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Quartiere Santa Croce (Mattonaia)
Ubicazione Via della Mattonaia 6
Denominazione Complesso di Santa Teresa
Altre denominazioni Monastero di Santa Teresa, carcere di Santa Teresa
Affacci borgo la Croce 30
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Coccapani Giovanni, Breschi Alberto, Vignoli Andrea, Giusti Enzo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il complesso si presenta come un insieme di caseggiati che prospettano sulle vie con rade finestre intervallate da ampie muraglie, con un ingresso principale posto in via della Mattonaia. Era questo in origine un monastero femminile delle carmelitano scalze intitolato a Santa Teresa d'Avila, fondato nei primi decenni del Seicento - grazie alle elargizioni di donna Francesca Guardi in un'area dove si estendevano orti e terre lavorate di proprietà della sua famiglia - e costruito su progetto dell'architetto Giovanni Coccapani. La data di avvio dei lavori del complesso è indicata da Filippo Baldinucci al 24 ottobre del 1628, mentre Giuseppe Richa documenta l'officiatura della prima messa nella nuova chiesa il 7 maggio del 1633. Lavori di ampliamento sono attestati nel 1668, sempre a spese di Francesca Guardi. Nella stessa chiesa, nel 1731, fu sepolta Violante di Baviera principessa di Toscana. Inoltre, come ricorda una lapide posta in prossimità del portone di via della Mattonaia, qui dimorò per cinque anni, dal 1765 al 1770, Santa Teresa Margherita Redi che, come "un fiore del Carmelo imitante il candore del giglio", vi morì a soli 23 anni. Soppresso il monastero una prima volta nel 1808, quindi ripristinato nel 1816 per essere definitivamente soppresso nel 1865, fu inizialmente utilizzato (ancora retto dalle monache) per ospitare i molti che, a seguito del terremoto immobiliare determinato del trasferimento della Capitale a Firenze (1865-1871), erano stati sfrattati dalle proprie abitazioni. Nel 1866 il complesso fu adattato a carcere preventivo provvisorio e infine divenne penitenziario per condannati a lunghi periodi di detenzione. Tra il 1875 e il 1897 sono documentati vari lavori di ampliamento, comprendenti la realizzazione di tre nuovi corpi di fabbrica nell'orto del convento, con sviluppo parallelo a via della Mattonaia. Della storia di quest'orto offre alcune notizie il repertorio di Angiolo Pucci che poté visitarlo negli anni venti del Novecento e che, pur attestandone la decisa riduzione rispetto all'originario, lo definì "un giardino modello, tanto che oggi entrando sembra di essere introdotti in una villa". Danneggiato gravemente dall'alluvione del 4 novembre 1966, il complesso fu restaurato. A seguito della costruzione dei nuovi stabilimenti carcerari a Sollicciano (concorso appalto del 1974) si posero le premesse per il passaggio di questo e degli altri immobili adibiti a carceri presenti nella zona (Santa Verdiana e Murate) al Comune di Firenze, e del loro conseguente recupero nell'ambito di un più ampio progetto di riqualificazione del quartiere di Santa Croce. Nel 1986 fu così bandito un concorso internazionale di idee i cui esiti furono esemplificati in una mostra tenuta nel complesso di Santa Verdiana nell'autunno del 1988. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto per le altre due strutture, in questo caso si intervenne solo a distanza di molti anni, e a lungo i lavori destinati a trasformare la struttura in sede del Dipartimento di Progettazione e dell'Università di Architettura videro mantenere nel complesso la sezione dei detenuti in semilibertà. Tra il 2012 e il 2016 si è dato finalmente attuazione al progetto predisposto nel decennio precedente dall'architetto Alberto Breschi (Breschistudio associati con gli ingegneri Andrea Vignoli e Enzo Giusti), che ha previsto la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica (immediatamente distinguibile nel contesto per la struttura moderna anche nelle scelte dei materiali e delle tecniche costruttive) pensato come spina distributiva principale dell'intero complesso, del quale si è comunque garantita la lettura delle stratificazioni storiche. Hanno attualmente sede nella struttura i corsi di laurea in Scienze dell'Architettura, Magistrale in Architettura, i servizi didattici del Dipartimento DIDA e della Scuola di Architettura, il Laboratorio Modelli per l'Architettura (LMA), studi per i docenti, aule e spazi dedicati agli studenti. Sul canto, dal lato di via della Mattonaia, si segnalano in alto due targhe in marmo. La prima è un bando dei Signori Otto di Guardia e Balia che proibisce lungo la strada "il giuoco della rulla, forma, maglio, piasterelle, pallottole e ogni alltra sorte di giuoco", la seconda è un bando degli Ufficiali dei Fiumi datato 1611 che proibisce "lo scaricare, portar terra, calcinacci e ceneracia o far qual si voglia imondizia", sempre lungo tutta la strada, fino alle mura cittadine, dove ora sono i viali.
Bibliografia
dettaglio
Cambiagi 1771, p. 75-76; Cambiagi 1781, pp. 70-71; Fantozzi 1842, pp. 281-281, n. 63; Fantozzi 1843, p. 210, n. 508; Formigli 1849, p. 163; Firenze 1850, pp. 380-381; Limburger 1910, n. 681; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 254-255; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 254-255; Ciabani 1984b, pp. 119, nn. 25-26; Invernizi 2007, I, p. 277, n. 248; Paolini 2009, p. 185, n. 248; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 138-139.
Approfondimenti Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, I, Del Quartiere di Santa Croce, parte I, 1754, pp. 333-355 (Chiesa e monastero di S. Teresa); Silvano Fei, Schede storico bibliografiche e stratigrafiche degli ex complessi carcerari del quartiere di Santa Croce, Firenze, Assessorato all'Urbanistica del Comune di Firenze, 1986; Silvano Fei, Riccardo Carlo Geri, Ex casa di pena di Santa Teresa, in Un'idea per le Murate. Progetti ammessi alla prima fase del Concorso internazionale bandito dal Comune di Firenze, catalogo della mostra (Firenze, ex carcere di Santa Verdiana, 24 settembre-30 ottobre 1988) a cura di Sergio Conti, Milano, Electa, 1988, p. 34; Francesca Carrara, Una visita agli orti della Mattonaia nella città leopoldina, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 22-43, pp. 40-41 (Il monastero di Santa Teresa); Alberto Breschi, Progetto per il riordino funzionale, il restauro e gli interventi conservativi del complesso di S. Teresa per il Dipartimento di Progettazione e la Facoltà di Architettura, in Alberto Breschi, Amata Città, Firenze, Alinea Editrice, 2010, pp. 94-111; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati in città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 143; Alberto Breschi, Santa Teresa. Un progetto di rigenerazione urbana per Firenze, con contributi di Gianluca Chiostri, Francesco Pilati, Claudia Giannoni, Firenze, Didapress, 2016; Roberto Corazzi, Le cupole sotto il cielo di Firenze, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2018, pp. 111-112.
Documentazione fotografica Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L003350, L003351 (vedute di scorcio del prospetto su via della Mattonaia, 1951); L003352, L003353, L003354, L003355 (vedute dei cortili, 1951); L003355, L003356, L003358 (veduta dell'atrio con i ballatoi di accesso alle celle, 1951); L003359, L003360, L003361, L003362, L003363, L003364, L003365, L003366, L003367, L003368, L003369, L003370, L003371, L003372 (vedute degli spazi interni, 1951). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 146667, 146668, 146669, 146670 (vedute del prospetto su via della Mattonaia, 1987); 146671, 146672, 146673 (vedute del prospetto su borgo la Croce, 1987).
Risorse in rete Sul complesso sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Complesso di Santa Teresa su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 05/11/2009
Data ultima modifica 10/08/2020
Data ultimo sopralluogo 30/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags carcere, lapide, bando.
Localizzazione
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