A. Morrogh et al., Firenze, Giunti Barbera, 1985, II, pp. 113-136; Detlef Heikamp, La fontana del Nettuno in piazza della Signoria e le sue acque, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 19-30; Cristina Acidini Luchinat, Bartolomeo Ammannati artefice di fontane, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 31-40; Carlo Francini, Le settanta bocche della fontana di Piazza, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 1997, numero zero, pp. 145-146; Emanuela Ferretti, La fontana del Nettuno: infrastruttura idrica e scultura, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 196-197; Francesco Fortino, Claudio Paolini, Firenze 1940-1943. La protezione del patrimonio artistico dalle offese della guerra aerea, Firenze, Polistampa, 2011.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-003101-0000, ACA-F-003102-0000 (veduta d'insieme e particolare di una delle figure bronzee, 1890 circa); AVQ-A-002410-0066 (veduta d'insieme della fontana, 1919); ACA-F-029235-0000, ACA-F-29238A-0000, ACA-F-029239-0000 (particolari della fontana, 1920-1930 circa); AVQ-A-002412-0108, AVQ-A-002412-0109, AVQ-A-002412-0110 (particolari della fontana, 1922); ACA-F-055822-0000 (particolare, 1930); AVQ-A-003696-0158 (scorcio della fontana con effetti d'acqua, 1938); ADA-F-040458-0000, ADA-F-040459-0000 (veduta d'insieme e particolare, 1940 circa); BVA-F-002012-0000, BVA-F-000253-0000 (scorci con effetti d'acqua, 1960 circa); BVA-F-001983-0000, BVA-F-003912-0000 (scorci delle figure bronzee, 1970 circa); BVA-F-001278-0000, BVA-F-002636-0000, BVA-F-002927-0000 (scorci durante una gelata, 1971); BAN-F-000097-0000 (veduta d'insieme, 1990 circa); CAL-F-003042-0000 (veduta d'insieme, 1997); CAL-F-010626-0000, CAL-F-010627-0000 (particolari, 2002). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): BO22951 (veduta d'insieme, 1890 circa); LO92521, LO92522, LO92523, LO92524, LO92527 (vedute d'insieme della fontana, 1900-1945 circa); LO92598 (veduta notturna, 1900-1945 circa); LO13103, LO13104, LO13108, LO13112, LO13113, LO13114, LO13115, LO13116, LO13117, LO13118 (vedute delle protezioni sistemate sui gruppi statuari in previsioni di incursioni aeree, 1942 circa); 0066815 (veduta d'insieme della fontana presa dall'alto), 0009016, 0009020, 0048360, 0060873, 0066913, 0066915, 0067083, 0067085, 0069661, 0069662, 0071708, 0071709, 0071710, 0071711, 0071712, 0071714, 0088210, 0129013, 0129022 (vedute d'insieme e particolari da varie angolazioni). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 1362, 1363, 1364, 1365, 1368, 1370, 1372, 1373, 1375, 1376, 1377, 1378, 1379, 1380, 1381, 1382, 1383, 1384, 1385, 1386, 1387, 1388, 1389, 1390, 1391, 1392, 1393 (documentazione relativa alla rimozione delle statue in bronzo della fontana e alla costruzione delle strutture provvisorie predisposte contro le offese della guerra aerea, 1942-1943); 1394, 1395 (vedute d'insieme della fontana dopo gli interventi di protezione, 1942-1943). Archivio Foto Locchi, Firenze: 1936-L372-32 (veduta d'insieme della fontana, 1936); 1937-L664-26 (veduta d'insieme in occasione della mostra dei fiori, 1937); 1937-L1065-38, 1937-L1065-39 (vedute d'insieme della fontana, 1937); 1938-L711-25, 1938-L711-26 (vedute della fontana dall'alto con la piazza invasa dalla folla in occasione della visita di Adolf Hitler a Firenze, 1938); 1938-L41-0 (particolare della fontana, 1938); 1940-L88-26, 1940-L88-27 (particolari della fontana, 1940); 1973-L96-29A (insieme della fontana).
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Fontana del Nettuno su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 27/11/2012
Data ultima modifica 19/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags fontana, scultura, statua.
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