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Quartiere San Giovanni / Viali
Ubicazione Piazza della Libertà
Denominazione Arco di trionfo di Porta San Gallo
Altre denominazioni Arco trionfale dei Lorena
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Jadot Jean Nicolas, Poggi Giuseppe, Roster Giacomo, Fabbrini Umberto, Cini Giuseppe, Francalanci Luigi.
Pittori - Scultori - Decoratori Foggini Vincenzo, Ticciati Girolamo, Masoni Gaetano, Malavisti Romolo, Piamontini Giuseppe, Jannssens Francesco (Franz), Moschi Mario.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La monumentale struttura fu eretta su progetto dell'architetto francese Jean Nicolas Jadot per accogliere trionfalmente in città il granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena, che quest'arco attraversò il 19 gennaio 1739. Visto il tempo limitato per condurre l'impresa (avviata il 16 dicembre 1738) furono assunti per il cantiere 4 000 lavoratori divisi in quattro turni giornalieri, e tuttavia, per quanto riguarda la parte allegorico decorativa, si arrivò a definire la fabbrica nei termini attuali solo nel 1759. Ora l'arco sorge isolato sulla grande piazza definita nell'ambito del piano di rinnovamento della città negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) da Giuseppe Poggi, inserito dal lato che guarda alla strada per Bologna, nello spazio a verde centrale (progetto dell'architetto Giacomo Roster), dominato, dal lato opposto, dalla porta del 1285 già parte dell'ultima cerchia di mura fiorentine (si veda). L'opera è concepita al pari di un arco di trionfo a tre fornici con dodici colonne corinzie alte quattordici metri, completato da una decorazione plastica costituita da sedici figure allegoriche, un fregio con motivi araldici, quattro trofei d'armi e quattro bassorilievi con episodi della vita di Francesco Stefano di Lorena. Sormonta il tutto la stata equestre del granduca opera di Vincenzo Foggini. Oltre a quest'ultimo lavorarono tra gli altri al definitivo corredo dell'arco gli scultori Girolamo Ticciati, Gaetano Masoni, Romolo Malavisti e Giuseppe Piamontini. Di particolare interesse il bassorilievo con La disfatta dei Turchi a Cornia, opera di Francesco (Franz) Janssens del 1739, posta al centro in alto dal lato che guarda in direzione delle colline. Al di là del pregevole apparato scultoreo si segnala dal lato verso la città una iscrizione posta nel 1745 a memoria dell'incoronazione del granduca a imperatore di Germania col nome di Francesco I. E ancora: sui lati interni del fornice centrale sono due memorie, una posta nel 1916 a inneggiare a Vittorio Emanuele III re d'Italia contrapposto con il suo regno alla dominazione lorenese, l'altra posta nel 1927 e arricchita da un rilievo con due guerrieri in pose classiche, in ricordo dei Caduti del Popolo di San Gallo nella Grande Guerra (Mario Moschi). Per quanto riguarda la storia conservativa del monumento (strettamente legata all'uso di una pietra arenaria di mediocre qualità) è documentato un intervento nel 1915 con ampie sostituzioni delle "molte parti delle decorazioni di marmo e di stucco logorate dai ghiacci e dal sole ("Arte e Storia" 1915), e ancora nel 1963 condotto dall'architetto Umberto Fabbrini (con sostituzione di alcuni originali con copie in conglomerato cementizio), seguito da un cantiere nei primi anni settanta (1971 circa, si veda la documentazione presso la Fototeca dei Musei Civici Fiorentini) volto alla revisione delle coperture, al risanamento degli intonaci e alla sistemazione del lastrico di basamento. Al 1994-1995 risale l'ultimo e accurato restauro commissionato dall'Ufficio Belle Arti del Comune di Firenze, con progetto e direzione dei lavori degli architetti Giuseppe Cini e Luigi Francalanci (ditta esecutrice David Sollazzini e Figli). Nonostante tali cure la struttura ha presentato presto diffusi fenomeni di degradazione, sia dei materiali originari sia di quelli impiegati in occasione dell'intervento degli anni sessanta: transennata nel 2011 per una prima fase di verifiche e studio, sempre condotta su incarico del Comune di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, è stata oggetto di ulteriori interventi conclusisi nel 2017, che hanno compreso un nuovo impianto di illuminazione realizzato da Silfi. Attualmente (2019) il monumento è nuovamente, anche se parzialmente, transennato. La costruzione appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Cambiagi 1765, p. 267; Cambiagi 1771, p. 275; Cambiagi 1781, pp. 242-243; Thouar 1841, p. 399; Fantozzi 1842, p. 753; Fantozzi 1843, p. 190, n. 451; Formigli 1849, pp. 281-282; Bigazzi 1886, pp. 94-95; Elenco 1902, p. 250; Garneri 1924, p. 232, n. XXX; Firenze 1974, p. 249; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 144-145; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 165, n. 124; Zucconi 1995, p. 110, n. 165; Salvadori Guidi 1996, pp. 141-142, n. 2; Firenze 2005, p. 513; Brunori 2012, pp. 1142-143, n. 65.
Approfondimenti Marco Lastri, Arco trionfale fuori della Porta a S. Gallo, e dinastia Lotaringia in Toscana, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, II, pp. 57-59; L'Arco trionfale di S. Gallo, in "Arte e Storia", XXIII, 1904, 18, p. 113; L'arco trionfale di S. Gallo, in "Arte e Storia", XXXIV, 1915, 5, pp. 155-156; Restauri di monumenti, in "Arte e Storia", XXXIV, 1915, 8, pp. 250-251; A proposito d'uno stemma, in "Arte e Storia", XXXV, 1916, 1, p. 26; Fabia Borroni Salvadori, Cerimonie e feste in Toscana sotto i Lorena: dall’entrata di Francesco III alla venuta di Pietro Leopoldo (1739 - 1766), Roma, Nuova Tecnica Grafica, 1976; Luigi Zangheri, Prima nota su l’architettura in Toscana durante la Reggenza (1737 - 1765), in "Storia Architettura", IV, 1979, 2/3, pp. 75-88; Roberta Roani Villani, La decorazione plastica dell'arco di Porta San Gallo a Firenze, in "Paragone Arte", XXXVII, 1986, 437, pp. 53-67; Bruno Klein, L'Arco di Lorena: habsburgische Propaganda in Florenz, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXXII, 1988, 1/2, pp. 253-292; Natale Leuzzi, Arco trionfale dei Lorena, in Settore Funzionale Belle Arti del Comune di Firenze, Quaderni di restauro. 1, Firenze, Tipografia del Comune di Firenze, 1996, pp. 13-17; Giuseppe Cini, Il restauro dell'Arco Trionfale dei Lorena in piazza della Libertà a Firenze, in "Bollettino Ingegneri", XLIV, 1997, 1/2, pp. 3-5; Gigi Salvagnini, La scultura nei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Toscana, Firenze, Opuslibri, 1999, p. 83, n. 127; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 32; Daria Batolo, L'arco di Trionfo lorenese a Firenze, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Firenze, relatore Amedeo Belluzzi, a.a. 2014-2015; Lisa Ciardi, L'Arco di Trionfo dei Lorena illuminato e aperto al pubblico, in "La Nazione", 30 novembre 2017.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FCC-F-010493-0000 (veduta d'insieme della piazza con l'arco di trionfo, 1860-1865); FBQ-F-000783-0000 (veduta d'insieme della piazza con l'arco di trionfo, 1875 circa); ; ACA-F-003090-0000, ACA-F-003091-0000 (vedute d'insieme della piazza con l'arco di trionfo in primo piano, 1890 circa); ACA-F-001806-0000 (veduta d'insieme dell'arco, 1890 circa); CAL-F-011159-0000, CAL-F-011160-0000 (vedute d'insieme dell'arco, 2002); CAL-F-011161-0000, CAL-F-011162-0000, CAL-F-011163-0000, (particolari degli elementi scultorei, 2002). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L089469, L0899470 (veduta d'insieme e particolare del fornice, 1942). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10324, 10325, 10326, 10327, 10384 (vedute totali e parziali dell'arco di trionfo, fine XIX secolo); 6192 (fase dlla ricostruzione del gruppo scultoreo di sinistra, 1963); 6249, 6251 (vedute del basamento dell'arco a documentarne il degrado, 1965); 51487, 51488, 126420, 126422, 126424, 126428, 126430, 126432, 126434, 126436, 126438, 126440, 126442, 126502 (vedute d'insieme e particolari dell'arco, 1971); 51478, 51484, 51515, 126426, 126444, 126448, 126451, 126453, 126455, 126464, 126472, 126474, 126476, 126477, 126478, 126479, 126480, 126481, 126482, 126483, 126484, 126485, 1264806, 126488, 128172 (documentazione relativa al cantiere di restauro del 1971, 1971); Archivio fotografico SBAP, Firenze: 24999, 25000 (vedute d'insieme della struttura chiusa dai ponteggi del cantiere di restauro, 1963); 37068, 37069, 37070, 37071, 37072, 37073 (vedute d'insieme della struttura riprese con varie angolazioni dopo l'intervento di restauro, 1967); 82771, 82772, 82773, 82774, 82775, 82776 (particolari con sculture ed elementi ornamentali, 1976).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Arco di Trionfo (Firenze) su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 09/09/2010
Data ultima modifica 20/11/2020
Data ultimo sopralluogo 10/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags scultura, lapide, prima guerra mondiale.
Localizzazione
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