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Quartiere Santa Croce (Mattonaia)
Ubicazione Via Giuseppe Giusti 16- 18
Denominazione Casa Panciatichi Ximènes
Altre denominazioni Noviziato di San Salvatore a Pinti
Affacci borgo Pinti 70
Proprietà Ximènes, Panciatichi Ximènes, Rabitti San Giorgio, Arrigoni Degli Oddi, Società delle Assicurazioni Generali di Venezia.
Architetti - Ingegneri Matas Niccolò.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Tuckerman Henry Theodore, Greenough Horatio.
Note storiche La storia dell'edificio è strettamente connessa agli ampliamenti che nei secoli hanno interessato il palazzo Panciatichi Ximènes di borgo Pinti, al quale si rimanda (numero civico 68) per un inquadramento generale dei fatti e al quale si riferisce la stessa bibliografia qui riproposta. Era in quest'area un noviziato fondato nel 1632 e intitolato a San Salvatore, sorto grazie alla donazione di terre e case preesistenti a favore dei gesuiti di San Giovannino. Nel 1775, a seguito delle soppressioni, il complesso fu acquistato dagli Ximènes con l'intento di ingrandire le proprietà presenti nella zona. Passato l'insieme di queste fabbriche ai Panciatichi Ximènes (1816), negli anni 1839-1840 fu in effetti promossa l'integrazione del complesso con il palazzo, sulla base di un progetto di ristrutturazione dovuto all'architetto Niccolò Matas, fino a determinare una estesa proprietà che, con i giardini e gli orti, giungeva fino all'attuale piazza Massimo d'Azeglio. Tra il 1865 e il 1870, sulla base del piano regolatore interno della città redatto dall'ingegnere del Comune Luigi Del Sarto e in stretta relazione con l'urbanizzazione del quartiere della Mattonaia e quindi del definirsi di piazza d'Azeglio, l'edificio dell'ex noviziato fu tagliato dal proseguimento del tracciato di via del Mandorlo (ora via Giuseppe Giusti), teso a definire adeguate vie di accesso al nuovo quartiere, con la conseguente divisione della proprietà. Il fronte che oggi si apprezza (sia per quanto riguarda questo lato della via, sia per quello dall'altro che si propone sostanzialmente speculare al nostro benché arricchito da un balcone), è quindi da datarsi necessariamente a questi anni. Tuttavia presenta caratteri attardati (si vedano le incorniciature delle finestre terrene), che meglio si prestano ad essere collocati nella prima metà del secolo, per cui si può supporre che, nonostante il periodo tardo dell'intervento, si sia voluto riproporre il disegno utilizzato dal Matas negli anni trenta, in modo da assicurare continuità con i fronti superstiti su borgo Pinti e verso il giardino. Ciò detto, per quanto riguarda ciò che si può apprezzare dalla strada, l'edificio si presenta come esteso casamento con una facciata organizzata su quattro piani per ben dodici assi (uno in meno rispetto a quello dell'edificio antistante), caratterizzata a circa la metà da una successione di tre archi (due tamponati con finestre, uno a definire il portone di accesso) coronati da un altrettanto lungo balcone su mensole e ringhiera in ferro. Questi archi (che allo stesso modo si apprezzano sul fronte dell'edificio antistante) dovrebbero segnare il punto in cui si estendeva la corte interna del noviziato e quindi dell'addizione del palazzo. Sulla facciata è una targhetta con la dicitura Assicurazioni Generali di Venezia.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, p. 483; Del Bruno 1757, p. 45; Cambiagi 1765, p. 68; Cambiagi 1771, p. 70; Cambiagi 1781, pp. 64-65; Firenze 1828, p. 170; Thouar 1841, p. 388; Fantozzi 1842, p. 291, n. 73; Fantozzi 1843, pp. 204-205, nn. 496-497; Firenze 1845, p. 194; Formigli 1849, p. 168; Firenze 1850, p. 352-353; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, pp. 440-441; Bigazzi 1886, p. X; Elenco 1902, p. 255; Ross 1905, pp. 398-399; Limburger 1910, nn. 530, 635; Bertarelli 1922, p. 97; Garneri 1924, p. 211, n. XXXVIII; Bertarelli 1937, p. 189; Barfucci 1958, pp. 158-159; Ginori Lisci 1972, II, pp. 647-650; Fanelli 1973, I, p. 228; II, p. 54, fig. 299; Firenze 1974, p. 204; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 121; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 242-243, n. 86; Gurrieri-Fabbri 1995, pp. 156-163; Vannucci 1995, pp. 407-409; Zucconi 1995, p. 80, n. 101; Fabbri 2000, pp. 88-93; Adsi 2003, pp. 18-19; Cesati 2005, II, p. 485; Firenze 2005, p. 420; Chiara Martelli in Atlante del Barocco 2007, pp. 420-421, n. 127; Paolini 2008, pp. 166-168, n. 257; Adsi 2009/1, pp. 14-17; Adsi 2009/2, pp. 34-36; Paolini 2009, pp. 239-240, n. 342; Adsi 2010, pp. 53-55.
Approfondimenti Gustave Clausse, Les San Gallo: architectes, peintres, sculpteurs, médailleurs, XVe et XVIe siècle, Paris, Leroux, 1900-1902, I, 1900, pp. 211-216; Consiglio superiore per le Antichità e Belle Arti: sessione dell'ottobre 1929. Riduzione ad area fabbricabile del giardino annesso al palazzo già Panciatichi Ximenes D'Aragona, in "Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione", VIII, 1929, 8, p. 336; Clara Louise Dentler, Homes of the Bonapartes in Florence, in "Florence", X, 1959, 1, pp. 10-13; Pier Damiano Ori, Seicento in famiglia, in "AD. Architectural Digest", XI, 1991, 125, pp. 222-227; Mara Visonà, Classicismo e sensibilità nella scultura di Vittorio Barbieri, in "Paragone Arte", XLII, 1991, 497, pp. 39-67; Daniela Cinti, Giardini & Giardini. Il verde storico nel centro di Firenze, a cura di Guido Ferrara, Milano, Electa, 1997, pp. 245-248 (Il giardino di palazzo Panciatichi Ximenes); Giovanni Straffi, La grotta nel giardino di palazzo Ximenes, in Sandra Carlini, Elena Marazzi, Lara Mercanti, Giovanni Straffi, Le grotte. Luoghi di delizie tra natura e artificio a Firenze e nel suo territorio, Firenze, Alinea, 2002, pp. 50-53; Francesca Carrara, Una visita agli orti della Mattonaia nella città leopoldina, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 22-43, pp. 26-27 (Convento di San Salvatore in Pinti), pp. 27-28 (Palazzo Ximenes Panciatichi); Sabine Frommel, Giuliano da Sangallo, Firenze, Edifir, 2014, pp. 86-87 (La casa Sangallo in Borgo Pinti); Gianluca Belli, La casa di Antonio e Giuliano da Sangallo in via Pinti a Firenze, in Giuliano da Sangallo, a cura di Amedeo Belluzzi, Carolin Elam, Francesco Paolo Fiore, Milano, Officina Libraria, 2017, pp. 408-420; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 199-203; Claudio Paolini in Claudio Paolini, Hosea Scelza, Borgo Pinti: una strada fiorentina e la sua chiesa, Firenze, Polistampa, 2018, pp. 87-96, nn. 28-29.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6363, 6365 (vedute di scorcio del prospetto principale su borgo Pinti, 1920-1930 ca.); 6407,6408, 6409, 6410, 6411 (vedute del prospetto principale e particolari dello stesso, 1960); 6365, 6366, 6367 (veduta d'insieme di un salone e della camera di Napoleone, 1960 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 36185, 36186, 36187, 36188 (vedute d'insieme del prospetto su borgo Pinti, 1967); 36189, 36190, 36191, 36192, 36193 (vedute d'insieme e particolari del prospetto su via Giuseppe Giusti, 1967); 37352, 37353, 37354, 37355, 37356, 37357, 37358, 37359, 37360 (vedute d'insieme e particolari del prospetto su borgo Pinti, 1967); 37361, 37362, 37363 (vedute d'insieme e particolare del prospetto su via Giuseppe Giusti, 1967); 37364, 37365, 37366, 37367, 37368, 37369, 37370, 37371, 37372, 37373 (vedute d'insieme e particolari del prospetto sul giardino, 1967); 37374, 37375, 37376 (vedute dell'androne, 1967); 37377, 37378, 37379, 37380, 37381, 37382, 37383 (vedute d'insieme e particolari del cortile interno, 1967); 37384, 37385, 37386, 37387, 37388, 37389, 37390, 37391, 37392, 37393, 37394, 37395, 37396 (vedute degli spazi interni durante il restauro, 1967); 174151 (veduta del prospetto del palazzo sul giardino, 1994); 174150 (veduta d'insieme del giardino, 1994); 174153 (cancello di accesso al giardino su via Giuseppe Giusti, 1994); 174152, 174153 (scorci del giardino, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via Giuseppe Giusti su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 08/07/2013
Data ultima modifica 02/01/2021
Data ultimo sopralluogo 15/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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