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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Tripoli 9
Denominazione Caserma Cesare De Laugier
Altre denominazioni Ospizio di San Girolamo delle Poverine Ingesuate, caserma delle Poverine, caserma Tripoli, Accademia di Sanità Militare
Affacci lungarno della Zecca Vecchia 20
Proprietà demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Castellazzi Giovanni, Renai Renzo, Vaccaro Vincenzo, Scelza Hosea.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio, ad uso militare, occupa l'area già dell'antico convento di San Girolamo, noto col nome di San Girolamo delle Poverine Ingesuate o, più brevemente, ospizio delle Poverine. Questo, fondato nel 1382, fu ampliato nel 1392, mentre la chiesa fu rinnovata nel 1528 e ancora nel 1586 e nel 1721 (in quest'ultimo caso su progetto dell'architetto Andrea Landini, ma si vedano le più dettagliate descrizioni delle vicende occorse nel tempo date sia da Giuseppe Richa 1755 sia da Federico Fantozzi 1842). La destinazione a collegio militare, "eretto per assistere i figli dei militari" (Firenze 1850), data a circa il 1849 (ma non è ancora registrata nella guida di Giuseppe Formigli edita in quell'anno) e comportò la totale perdita delle testimonianze antiche. Nel 1865, in occasione dell'individuazione di Firenze quale Capitale del Regno, subì un notevole ampliamento e ristrutturazione ad opera dell'ingegnere tenente colonnello Giovanni Castellazzi (conclusione dei lavori nel 1866) e il fabbricato fu destinato a caserma di un Reggimento di Fanteria. Successivamente il complesso divenne sede dell'Accademia di Sanità Militare fino a che, nel 2007, fu dato in consegna alla Questura di Firenze che predispose un progetto di recupero dell'intero immobile per destinarlo ad uffici e alloggi della Polizia di Stato. Come già indicava Augusto Garneri, almeno per quanto riguarda l'esterno, "oggi non ha nulla d'interessante", sia sul fronte di via Tripoli sia su quello del lungarno, dove si succedono blocchi di fabbrica con essenziali decorazioni di carattere ottocentesco, interrotte da un lungo muro di cinta che perimetra uno dei tre cortili interni. Non è un caso che, ricostruendo l'antica storia del luogo, sempre attorno agli anni venti del Novecento, Angiolo Pucci così annotasse: "E' da deplorarsi che il Comune (...) non imponesse all'amministrazione militare di recingere la caserma con una chiusura non dirò assolutamente artistica, ma almeno una decente recinzione (...). Oggi che tutta questa località ha acquistato un aspetto abbastanza elegante anche come pubblica passeggiata, potrebbe il Comune riparare all'errore allora commesso". La situazione determinatasi a seguito dei lavori di Castellazzi è così descritta da Amelio Fara: "la pianta aveva la figura di un trapezio i cui lati lunghi differivano poco tra loro (misuravano mediamente 150 metri) e la cui profondità era di 34 metri. L'edificio constava di un piano terreno e due piani superiori: il piano terreno nella parte antica era coperto a volta e nella parte nuova con robusti palchi; da palchi era pure coperto il primo piano; e l'ultimo, che fino agli ultimi tempi era per una parte coperto solo dal tetto, si venne man mano ricoprendo di stuoiati. Vi erano tre cortili, due nella parte antica e uno nella nuova: il primo, verso ponente, aveva una conformazione trapezia, una lunghezza media di circa 34 metri e una larghezza di circa 16 metri; non aveva portici ma era circondato dal fabbricato da tutti il lati; procedendo verso levante si trovava il secondo cortile il quale era più piccolo degli altri ed era circondato tutto all'intorno da un porticato; era di conformazione rettangolare e i suoi lati, compreso il portico, misuravano 24 e 18 metri circa; il terzo cortile, di forma quadrilatera irregolare, era lungo circa 74 metri e largo oltre 23 verso est e circa 20 metri verso ovest; era cinto da muro su lato sud, dal fabbricato sui lati di ponente e levante, e dal portico sul rimanente lato. Sull'angolo nord ovest di questo cortile si trovava l'ingresso principale della caserma, e, a sinistra, sotto il porticato, nel suo centro, c'era la scala principale che conduceva ai piani superiori". Nel 2007 il complesso, come sopra accennato, è stato consegnato alla Questura di Firenze e nel giugno del 2014 è stato aperto un cantiere di restauro e adeguamento del complesso per uso della polizia di Stato, in convenzione tra il Provveditorato alle Opere Pubbliche e l'Agenzia del Demanio (direttore dei lavori l'ingegnere Renzo Renai, alta sorveglianza della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio gli architetti Vincenzo Vaccaro e Hosea Scelza). Dal 2019, giunti a conclusione gli ingenti lavori programmati, il complesso è già parzialmente operativo e ospita il Commissariato di San Giovanni della Polizia di Stato.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, pp. 168-170, n. 17; Fantozzi 1843, p. 216, n. 531; Formigli 1849, p. 160; Firenze 1850, pp. 407-409; Limburger 1910, n. 320; Garneri 1924, p. 169, n. LIX; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 154-155; Roselli 1985, p. 55, n. 11.
Approfondimenti Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, II, Del Quartiere di Santa Croce, parte II, 1755, pp. 296-302 (Del monastero delle Poverine); Amelio Fara, Giovanni Castellazzi e l'architettura militare nella Firenze capitale d'Italia, in "Bollettino degli Ingegneri", XXXII, 1984, 7/8, pp. 8-12; Olga Mugnaini, Lo Stato ci regala 16 palazzi. E il centro si trasforma, in "La Nazione", 25 febbraio 2017; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 126-127; Ex convento delle Poverine Ingesuate, in Giuseppina Carla Romby, Carla Sodini, Firenze militare negli anni della capitale (1865-1871), Firenze, Angelo Pontecorboli, 2018, pp. 121-125.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Convento di San Girolamo (Firenze) su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI2056
ID univoco regionale 90480171610
Data creazione 19/09/2010
Data ultima modifica 26/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags caserma.
Localizzazione
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