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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazza dell'Unità Italiana 1- 2
Denominazione Palazzo Cerretani
Altre denominazioni Palazzo Cerretani Gondi, palazzo della Regione Toscana
Affacci largo Fratelli Alinari 26
Proprietà Lucalberti, Baglioni, Federighi, Dello Scarpa, Scarfi, Cerretani, Gondi, Bielinska Bobrinskij (Bobrinskoy), Società Anonima per le Strade Ferrate, Ente Ferrovie dello Stato, Regione Toscana.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Chiavistelli Jacopo, Ciseri Andrea, Bonechi Matteo, Galilei Alessandro, Meucci Vincenzo.
Uomini illustri Peruzzi Ubaldino.
Note storiche L'edificio ha origine da una casa di proprietà dei Lucalberti, passata nel 1555 a Maraldina, vedova di Malatesta Baglioni. Successivamente questo originario edificio fu dei Federighi e quindi dei Dello Scarpa, dai quali l'acquistarono nella prima metà del Seicento (1625) i Cerretani, che già si erano stanziati tra le attuali vie Zannetti e via de' Conti (ma sui passaggi di proprietà si veda quanto scritto da Patrizia Maccioni, che data l'acquisto al 1648 e dice la casa acquistata dagli Scarfi, e anche la nota in Pucci 2017 che indica ulteriori passaggi qui non contemplati). I Cerretani promossero nel corso del tempo (presumibilmente a partire dal 1648) lavori di ingrandimento e abbellimento sia sugli esterni (al senatore Giovanni Cerretani si deve probabilmente la loggia aperta al centro dell'attuale facciata) sia negli interni, dove prima del 1671 si realizzò al piano nobile il vasto salone a doppia altezza, coperto con soffitto a cassettoni e affrescato alle pareti con quadrature, stemmi e iscrizioni realizzati da Jacopo Chiavistelli e Andrea Ciseri. Colpito da un incendio nel 1714, il palazzo fu ristrutturato e ampliato unendovi un edificio contiguo di modo che il complesso andò ad occupare l'intero spazio tra la piazza, via Valfonda e l'area attualmente occupata da largo Fratelli Alinari: a questo periodo risale la riconfigurazione della scala (con sulla volta affreschi di Matteo Bonechi) e la realizzazione della galleria degli stucchi, opera di Alessandro Galilei completata nel 1744 dalla volta affrescata da Vincenzo Meucci con con storie di papa Alessandro III (1743), figura legata alle leggendarie origini della famiglia. Passato con l'estinzione della famiglia Cerretani ai Gondi (1802), l'edificio fu venduto nel 1857 alla contessa Giulia Bielinska vedova Bobrinskoy (a questo periodo risalgono i decori sulla volta di due sale del piano terreno, raffiguranti il Mito di amore e Psiche e il Sacrificio di Isacco) e nel 1862 acquistato da Ubaldino Peruzzi per la Società Anonima per le Strade ferrate Romane. Al tempo di Walther Limburger (1910), che ne sottolineava il 'restauro' seicentesco, il palazzo ospitava come logica conseguenza di questo acquisizione gli uffici della direzione compartimentale per la Toscana delle Ferrovie dello Stato. Nel 1937, in concomitanza con la risistemazione dell'intera zona in ragione dell'edificazione della nuova stazione, l'edificio venne profondamente modificato e ridisegnato nei suoi fronti. Attualmente appartiene alla Regione Toscana alla quale è stato ceduto nel 2005, ed utilizzato anche come sede espositiva e di manifestazioni culturali. A seguito delle varie ristrutturazioni e dei progressivi ampliamenti, il palazzo si presenta oggi dal lato della piazza sviluppato per ben quattordici assi organizzati su quattro piani. Le finestre che si allineano sul fronte appaiono più ravvicinate nel settore centrale, identificabile come nucleo originale della residenza, peraltro contrassegnato dalla presenza dell'ariosa loggia architravata su colonne, già tamponata e riaperta in occasione del restauro del 1937. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. Si veda anche a largo Fratelli Alinari 26.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 80; Cambiagi 1765, pp. 125-126; Cambiagi 1771, pp. 137-138; Cambiagi 1781, p. 132; Firenze 1845, p. 121; Formigli 1849, p. 111; Firenze 1850, p. 526; Illustratore fiorentino 1880, pp. 143-145; Carocci 1897, p. 30; Elenco 1902, p. 253; Limburger 1910, n. 181; Garneri 1924, pp. 100-101, n. IX; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 9; Ginori Lisci 1972, I, pp. 309-313; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 226-227; Cesati 2005, II, p. 706; Cesati (Piazze) 2005, p. 305; Firenze 2005, p. 266; Chiara Martelli in Atlante del Barocco 2007, pp. 409-410, n. 85; Brunori 2012, p. 122, n. 51.
Approfondimenti L'Osservatore Fiorentino, In margine alla zona della nuova stazione di Firenze: i restauri e l'ampliamento del palazzo Cerretani, in "La Nazione", 17 novembre 1937; Patrizia Maccioni, Palazzo Cerretani, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 15-21, tavv. I-VII; Giuseppina Carlotta Cianferoni, Donato Colli, Maurizio Martinelli, Giovanni Roncaglia, Firenze. Palazzo Cerretani, Piazza dell'Unità Italiana: indagini in occasione di lavori di ristrutturazione per la riqualificazione della futura sede della Biblioteca del Consiglio Regionale della Toscana, in "Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana", 2013, 9, pp. 238-241; Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, pp. 197-198; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 310; Palazzo Cerretani: un viaggio nella storia di Firenze, con contributi di Maurizio Marinelli, Stefania Salomone e Attilio Tori, Firenze, Consiglio Regionale della Toscana, 2018.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6625, 128302 (veduta della piazza dell'Unità Italia con il palazzo Cerretani, 1910 ca.).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Cerretani su Wikipedia e dal sito del Consiglio Regionale della Toscana.
Codice SBAPSAE A_FI0138
ID univoco regionale 90480171474
Data creazione 16/11/2008
Data ultima modifica 29/03/2021
Data ultimo sopralluogo 10/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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