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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via de' Pucci 4
Denominazione Palazzo Pucci
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Pucci.
Architetti - Ingegneri da Sangallo Antonio il Giovane (Antonio Cordini, d.), Falconieri Paolo, Foggini Giovanni Battista, Giachi Antonio, Ciurini Bernardino, Sanpaolesi Piero.
Pittori - Scultori - Decoratori Giovanni da San Giovanni (Giovanni Mannozzi, d.), Chiavistelli Jacopo, Ferretti Giovanni Domenico, Portogalli Bartolomeo, Bezzuoli Giuseppe, Ademollo Luigi.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La storia della grande fabbrica ha inizio nel 1480, quando Antonio Pucci acquistò in questa zona varie case e orti (in parte dei Parenti e dei del Palagio), primo nucleo dell'attuale palazzo. Prima del 1525, a dare una prima unità alle varie proprietà, Antonio da Sangallo il Giovane intervenne sul nucleo centrale e su quello tra via dei Pucci e via dei Servi, determinando due diversi edifici contigui, in ragione di quelle che sarebbero state le successive divisioni patrimoniali. Alla morte del senatore Niccolò (1625) la proprietà si divise definitivamente, toccando al primogenito e alla sua discendenza il palazzo maggiore, al secondogenito quello sulla cantonata su via dei Servi. Su quest'ultima proprietà si tornò a intervenire a partire dal 1681 e per circa i quindici anni successivi, sulla base di un progetto redatto da Paolo Falconieri e, per quanto riguarda gli interni, con il coinvolgimento di pittori e quadraturisti, quali Giovanni da San Giovanni, Jacopo Chiavistelli e Giovanni Domenico Ferretti. Nel 1748 anche il palazzo adiacente fu interessato da lavori tesi a far assumere una veste unitaria alle due distinte proprietà, seguendo l'impianto voluto dal Falconieri ed ampliando la fabbrica fino a via Ricasoli con la demolizione delle unità edilizie che qui insistevano e che erano state acquistate nel corso del tempo: nell'ambito di tale cantiere furono tra gli altri coinvolti Antonio Giachi e Bernardino Ciurini, come risulta da pagamenti protratti dal 1748 al 1754. Conclusi i lavori architettonici, dal 1751 si lavorò agli apparati decorativi delle sale al piano terra e al piano nobile (ma già attorno al 1709 era stato coinvolto Giovanni Battista Foggini per la realizzazione del 'salone degli specchi'). "Il lunghissimo fronte unico dei due palazzi è organizzato secondo tre sezioni accostate, di cui quella centrale più ornata; il bugnato rustico definisce l'edificio dalle quattro finestre del piano terreno, prossime al portone centrale, fino al fregio che divide il terreno dal primo piano, dove un finestrone arcuato rappresenta il fulcro del prospetto, incassandosi nel muro con un organismo di archi e colonne. Gli stucchi del finestrone che incorniciano lo stemma Pucci, è probabile che siano opera di Bartolomeo Portogalli per il quale risultano pagamenti per la nuova fabbrica nel 1758-1759. Molto più semplici e dilatate orizzontalmente le facciate laterali rispetto a quella centrale, con il bugnato rustico che inquadra i cantonali, in contrasto con il bugnato liscio in corrispondenza agli accessi terreni" (Adsi 2009/1). Per quanto riguarda la porzione centrale del palazzo, questa presenta un cortile restaurato negli anni ottanta del Novecento per volontà del marchese Puccio Pucci, trasformando lo spazio in una sorta di raffinata galleria commerciale. Da segnalare le colonne con capitelli tuscanici, che forse formavano l'antico cortile cinquecentesco, e le finestre che si affacciano sulla corte, con dimensioni decrescenti rispetto al progredire dell'altezza. Sulla destra è un prospetto che illustra come erano le case medioevali prima del rifacimento seicentesco e una memoria in ricordo dell'intervento di restauro, datata 1980. Restauri alla facciata sono invece documentati nel 1923, nel 1937 e nel 1958. Tra il 1961 e il 1965 si intervenne sull'intero complesso con un intervento di restauro a cura dell'architetto Piero Sanpaolesi. All'interno, oltre agli affreschi già citati, la letteratura segnala dipinti murali di Giuseppe Bezzuoli e Luigi Ademollo. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 28; Cambiagi 1765, p. 42; Cambiagi 1771, pp. 42-43; Cambiagi 1781, p. 39; Thouar 1841, p. 399; Fantozzi 1842, pp. 381-382; Fantozzi 1843, p. 147, n. 335; Firenze 1845, p. 26; Formigli 1849, p. 29; Firenze 1850, pp. 248-249; Illustratore fiorentino 1880, p. 72; Bigazzi 1886, p. 319; Elenco 1902, p. 255; Ross 1905, p. 238; Illustratore fiorentino (1910) 1909, p. 61; Limburger 1910, n. 586; Garneri 1924, pp. 222-223, n. V; Limburger-Fossi 1968, n. 586; Firenze 1974, pp. 232-233; Carla Tomasini Pietramellara in Roselli 1974, p. 81, n. 43; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 195; Zucconi 1995, p. 92, n. 129; Cesati 2005, II, p. 513; Firenze 2005, p. 366; Omar Berto in Atlante del Barocco 2007, pp. 421-422, n. 131; Adsi 2009/1, pp. 21-24.
Approfondimenti Il Palazzo Pucci, in "Arte e Storia", XVI, 1897, 18, p. 143; Palazzo Pucci, in "Rivista Fiorentina", I, 1909, 9, pp. 29-31; Silvana Lazzaro, Affreschi inediti di Giovanni da S. Giovanni, in "Arti Figurative", 1947, 3, pp. 20-28; Edward A. Master, Addenda Ferrettiana, in Kunst des Barock in der Toskana, München, Brickmann, 1976, pp. 383-394; Riccardo Spinelli, Giovan Battista Foggini "Architetto Primario della Casa Serenissima" dei Medici (1652-1725), Firenze, Edifir, 2003, pp. 268-272 (La Galleria di palazzo Pucci a Firenze); Omar Berto, Inganni prospettici nel salone di palazzo Pucci a Firenze, in Realtà e illusione nell'architettura dipinta: quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del Convegno (Lucca, 26- 28 maggio 2005) a cura di Fauzia Farneti e Deanna Lenzi, Firenze, Alinea, 2006, pp. 197-205; Emanuele Barletti, Il giardino di palazzo Pucci, in Il Marchese Giuseppe Pucci, l'uomo e il collezionista, a cura di Loredana Brancaccio, Pisa, Edizioni Ets, 2007, pp. 79-91; Anna Laura Nencioni, Palazzo Pucci, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 208-211, tav. CXXXVII; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati in città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 175-176.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-003674-0000 (particolare con lo stemma sull'angolo di via dei Servi, 1890 circa); ACA-F-055802-0000 (veduta di scorcio di via de' Pucci da via dei Servi con l'intera successione dei palazzi, 1963). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 4148, 4149, 4150, 4151, 4152, 4153, 4154 (vedute d'insieme e particolari di uno dei cortili, 1941); 168031, 168032, 168033, 168034, 168035, 168036, 168037, 168038, 168039, 168040, 168041, 168042, 168043, 168044, 168045, 168046 (documentazione con particolari di porzioni di pareti e volte interne, 1993); 180470, 180471, 180472 (vedute di spazi interni, 1995); 180473, 180474, 180475, 180476 (vedute d'insieme e particolari dei cortili interni, 1995); 180477, 180478, 180479, 180480 (vedute degli spazi interni, 1995); 180481 (particolare del balcone al centro del prospetto, 1995); 180482 (veduta d'insieme del soffitto del teatro dal lato di via dei Servi, 1995); 180483 (veduta dello scalone della porzione dal lato di via dei Servi, 1995); 180484 (particolare del prospetto, 1995); 180485, 180486 (vedute degli spazi interni, 1995); 180487 (veduta di una corte interna, 1995); 180488 (veduta d'insieme dal lato di via Ricasoli, 1995); 180489 (veduta di uno spazio interno, 1995); 180490 (veduta d'insieme dal lato di via dei Servi con lo stemma chiuso da una impalcatura, 1995); 180491 (veduta di scorcio di via de' Pucci presa dal lato di via Ricasoli, 1995); 180492 (veduta d'insieme del soffitto del teatro, 1995); 180493 (veduta di uno spazio interno della porzione dell'edificio dal lato di via dei Servi, 1995); 180494 (veduta d'insieme del cortile della porzione del palazzo dal lato di via dei Servi, 1995); 180495 (veduta d'insieme della sala del teatro, 1995); 180496 (veduta di una sala della porzione del palazzo dal lato di via dei Servi, 1995).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzi di Firenze su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 14/11/2008
Data ultima modifica 05/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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