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Quartiere Santa Croce / Viali
Ubicazione Viale Antonio Gramsci
Denominazione Viale Antonio Gramsci
Altre denominazioni Via Lungo le Mura della Mattonaia, viale Principe Eugenio
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe.
Pittori - Scultori - Decoratori Berti Antonio.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il viale collega piazza Cesare Beccaria al piazzale Donatello, oltre il quale l'arteria prosegue sotto il nome di viale Giacomo Matteotti. Lungo il tracciato si innestano: via Giacomo Leopardi e via Pietro Colletta, via della Mattonaia e viale Giuseppe Mazzini, viale Bernardo Segni, via Silvio Pellico e via Benedetto Varchi, via Jacopo Nardi, via Vittorio Alfieri e via Giuseppe La Farina. L'attuale viale segue il tratto delle mura e della relativa strada che si trovava dal lato della città storica, al tempo indicata con il nome di via Lungo le Mura della Mattonaia e caratterizzata per la presenza di un baluardo, detto a Tre Canti, posto dove attualmente il viale curva e si dipartono verso la periferia i viali Giuseppe Mazzini e Bernardo Segni. Inizialmente (delibera della giunta comunale del marzo 1869) il viale fu intitolato a Eugenio di Savoia principe di Carignano (1816-1888). Con delibera del consiglio comunale dell'aprile 1947 (confermata nel novembre 1963) la precedente titolazione fu sostituita dall'attuale, in omaggio al politico e filosofo Antonio Gramsci (1891-1937). La realizzazione dell'arteria è da valutare all'interno del progetto di ingrandimento della città di Firenze redatto da Giuseppe Poggi per far fronte alle nuove necessità urbanistiche determinate dalla scelta di Firenze come Capitale d'Italia (1865-1871), e quindi in rapporto all'intervento di atterramento delle mura in modo da creare un anello di circonvallazione utile sia a collegare le zone est e ovest della città, sia ad annullare la cesura tra la Firenze storica e i nuovi quartieri periferici. Già definito nel tracciato attorno al 1869, vide l'edificazione o la riconfigurazione (dovuta a parziali espropri legati alla necessità di abbassare il piano stradale) di numerosi villini di carattere alto borghese già costruiti soprattutto dal lato del quartiere della Mattonaia, mentre dal lato esterno l'attività edilizia fu oltremodo rallentata dalla presenza della stazione ferroviaria di Porta alla Croce (ubicata all'incirca all'altezza del bastione prima richiamato), il cui spostamento era già stato previsto da Giuseppe Poggi proprio per favorire l'espansione urbana, e che tuttavia fu demolita solo nel 1896, con la relativa nuova realizzazione della strada ferrata oltre il nuovo quartiere e la parallela edificazione della stazione di Campo di Marte (la costruzione originaria, in legno, fu distrutta da un incendio nel 1908). Tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento alcuni villini degli inizi del secolo furono abbattuti lungo l'intero tracciato per fare spazio a casamenti e palazzine (ugualmente erette negli spazi non ancora edificati perché destinati a giardini), al tempo di maggiore interesse per il mercato immobiliare. Dagli anni ottanta le architetture di pregio sono state per lo più acquistate da banche, con conseguenti e impegnativi interventi di restauro e valorizzazione. Come tutto il tracciato dei viali di circonvallazione, il viale Antonio Gramsci rappresenta ancora oggi una delle principali arterie per l'attraversamento della città e il collegamento tra le aree poste ad est e ad ovest. L'intenso flusso veicolare ha portato nel tempo alla demolizione delle aiuole con siepi che un tempo separavano le corsie e i due sensi di marcia (in alcuni punti allietati da sculture in bronzo raffiguranti animali), e alla loro sostituzione con barriere divisorie New Jersey in cemento armato, sicuramente funzionali ma che certo rappresentano quanto di più lontano si possa immaginare per la zona residenziale alto borghese pensata da Giuseppe Poggi. All'altezza del viale Giuseppe Mazzini, l'aiuola che ancora si conserva ha visto nel 1986 l'erezione di una statua in bronzo raffigurante appunto Giuseppe Mazzini, opera di Antonio Berti.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 116, n. 822; Stradario 1929, p. 98, n. 897; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 77-78; Stradario 2004, p. 226.
Approfondimenti Mario Bencivenni, Da Porta alla Croce a Porta a Pitti, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, p. 160; Mario Bencivenni, I viali circondari, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 226-233.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 8151 (veduta di un tratto del viale durante i lavori di demolizione della cerchia di mura verso il cimitero degli inglesi, 1866 circa).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Viale Antonio Gramsci su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 08/09/2013
Data ultima modifica 06/11/2020
Data ultimo sopralluogo 15/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via), monumento, scultura.
Localizzazione
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