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Quartiere Santa Croce / San Giovanni
Ubicazione Via dell'Oriuolo 24- 26
Denominazione Complesso della Biblioteca delle Oblate
Altre denominazioni Conservatorio di San Matteo, convento di Santa Maria Nuova, convento delle Oblate Ospitaliere di Monna Tessa
Affacci via Sant'Egidio
Proprietà monastero delle Oblate, Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Baldini Marco, Cini Giuseppe, Gualandi Daniele, Trimarco Claudio.
Pittori - Scultori - Decoratori Vangi Giuliano, Berti Antonio, Guerrini Lorenzo, Guasti Marcello.
Uomini illustri Ghiberti Lorenzo, Perugino (Pietro di Cristoforo Vannucci, d.).
Note storiche La biblioteca occupa un complesso di fabbriche che ha il suo nucleo originario nello spedale fondato da Folco Portinari su sollecitazione della propria nutrice, Monna Tessa, costruito tra il 1285 e il 1288. Per quanto vi siano ancor oggi alcuni dubbi sulla reale successione dei lavori, tradizionalmente si tende infatti a identificare in quest'area una prima struttura ospedaliera intitolata a San Matteo, che poi si sarebbe sviluppata nel grande complesso dello spedale di Santa Maria Nuova (si veda). Certo è che nei primi decenni del Trecento, così come è attestata in questo una prima corsia per gli uomini, è qui documentato, in particolare lungo via delle Pappe (ora via Folco Portinari), una corsia per le donne. Sempre attorno a questi anni, lo spedalingo Benedetto da Montebonello aveva peraltro provveduto a costruire qui ulteriori ambienti conventuali destinati al alcune pie donne che, sotto il nome di Oblate, provvedevano all'assistenza delle donne inferme, come agli ugualmente fondamentali servizi di preparazione del cibo, tessitura e lavaggio della biancheria e simili per l'intero complesso. Annota Federico Fantozzi (1843): "Nell'orto annesso erano le fornaci e l'officina ove Lorenzo Ghiberti nel secolo XV gettò le bellissime porte di bronzo di San Govanni, ed in alcune stanze annesse abitava il celebre pittore Pietro Perugino l'anno 1498". Per consentire più agevoli spostamenti tra le due strutture fu aperto nel dicembre del 1625 un passaggio sotterraneo. A partire dal 1936, anno nel quale le Oblate si trasferirono a Careggi (convento delle Oblate Ospitaliere Francescane di Monna Tessa), gli ambienti furono variamente destinati ad usi culturali, previ importanti lavori di ristrutturazione in particolare databili al 1938-1941. Trovarono così qui sede nel corso del tempo il Museo del Risorgimento, la Mostra permanente di Ottone Rosai, il Museo Topografico Firenze com'era (da un primo nucleo già costituito nel 1908), l'Archivio storico comunale e, ancora presenti nella struttura, il Museo e Istituto fiorentino di Preistoria (1946), l'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (1956), L'Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria e la Biblioteca Comunale Centrale. Dopo gli interventi di restauro del 1953, del 1961 e del 1970-1972, tra il 2002 e il 2003 fu finanziato dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana un progetto per il recupero di buona parte del complesso, al fine di accrescere gli spazi della Biblioteca Comunale Centrale rendendola anche centro cultura dinamico, con spazi ricreativi e di incontro. Terminati i lavori nel 2005 (progetto e direzione lavori dell'architetto Marco Baldini con la collaborazione di Giuseppe Cini, Daniele Gualandi e Claudio Trimarco) e aperta al pubblico nel 2007, la biblioteca si presenta con uno sviluppo su tre piani per oltre tremila metri quadrati, e offre sale allestite a scaffale aperto, postazioni informatizzate, spazi per bambini e famiglie, caffetteria e altro ancora, che vivono parallelamente a nutriti calendari di eventi. In particolare, all'ultimo piano, dove erano gli antichi stenditoi, è ora una caffetteria che, oltre a diventare durante l'estate spazio di lettura all'aperto, offre una straordinaria e fino a pochi anni fa inedita veduta della parte absidale della Cattedrale e della sua cupola, con in primo piano il camminamento di Baccio d'Agnolo. A partire dal 2011 si datano ulteriori lavori sostenuti dall'Ente Cassa di Risparmio sempre finalizzati al recupero di ulteriori ambienti e in particolare alla realizzazione dell'emeroteca intotala alla scrittrice Ioyce Lussu. Nel chiostro e sotto i loggiati sono esposte varie opere di artisti del Novecento di proprietà del Comune di Firenze, donate nel periodo successivo all'alluvione di Firenze quale contributo alle gravi perdite subite dal patrimonio artistico della città (tra le molte si segnalano opere di Giuliano Vangi, Antonio Berti, Lorenzo Guerrini e Marcello Guasti, riallestite a cura di Laura Lucchesi e Cristina Poggi). Sul muro che prospetta via dell'Oriuolo è un tabernacolo con l'edicola costituita da una mensola e da un'ampia cornice centinata definita dal susseguirsi di bugne a diamante: all'interno è un dipinto su tavola della seconda metà del Cinquecento ampiamente integrato verso la fine dell'Ottocento, periodo nel quale il tabernacolo venne rimosso dalla sua originaria collocazione in piazza degli Strozzi. Depositato a lungo presso il museo Firenze com'era, per interessamento del Comitato per l'Estetica Cittadina fu recuperato e qui collocato nel 1953 (nel 2007 la Compagnia de' Semplici ne ha promosso il restauro, eseguito dalla ditta R.A.M.). Il complesso appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 152, n. 353; Firenze 1850, pp. 236-237; Elenco 1902, p. 251; Firenze 1974, pp. 207-209; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 227, 350; IV, 1978, p.136; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 222-223; Firenze 2005, pp. 327-329; Ermini-Sestini 2009, pp. 116-120, n. 26; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 106-107.
Approfondimenti Agostino Lucarella, Le oblate di Santa Maria Nuova di Firenze, Bari, Laterza, 1988; Paolo Chiozzi, Brunetto Chiarelli, Museo Fiorentino di Preistoria, in La Scienza a Firenze. Itinerari scientifici a Firenze e Provincia, a cura di Mariano Bianca, Firenze, Alinea, 1989, p. 93; Le Oblate di Firenze: 700 anni al servizio del corpo e della mente, a cura di Manuela Barducci e Francesca Gaggini, Firenze, Comune di Firenze, s.d. ma 2010; Daniele Gualandi, La biblioteca delle Oblate in Comune di Firenze, Ufficio Belle Arti. Cento anni di restauro a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, 11-22 gennaio 2008), Firenze, Polistampa, 2007, pp. 187-197; La biblioteca pubblica nell'ex convento delle Oblate, in John Stammer, Dentro Firenze, Architetture, architetti, progetti e percorsi del tempo presente, Firenze, Maschietto editore, 2014, pp. 80-83; Maurizio De Vita, Architetture nel tempo. Dialoghi della materia, nel restauro, Firenze, Firenze University Press, 2015, pp. 148-157 (Ex convento delle Oblate); Ernesto Ferrara, Firenze: le Oblate festeggiano i primi dieci anni di vita, in "La Repubblica", 25 maggio 2017.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 7674 (veduta parziale del chiostro durante i lavori di restauro, 1953); 7660 (vedute del muro non più esistente su via dell'Oriuolo, 1956); 2851 (veduta del tabernacolo su via dell'Oriuolo, 1969); 14789, 113831, 114129, 114130, 114131 (vedute del complesso delle Oblate dopo i lavori di restauro del 1970, 1971); 10457 (veduta della tavola del tabernacolo su via dell'Oriuolo, 1972); 51524 (veduta del tabernacolo su via dell'Oriuolo, 1973). Si segnalano inoltre presso la Fototeca ampie campagne fotografiche in particolare condotte a partire dal 1938, a documentare esterni, interni e interventi di ristrutturazione e restauro.
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Complesso delle Oblate su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 30/10/2010
Data ultima modifica 02/12/2021
Data ultimo sopralluogo 20/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags biblioteca, tabernacolo, comitato estetica.
Localizzazione
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