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Ricerca nel Repertorio
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Borgo Ognissanti 13- 15
Denominazione Palazzo Grifoni
Altre denominazioni Palazzo Cini
Affacci .
Proprietà Cini, Grifoni, Kraft.
Architetti - Ingegneri Ferri Antonio Maria, Caglieri Filippo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il palazzo, già dei Cini, pervenne ai Grifoni per via ereditaria nel 1689. L'anno seguente questi dettero avvio a una serie di lavori terminati nel luglio 1692 sotto la direzione di Antonio Maria Ferri che, per quanto riguarda la facciata, predispose un disegno con al piano terreno due portoni ad arco sormontati da architrave e affiancati da quattro finestre, e sei finestre allineate ai due piani superiori di forma rettangolare. Nel 1797 l'architetto Filippo Caglieri arricchì la facciata con due balconi in corrispondenza dei portoni (a questa data risalgono anche i mascheroni alati sottostanti), e regolarizzò il prospetto tergale con la realizzazione di otto finestre uguali e in asse con le aperture sottostanti. Di queste trasformazioni documentano una serie di cabrei pubblicati e illustrati da Gian Luigi Maffei (1990) che, con l'obiettivo di ricostruire le più antiche preesistenze, così commenta: "il palazzo è una rifusione di due edifici precedenti di cui una corte mercantile a quattro finestre e una casa a corte-schiera a due finestre. Il prospetto in stesura seicentesca di quest'ultimo a sei finestre dimostra con i suoi due accessi e con alcune irregolarità del piano terra - dove il prospetto omogeneo non riesce a regolarizzare assi e bucature precedenti - la derivazione del palazzo da edilizia seriale precedente; nelle due corti mercantili sono ancora permanenti la posizione della corte interna e quella della scala, la presenza di una loggia distributrice sulla corte, l'esistenza di una cellula voltata con pilastro centrale oltre il cortile, i fronte con due piani paritetici (...). Il prospetto del 1797 annulla in facciata le irregolarità ancora presenti nel precedente e lo arricchisce di due balconi sopra le porte e di uno stemma nobiliare in asse, tra il primo e il secondo piano". Con la realizzazione del lungarno Vespucci l'edificio fu ridotto nella sua estensione da questo lato (nei cabrei prima citati è tra l'altro documentata una ampia terrazza direttamente affacciata sul fiume). Oggi, convertito in albergo (si veda alla scheda relativa al palazzo Bonaparte in piazza d'Ognissanti 3), l'edificio si presenta soprelevato rispetto all'originaria configurazione di due ulteriori piani, realizzati tra il 1910 e 1913. Per la sua dimensione settecentesca (e per le decorazioni interne, esistenti o comunque presenti al tempo), si vedano le note di Emilia Marcori in Atlante del Barocco 2007.
Bibliografia
dettaglio
Maffei 1990, pp. 166-170; Emilia Marcori in Atlante del Barocco 2007, pp. 415-416, n. 107.
Approfondimenti Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 379-380.
Documentazione fotografica Nessun dato rilevato.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce palazzo Cini-Grifoni su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 19/04/2009
Data ultima modifica 01/08/2020
Data ultimo sopralluogo 26/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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