Home Il progetto Ricerca nel Repertorio Piante e Vedute Temi e Itinerari Indici Link Crediti Contatti
Ricerca nel Repertorio
Denominazione Modulo di ricerca
Ubicazione
Proprietà
Architetti - Ingegneri
Pittori - Scultori - Decoratori
Uomini illustri
Testo
Per ottimizzare la ricerca è consigliabile digitare una sola parola chiave per campo (es.: Bardi, anziché via de’ Bardi).
Per ulteriori suggerimenti si veda a:


Struttura della banca dati
 
Scheda Caserma Curtatone e Montanara Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Tripoli 4- 6
Denominazione Caserma Curtatone e Montanara
Altre denominazioni Spedale di Sant'Onofrio, monastero delle Cappuccine, caserma delle Cappuccine
Affacci via dei Malcontenti 1
Proprietà Arte dei Tintori, Ordine dei Frati Minori Cappuccini, demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Ciocchi Giovanni Filippo, Vaccaro Vincenzo, Gnosis progetti, Scelza Hosea.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Michelangelo Buonarroti.
Note storiche In antico - presumibilmente dal 1339 - l'ampio isolato oggi delimitato da via Tripoli, via delle Casine, via dei Malcontenti e piazza Piave era occupato da un complesso di edifici che ospitavano l'Università dei Tintori, lo spedale di Sant'Onofrio e una chiesa, il tutto ricadente nelle proprietà dell'Arte dei Tintori e del quale oggi rimane a memoria (almeno per quanto riguarda i prospetti esterni) il tabernacolo posto sull'angolo tra via delle Casine e via dei Malcontenti (si veda), che appunto su quest'ultima strada ancora reca lo stemma con il pillo e il mazzapicchio incrociati, insegna dell'arte. L'unitarietà del complesso iniziò ad alterarsi quando questo fu trasformato, prima (1591) in un conservatorio per fanciulle abbandonate, quindi (1630-1633) in lazzaretto. Nel 1719, per interessamento del granduca Cosimo III e grazie alle elargizioni di Giovanni Battista Botti, l'Università dei Tintori (che si trasferì nel quartiere di San Frediano in Cestello) cedette le proprietà alle monache cappuccine di Perugia, che intervennero per adattare gli ambienti alle necessità della vita conventuale, commissionando il progetto all'architetto Giovanni Filippo Ciocchi, con un cantiere chiuso nel 1724. Passato al demanio dello Stato in occasione delle soppressioni napoleoniche del 1808, il complesso fu comunque mantenuto nella disponibilità delle suore, e come monastero delle Cappuccine risulta ancora nelle note di Federico Fantozzi (1843). Presumibilmente attorno al 1880 - alienate ampie porzioni dal lato di via delle Casine e della piazza Piave dove presto sorsero villini e palazzine - il nucleo centrale fu trasformato in caserma, originariamente denominata delle Cappuccine e quindi Curtatone e Montanara, con la parallela realizzazione di un ulteriore corpo di fabbrica a correre lungo il lato di via dei Malcontenti e, ovviamente, con lavori a interessare anche la fabbrica antica e l'ingresso su via Tripoli (1882-1883). Dismesso dal demanio militare, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato nel 2003 concesso alla vicina Biblioteca Nazionale per essere adibito ad emeroteca e depositi (bando di gara per l'appalto dei lavori del dicembre 2008, direttore dei lavori architetto Vincenzo Vaccaro) ed ospitare ugualmente due sale conferenza e altri servizi per il pubblico. I lavori sono stati tuttavia avviati solo nei primi mesi del 2021, su progetto di Gnosis progetti e direzione dei lavori, per conto della Soprintendenza, dell'architetto Hosea Scelza. Negli spazi interni antichi si conserva un refettorio con una Ultima Cena settecentesca, restaurata nel 1984. Sempre per quanto concerne gli spazi interni recenti ricerche condotte da Divo Savelli, Ludovica Sebregondi e Ulisse Tramonti hanno ipotizzato che proprio in uno di questi ambienti già dell'Università dei Tintori abbia lavorato per alcuni mesi, tra il 1504 e il 1505, Michelangelo Buonarroti, nella definizione dei cartoni per la Battaglia di Cascina da eseguirsi nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Nonostante la ricchezza della storia l'edificio si mostra attualmente su via Tripoli con un fronte di disegno ottocentesco, non particolarmente caratterizzato, ancor più anonimo dal lato di via dei Malcontenti.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, pp. 174-176, n. 21; Fantozzi 1843, pp. 216-217, n. 532; Formigli 1849, p. 160; Garneri 1924, p. 169, n. LX.
Approfondimenti Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, II, Del Quartiere di Santa Croce, parte II, 1755, pp. 202-209 (Del monastero delle Cappuccine); Alberto Cirri, Sant'Onofrio dei Tintori, in "Firenze. Rassegna mensile del Comune", I, 1933, 5, pp. 146-148; Ludovica Sebregondi, Spedale di Sant'Onofrio, in Gli istituti di beneficenza a Firenze. Storia e architettura, catalogo della mostra (Firenze, Montedomini, aprile-maggio 1998) a cura di Francesca Carrara, Ludovica Sebregondi, Ulisse Tramonti, Firenze, Alinea, 1999, pp. 37-38; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 128-129.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 118622, 118623, 118624, 118625, 118626 (vedute d'insieme e particolari delle superfici affrescate negli spazi interni, 1982); 122980, 122981, 122982, 122983, 122984 (vedute delle superfici affrescate negli spazi interni, 1983); 125965, 125966, 125967, 125968, 125969, 125970, 125971 (vedute delle superfici affrescate negli spazi interni, 1983); 126092, 126093, 126094, 126095, 126096, 126111, 126112, 126113, 126114, 126115 (vedute delle superfici affrescate durante l'intervento di restauro, 1983); 126961, 126962, 126963, 126964, 126965, 126966, 128426, 128427, 128587, 128588 (vedute delle superfici affrescate durante l'intervento di restauro, 1984); 128820, 128821, 128822, 128823, 128824, 128825, 128826, 128827, 128828, 128829, 128830, 128831 (vedute delle superfici affrescate dopo il restauro, 1984).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Spedale di Sant'Onofrio dei Tintori su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 19/09/2010
Data ultima modifica 30/05/2021
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags caserma.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
Copyright © 2011 - 2021 Palazzo Spinelli - Associazione No Profit
Copyright © 2011 - 2021 Claudio Paolini