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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazzale degli Uffizi
Denominazione Palazzo degli Uffizi
Altre denominazioni Complesso della Galleria degli Uffizi
Affacci via della Ninna, piazza del Grano, via de' Castellani, lungarno Anna Maria Luisa de' Medici, via Lambertesca, chiasso de' Baroncelli, piazza della Signoria
Proprietà demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Vasari Giorgio, Parigi Alfonso, Buontalenti Bernardo, Pellegrini Ignazio, Nini Filippo, Pacini Giovanni, Poccianti Pasquale, Falconieri Carlo, Falcini Mariano.
Pittori - Scultori - Decoratori Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Danti Vincenzo, Bartolini Lorenzo, Costoli Aristodemo, Dupré Giovanni, Fedi Pio, Pampaloni Luigi, Romanelli Ferdinando.
Uomini illustri Orcagna (Andrea di Cione, d.), Nicola Pisano, Giotto di Bondone, Donatello (Donato de' Bardi, d.), Alberti Leon Battista, Michelangelo Buonarroti, Dante Alighieri, Petrarca Francesco, Boccaccio Giovanni.
Note storiche L'importanza della fabbrica nello spazio urbano è tale che, in questa sede, altro non si potrà che riportare una succinta memoria della sua storia, rimandando per gli opportuni approfondimenti alla bibliografia segnalata in nota (ugualmente limitata ai testi più importanti). L'edificio fu voluto da Cosimo I de' Medici per riunire in un'unica sede tutte le magistrature civili giudiziarie e finanziarie, cioè tutti gli 'uffizi', allora dislocati in varie sedi della città. Il progetto, affidato a Giorgio Vasari che diresse il cantiere fino all'anno della sua morte (1574), vide fin dal 1545 avviarsi gli interventi di demolizione delle molte case e botteghe che caratterizzavano la densa struttura urbana della zona, comprendente l'area della Zecca, della chiesa di San Pier Scheraggio e varie strade e piazzette. La fondazione della fabbrica risale al 1560 e il cantiere si può dire ultimato nelle strutture essenziali venti anni dopo, nel 1580, quando la nuova fabbrica andò a saldarsi con l'edificio della Zecca formando un'unica grande fabbrica che, attestata verso l'Arno con una grande loggia aperta, si chiudeva verso la piazza con l'antica loggia dei Lanzi (si veda), mentre verso il fiume e ancora oltre fino a palazzo Pitti si arricchiva di un collegamento soprelevato (si veda Corridoio vasariano). Tra l'altro, morto appunto il Vasari nel 1574 e proseguiti i lavori da Alfonso Parigi e da Bernardo Buontalenti, venne da quest'ultimo sistemata la loggia ai piani superiori del palazzo, inizialmente concepita come una terrazza aperta e collegata nel 1582 a una belvedere sulla loggia de' Lanzi, sempre da Buontalenti trasformato in un giardino pensile con una loggetta centrale (il tutto demolito nel 1840 nell'ambito dei lavori di riordinamento diretti dall'architetto Pasquale Poccianti). Colpito da un violento incendio che interessò l'ala di ponente nel 1762, l'edificio fu oggetto di un progetto redatto dall'architetto Ignazio Pellegrini (1763) incentrato sulla trasformazione della loggia de' Lanzi in monumentale portico di ingresso alla Galleria, al quale tuttavia non venne dato seguito. Tra gli interventi di restauro, ampliamento e rinnovamento seguiti nel corso dell'Ottocento ricordiamo quelli eseguiti con la direzione dell'architetto Filippo Nini nel 1822, di Giovanni Pacini nel 1832 e quelli già ricordati legati all'attività di Pasquale Poccianti (1840). Nel periodo di Firenze Capitale (1865-1871), negli ambienti già occupati dal teatro mediceo, fu ospitata la Camera del Senato, previ lavori diretti inizialmente dall'ingegnere Carlo Falconieri e quindi dall'architetto Mariano Falcini. Negli stessi anni, nel corpo di fabbrica degli Uffizi corti, trovò sede il Tribunale Civile e Correzionale. L'edificio fu danneggiato sia nel 1945 a causa delle esplosioni delle mine tedesche, sia nel 1966 dall'alluvione del 4 novembre, e conseguentemente risarcito. Dell'importanza della grande fabbrica nello spazio urbano fiorentino e, al tempo stesso, del suo ruolo nell'ambito della storia dell'architettura occidentale, così annota Marcello Jacorossi (in Palazzi 1972): "(si tratta) di uno degli edifici più grandiosi della città, di carattere audacemente innovatore, sia per la concezione prospettica e scenografica, sia per le proporzioni, sia per il capovolgimento dei rapporti tra spazio esterno e volume architettonico, in quanto l'edificio gira sui tre lati interni di un cortile allungatissimo, mentre non esistono 'facciate' esterne. La continuità spaziale è accentuata dal plastico porticato che si apre al piano inferiore dell'edificio, interrompendosi sul lato ovest all'imbocco di via Lambertesca. Dall'angolo di questa via fino al fondo della Loggia dei Priori, il palazzo incorpora l'antico edificio della Zecca, la cui architettura sussiste al piano terreno. Verso l'Arno, loggia aperta che si affaccia sul fiume, con un grande arco a pieno sesto. Loggia a colonne sopra il piano superiore". La grande fabbrica si caratterizza per la particolare conformazione ad U della pianta. L'ordine architettonico delle facciate è il tuscanico, con membrature in pietra arenaria grigia (pietra serena) e intonaco bianco. La porzione del palazzo compresa tra il piazzale e via della Ninna incorpora ampi resti della chiesa romanica di San Pier Scheraggio, della quale sono visibili sulla strada le colonne che separavano la navata mediana da quella di sinistra, demolita nel 1410 per l'allargamento della stessa via della Ninna. Sempre all'esterno sono da segnalare le ventotto statue in marmo di illustri toscani (tra questi Andrea Orcagna, Nicola Pisano, Giotto, Donatello, Leon Battista Alberti, Michelangelo, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio) collocate nelle nicchie dei pilastri del portico (quattro a guardare l'Arno), eseguite tra il 1842 e il 1856 nell'ambito di un progetto promosso da Vincenzo Batelli (ma sostanzialmente già previsto nel progetto cinquecentesco), dai maggiori scultori del tempo, tra i quali Lorenzo Bartolini, Aristodemo Costoli, Giovanni Dupré, Pio Fedi, Luigi Pampaloni e Ferdinando Romanelli. Sull'arco mediano del braccio verso l'Arno, a guardare il piazzale interno, è una statua raffigurante Cosimo I, opera del Giambologna (1585), affiancata da due sculture allegoriche raffiguranti il Rigore e l'Equità, di Vincenzo Danti (1566). I nomi sulle porte che si aprono sotto il loggiato alludono alle magistrature per le quali il palazzo fu costruito. Il palazzo è inoltre noto per ospitare la Galleria degli Uffizi, per qualità e importanza storica delle opere conservate uno dei musei più importanti al mondo. Vi trovano inoltre sede il Gabinetto Disegno e Stampe, la Biblioteca e vari uffici della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze. Il complesso appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Ruggieri 1722-1728, I, 1722, tavv. 26-35; Zocchi 1744, tav. XX; Del Bruno 1757, pp. 91-102; Cambiagi 1765, pp. 155-168; Cambiagi 1771, pp. 169-181; Cambiagi 1781, pp. 163-169; Thouar 1841, pp. 372-373; Fantozzi 1842, pp. 63-65, n. 5; Fantozzi 1843, pp. 64-66, n. 128; Firenze 1845, pp. 261-325; Firenze 1845, pp. 204-205; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, II, 1846, pp. 497, 559-560; III, 1846, p. 19; IV, 1946, p. 122; Formigli 1849, pp. 178-179; Firenze 1850, pp. 165-168, 630-631; Burci 1875, pp. 229-231; Stegmann-Geymüller 1885-1908, IX, tavv. 1-3 (Vasari); Bigazzi 1886, pp. 159-172; Elenco 1902, p. 248; Garneri 1924, pp. 72-74, n. XXII; Limburger 1910, n. 701; Garneri 1924, pp. 72-74, n. XXII; Limburger-Fossi 1968, n. 701; Palazzi 1972, p. 140, n. 252; Firenze 1974, p. 121; Cresti-Zangheri 1978, p. 173; Zocchi-Mason 1981, pp. 70-71; Roselli 1985, pp. 83-84, n. 34; Maffei 1990, p. 55; Carlo Cresti in Firenze 1992, pp. 120-121, n. 86; Zucconi 1995, p. 87, n. 118; Salvadori Guidi 1996, pp. 54-58, n. 69; Firenze 2005, pp. 200-201; Aleardi-Marcetti 2011, pp. 76-77, n. FI49.
Approfondimenti Marco Lastri, Galleria e storia delle arti in Toscana, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 24-30; La Galleria degli Uffizi: a proposito dei lavori compiuti e da compiersi nella Galleria degli Uffizi, Firenze, Arnaud, 1951; Nello Bemporad, Notizie sul progetto in corso per il riordinamento degli Uffizi, in "Bollettino Ingegneri", XIV, 1966, 6, pp. 18-27; Alfredo Forti, L'opera di Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: 1560-1565, in "Bolllettino Ingegneri", XIX, 1971, 11, pp. 23-28; Alfredo Forti, L'opera di Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: 1565-1574, in "Bolllettino Ingegneri", XIX, 1971, 12, pp. 33-39; Nello Bemporad, Il complesso degli Uffizi di Firenze. Rilievi, documenti, in "Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura", s. XXIII, 1976, pp. 103-116; Nello Bemporad, Il rinnovamento degli Uffizi a Firenze, in "L'Architettura (Venezia)", 1981, pp. 310-314; Gli Uffizi, quattro secoli di una galleria, atti del convegno internazionale di studi (Firenze 20-24 settembre 1982) a cura di Paola Barocchi e Giovanna Ragionieri, Firenze, Olschki, 1983; Leon Satkowski, Roger J. Crum, On the iconography of the Uffizi façade, in "The Art Bulletin", LXXII, 1990, pp. 131-135; Gli Uffizi 1944-1994: interventi museografici e progetti, Firenze, Centro Di, 1994 (Gli Uffizi. Studi e Ricerche, Quaderno n. 12); Antonio Godoli, L'Ammannati e gli Uffizi, in Bartolomeo Ammannati, scultore e architetto 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco, Federica Salvi, Firenze, Alinea, 1995, pp. 147-153; Fabio Fabbrizzi, Note al progetto di ampliamento del sistema museale degli Uffizi a Firenze, in "Firenze Architettura", II, 1998, 2, pp. 22-29; La nuova uscita degli Uffizi: progetti per piazza Castellani, a cura di Antonio Godoli, Firenze, Giunti, 1998; Verso i nuovi Uffizi: progetti e realizzazioni recenti, Firenze, Giunti, 1999; Gli uomini illustri del Loggiato degli Uffizi: storia e restauro, a cura di Magnolia Scudieri, Firenze, Edifir, 2001; Il progetto dei Nuovi Uffizi, a cura di Laura Moro e Pia Petrangeli, Roma, Gangemi, 2004; Camilla Mancini, L'intervento di restauro sulle facciate degli Uffizi, in "Bollettino d'Arte", XC, 2005, 132, pp. 123-124; Federica Chezzi, Verso i nuovi Uffizi: la galleria e la cultura del museo dal dopoguerra a oggi, Firenze, Edifir, 2006; Cantiere Uffizi, a cura di Roberto Cecchi e Antonio Paolucci, Roma, Gangemi, 2007; Alessandro Coppellotti, Uscire dagli Uffizi, piazza dei Castellani e la nuova architettura, in Scritti scelti di architettura e di museografia, a cura di Cristina De Benedictis e Maria Letizia Strocchi, Firenze, Edifir, 2009, pp. 65-69; Giorgio Pappagallo, La fabbrica degli Uffizi, indagini e ritrovamenti 2007-2009, Livorno, Sillabe, 2011; Vasari, gli Uffizi e il Duca, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 14 giugno-30 ottobre 2011) a cura di Claudia Conforti con Francesca Funis e Francesca de Luca, Firenze, Giunti, 2011; Sara Benzi, Gli Uffizi. Giorgio Vasari, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 194-195; Galleria degli Uffizi, Firenze, in Paolo Mazzoni. Restauro su restauro, a cura di Paola Maresca, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 2014, pp. 144-153.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: RDC-F-000015-0000 (veduta verso l'Arno, 1865 circa); PDC-F-002749-0000 (veduta verso Palazzo Vecchio, 1870-1890); PDC-F-002750-0000 (veduta verso Palazzo Vecchio ripresa dall'interno della galleria, 1870-1890); PDC-F-000083-0000, MFC-F-000667-0000, BGA-F-003060-0000 (vedute verso Palazzo Vecchio, 1880-1890); ACA-F-003132-0000, BGA-F-003145-0000 (vedute del prospetto sul lungarno, 1890 circa); ACA-F-003119-0000 (scorcio del prospetto sul lungarno verso il Ponte Vecchio, 1890 circa); BGA-F-008510-0000 (scorcio del prospetto sul lungarno verso il ponte alle Grazie, 1890 circa); ACA-F-003130-0000 (veduta verso Palazzo Vecchio, 1890 circa); ACA-F-003131-0000 (veduta verso Palazzo Vecchio ripresa dall'interno della galleria, 1890 circa); ACA-F-001202-0000 (veduta interna del primo corridoio, 1890 circa); ACA-F-001203-0000 (veduta interna del secondo corridoio, 1890 circa); MAA-F-001309-0000 (veduta del prospetto sul lungarno, 1900 circa); BGA-F-020316-0000 (scorcio del piazzale da piazza della Signoria, 1915-1920); BGA-F-021310-0000 (scorcio del prospetto sul lungarno verso il Ponte Vecchio, 1920-1930); AVQ-A-002416-0000 (scorcio verso Palazzo Vecchio, 1926); ACA-F-044185-0000 (scorcio di una porzione di loggiato, 1930); ACA-F-047789-0000 (veduta aerea del complesso, 1938); ADA-F-040396-0000 (veduta verso l'Arno, 1940 circa); BVA-F-001995-0000, BVA-F-002338-0000 (vedute verso l'Arno riprese dal Palazzo Vecchio, 1960 circa); BVA-F-000007-0000 (particolare del portico, 1960 circa); BVA-F-001986-0000 (scorcio del prospetto sul lungarno verso il ponte alle Grazie, 1960 circa);QFA-S- 027906-0000, QFA-S- 027907-0000, QFA-S- 028433-0000, QFA-S- 028722-0000 (vedute aeree del complesso, 1971); CAL-F-003513-0000 (veduta del prospetto sul lungarno, 1997); CAL-F-005808-0000 (veduta interna del corridoio dei busti della galleria, 1998); CAL-F-003039-0000, CAL-F-003040-0000 (vedute verso Palazzo Vecchio, 1997); CAL-F-008888-0000, CAL-F-008894-0000 (vedute verso l'Arno, 2000); CAL-F-008889-0000, CAL-F-008890-0000, CAL-F-008892-0000, CAL-F-008893-0000 (particolari del prospetto sul lungarno, 2000); OBN-F-000182-0000, OBN-F-000183-0000 (veduta di scorcio del lungarno, 2000 circa). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L120349 (veduta di scorcio verso Palazzo Vecchio, 1929-1930); 0070514, 0112484 (vedute del prospetto sul lungarno); 0112483 (veduta verso Palazzo Vecchio). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10240, 10241, 10242 (vedute panoramiche animate del loggiato verso l'Arno, fine XIX secolo).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito della Galleria degli Uffizi e dalla voce Palazzi di Firenze su Wikipedia. Si segnalano inoltre i materiali resi disponibili nel sito della Soprintendenza ai Monumenti (Sbapsae per le province di Firenze Pistoia e Prato) nella sezione relativa ai restauri in corso, e nel sito dedicato al progetto dei Nuovi Uffizi.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 17/09/2010
Data ultima modifica 23/11/2021
Data ultimo sopralluogo 18/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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