Scheda Palazzo Vecchio

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria
Denominazione Palazzo Vecchio
Altre denominazioni Palazzo dei Priori, Palagio Novo, Palazzo della Signoria
Affacci via della Ninna, via dei Leoni, via de' Gondi
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Arnolfo di Cambio, Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Vasari Giorgio, Ammannati Bartolomeo, Buontalenti Bernardo, Del Rosso Giuseppe, Martelli Giuseppe, Falconieri Carlo, Lensi Alfredo, Zalaffi Ezio, Fabbrini Umberto, Muccini Ugo, Mastrodicasa Claudio, Rinaldi Stefano.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'importanza della fabbrica per la storia di Firenze (della quale il palazzo è stato ed è il simbolo della vita civile) è tale che, in questa sede, altro non si potrà che riportare una succinta memoria e la descrizione dei prospetti, in quanto più strettamente legati allo spazio urbano, rimandando per gli opportuni approfondimenti alla bibliografia segnalata in nota (ugualmente limitata ai testi più importanti). Il Palazzo fu eretto come nuova sede dei Priori delle Arti su progetto tradizionalmente riferito ad Arnolfo di Cambio, con un cantiere aperto nel 1299 e chiuso, per quanto concerne la prima fase costruttiva del così detto 'dado arnolfiano', nel 1315, per quanto fin dal 26 marzo 1302 (a inizio dell'anno secondo il calendario fiorentino) vi avesse preso sede il governo della città. Divenuto nel Quattrocento della Signoria, quindi nel 1540 residenza ducale, fu denominato 'Vecchio' quando, nel 1565, il granduca Cosimo I elesse a reggia il palazzo Pitti. Nel periodo di Firenze Capitale (1865-1871), previ lavori diretti dall'ingegnere Carlo Falconieri, furono qui collocati la Camera dei Deputati e il Ministero degli Esteri. Oggi (pur essendo la maggior parte degli ambienti adibiti a museo) è sede del Municipio di Firenze, e ospita gli uffici del sindaco e del Consiglio comunale. Nel corso dei secoli l'originaria fabbrica ha ovviamente conosciuto ampliamenti e trasformazioni, per quanto la sua immagine sulla piazza della Signoria sia ancora sostanzialmente da leggere quale sintesi dell'architettura civile fiorentina trecentesca. Il nucleo originario si identifica con il grande parallelepipedo a bugne rustiche che prospetta la piazza e che ha una profondità corrispondente al cortile (ridisegnato da Michelozzo di Bartolomeo nel 1453), con il fronte diviso in tre piani da sottili cornici, sui quali, dentro arcate a tutto sesto, è una doppia fila di bifore goticheggianti in marmo (poste in opera alla fine del Settecento in sostituzione delle primitive). A coronamento della struttura gira un camminamento coperto e uno scoperto, protetto da merli guelfi e sorretto da beccatelli collegati da archi a tutto sesto. Sotto gli archetti sono grandi scudi con le insegne della Repubblica fiorentina (più volte ridipinte nel corso del tempo), ripetute tre volte: da sinistra, del Capitano del Popolo, della Parte Guelfa, di Firenze e Fiesole, del Papa, della Signoria, di Carlo e Roberto d'Angiò, di Ludovico d'Angiò re d'Ungheria. Spostata sulla destra si slancia la torre (nota come torre di Arnolfo), alta circa 94 metri ed eretta nel 1310 con il reimpiego della più antica torre dei Foraboschi (detta della Vacca) che qui insisteva (si veda alla relativa scheda). Sul frontone sovrastante la porta principale fu posto verso il 1528 il trigramma raggiato di Cristo Re, accompagnato da una iscrizione che poneva la città sotto il suo regno, sostituita dall'attuale nel 1551. Sulla sinistra è una targa in bronzo che ricorda il plebiscito del 15 marzo 1860 che unì la Toscana all'Italia. Prossima alla cantonata vicina alla fonte di Nettuno è un bando dei Signori Otto di Guardia e Balia datato 1720 che vieta l'uso improprio dell'acqua pubblica. Sul lato nord del Palazzo, a guardare il monumento equestre di Cosimo I, prosegue nel primo tratto la porzione risalente alla prima fase costruttiva (in origine individuata come facciata principale, dato che guardava all'unica piazza allora esistente definita con l'abbattimento delle case degli Uberti), con la camera dell'Arme (1312), destinata al movimento delle armi e degli armati ed oggi impiegata per l'allestimento di mostre temporanee. Il portone nei pressi dell'imbocco di via de' Gondi reca, oltre ai consueti emblemi di Firenze e del Popolo, l'immagine di una porticina merlata intarsiata in marmi policromi, a identificarlo come accesso alla Dogana. Oltre questa porzione sono chiaramente leggibile sull'esteso e irregolare prospetto gli ampliamenti successivi della fabbrica originaria, già avviati nel 1343, compresa la zona corrispondente al Salone dei Cinquecento, definito nella sua prima configurazione nel 1494 e quindi interessato dal cantiere vasariano del 1558-1571. Il fronte su via de' Gondi fu condotto solo fino all'altezza del primo piano per tre assi, quindi completato in stile nell'Ottocento. Durante il granducato di Ferdinando I si completò la parte del palazzo su via dei Leoni sulla base di un progetto già delineato da Giorgio Vasari e per l'occasione rivisto da Bartolomeo Ammannati che diresse i lavori dal 1588 fino alla morte nel 1592, coadiuvato da Bernardo Buontalenti che gli successe alla guida del cantiere fino al 1596. Per quanto concerne il lato di via della Ninna, tutto a bozzato rustico, si noti la piccola porta, risalente all'epoca del Duca di Atene, che la fece aprire al termine di una scalinata segreta che partiva dai suoi appartamenti. Per quanto riguarda i molti interventi di manutenzione, restauro e ripristino che nel tempo hanno interessato la torre e le facciate, si ricordano quelli condotti attorno al 1809 da Giuseppe Del Rosso, il cantiere del 1838-1865 diretto da Giuseppe Martelli, quello aperto nel 1925 su progetti di Alfredo Lensi e Ezio Zalaffi, i lavori del 1969-1970 (architetto Umberto Fabbrini), 1979 (relativo alla torre) e 1988-1989 (al paramento delle facciate del nucleo arnolfiano) per i quali si rimanda al contributo in "OPD Restauro" dello stesso 1989. Più recentemente: dal 2002 al 2004 si è operato per il restauro della facciata e della torre (progetto e direzione dei lavori di Ugo Muccini con Laura Corti, Patrizio Mannucci e Renato Daddi); dal 2006 al 2009 sul coronamento e sulla torre di Arnolfo (progetto e direzione dei lavori di Claudio Mastrodicasa, con apertura al pubblico del camminamento di ronda); nel 2009 sono poi terminati i restauri al cortile di Michelozzo (progetto di Stefano Rinaldi). Proseguono intanto i lavori che interessano i sotterranei del palazzo. Il complesso appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Bocchi-Cinelli 1677, pp. 86-97; Ruggieri 1722-1728, II, 1724, tavv. 41-45; Zocchi 1744, tav. XXIII; Del Bruno 1757, pp. 103--108; Cambiagi 1765, pp. 169-175; Cambiagi 1771, pp. 182-187; Cambiagi 1781, pp. 169-174; Thouar 1841, pp. 316-319; Fantozzi 1842, pp. 36-62; Fantozzi 1843, pp. 134-137, n. 303; Firenze 1845, pp. 209-214; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, I, 1845, pp. 86-87, 275, 405, 564; II, 1846, pp. 497-498; Formigli 1849, pp. 182-186; Firenze 1850, pp. 692-696; Burci 1875, pp. 64-70; Stegmann-Geymüller 1885-1908, II, tavv. 8-10 (Michelozzo); IV, tavv. 3-4 (Benedetto da Maiano); IX, tavv. 4-12 (Vasari); Bigazzi 1886, pp. 134-136, 143, 361; Elenco 1902, p. 248; Ross 1905, p. 355; Vasari-Milanesi 1906, I, p. 290; Limburger 1910, n. 710; Garneri 1924, pp. 45-51, n. XXI; Thiem 1964, pp. 125-126, n. 66, tavv. 179, 181; Limburger-Fossi 1968, n. 710; Palazzi 1972, pp. 10-11, n. 1; Firenze 1974, pp. 103-117; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 6-11; Zocchi-Mason 1981, pp. 76-77; Ciabani 1984b, pp. 158-159, n. 5; Roselli 1985, pp. 85-91, n. 35; Maffei 1990, p. 55; Stefano Bertocci in Firenze 1992, pp. 62-63, n. 38; Graffiti 1993, pp. 34-35; Zucconi 1995, p. 42, n. 34; p. 86, n. 116; Cesati 2005, II, p. 646; Cesati (Piazze) 2005, pp. 278-284; Stefania Galante in Atlante del Barocco 2007, p. 405, n. 71; Paolini 2009, pp. 285-287, n. 404; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 80-81.
Approfondimenti Modesto Rastrelli, Illustrazione istorica del Palazzo della Signoria detto inoggi il Palazzo Vecchio, Firenze, Pagani, 1792; Marco Lastri, Palazzo Vecchio, residenza della Signoria, e suo trattamento, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 10-20; Illustrazione storico artistica del Palazzo de' Priori oggi Palazzo Vecchio e dei monumenti della piazza, per cura di Filippo Moisé, Firenze, Ricordi & Jouhaud, 1843; Osvaldo Osvaldi, Il Palazzo Vecchio: memorie storiche, Firenze, Tipografia Militare, 1865; Gargano Gargani, Dell'antico palazzo della Signoria durante la Repubblica, Firenze, Ricci, 1872; Guido Carocci, Restauri a Palazzo Vecchio, in "Arte e Storia", VII, 1888, 8, pp. 62-63; M. Parigi, Descrizione storica del Palazzo della Signoria o Palazzo Vecchio di Firenze, Firenze, Tipografia Ciardelli, 1888; Aurelio Gotti, Storia del Palazzo Vecchio in Firenze, Firenze, Civelli, 1888; Cosimo Conti, La prima reggia di Cosimo de' Medici nel Palazzo della Signoria di Firenze, Firenze, Giuseppe Pellas Editore, 1893; Giuseppe Conti, Il Palagio del Comune in Firenze: appunti storico descrittivi, Firenze, Barbèra, 1905; Alfredo Lensi, Palazzo Vecchio, Firenze, Alinari, 1911; Alfredo Lensi, Palazzo Vecchio, Milano-Roma, Bestetti & Tumminelli, 1929; Giulia Sinibaldi, Il Palazzo Vecchio di Firenze, Roma, Libreria dello Stato, 1934; Umberto Baldini, Palazzo Vecchio e i quartieri monumentali, Firenze, Tipografia Giuntina, 1950; Mostra documentaria e iconografica di Palazzo Vecchio, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, giugno-luglio 1957), Firenze, Tipografia Giuntina, 1957; Palazzo Vecchio, a cura di Luciano Berti e Piero Aranguren, Firenze, Sadea-Sansoni, 1966; Piero Bargellini, Scoperta di Palazzo Vecchio, Firenze, Vallecchi, 1968; Giulia Sinibaldi, Il Palazzo Vecchio di Firenze, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1969; Ugo Carattini, La torre di Arnolfo: carichi di esercizio, eccentricità, sollecitazioni, in "Quaderni di Studi e Ricerche di Restauro Architettonico e Territoriale", 1976/77, 2, pp. 28-38; Giulio Lenzi Orlandi, Il Palazzo Vecchio di Firenze, Firenze, Martello-Giunti, 1977; Ettore Allegri, Alessandro Cecchi, Palazzo Vecchio e i Medici. Guida storica, Firenze, Spes, 1980; Giancarlo Lanterna et al., La facciata di Palazzo Vecchio, un intervento di straordinaria manutenzione, in "OPD Restauro", I, 1989, pp. 37-48; Alessandro Cecchi, Palazzo Vecchio. Firenze, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1995; Palazzo Vecchio a Firenze, a cura di Maria C. Salemi, Firenze, Nardini, 2001; Palazzo Vecchio: officina di opere e di ingegni, a cura di Carlo Francini, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2006; Comune di Firenze, Ufficio Belle Arti. Cento anni di restauro a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, 11-22 gennaio 2008), Firenze, Polistampa, 2007; Lisa Natali, L'ampliamento di Palazzo Vecchio. Giorgio Vasari, Bartolomeo Ammannati, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 173-177; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 54-57.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze (esclusa la documentazione relativa agli spazi interni): AVQ-A-000851-0000 (veduta d'insieme del prospetto principale sulla piazza, 1852 circa); FVQ-F-198002-0000 (veduta d'insieme, 1860 circa); AVQ-A-000039-0000 (veduta d'insieme, 1870); MFC-F-003163-0000 (veduta d'insieme, 1870-1880); AVQ-A-000079-0003, BGA-F-005409-0000, BGA-F-03034A-0000, ACA-F-003026-0000, FVQ-F-028192-0000, ACA-F-3027VN-0000, PDC-F-002745-0000 (vedute d'insieme del prospetto principale con leggere varianti nell'inquadratura, 1890 circa); ACA-F-003030-0000, BGA-F-003036-0000 (due vedute del cortile, 1890 circa); ADA-F-025047-0000 (veduta d'insieme, 1925 circa); ACA-F-003027-0000 (veduta d'insieme, 1930 circa); ACA-F-047789-0000 (veduta aerea del complesso, 1938 circa); ACA-F-055805-0000 (veduta d'insieme, 1963); BEN-F-000780-0000 (porta d'ingresso su via della Ninna, 1998 circa); BEN-F-000764-0000 (porta d'ingresso su via dei Leoni, 1998 circa); BEN-F-000611-0000 (porta d'ingresso su piazza della Signoria con il frontone, 1998 circa); BEN-F-000608-0000 (terrazza di Saturno, 1998 circa); BEN-F-000470-0000 (veduta d'insieme del prospetto principale sulla piazza, frontale). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze) (esclusa la documentazione relativa agli spazi interni): L092570 (veduta della torre, 1938); 0050794 (veduta della sala d'Armi); 0053448 (scorcio della torre); 0064706 (scorcio del prospetto su via dei Leoni); 0064732, 0064735 (scorci del primo cortile); 0066909 (veduta su vai de' Gondi); 0066918 (particolare del portale sulla piazza); 0067065, 0067080, 0068906, 0069002, 0069003, 0069009 (scorci e vedute del complesso); 0067087 (veduta d'insieme del primo cortile); 0067067, 0068904, 0069007, H506660, H506678 (vedute d'insieme da angolazioni e altezze diverse); 0069075 (ampia veduta d'insieme della piazza); 007222, 0097646 (particolari del portale su via dei Leoni); 0072203 (veduta verso la cantonata tra via de' Gondi e via dei Leoni); 0071679, 0071680, 0071681, 0071682 (particolari del prospetto su via dei Leoni); 0097492 (particolare dei beccatelli sul cortile della Dogana); 0097628 (veduta d'insieme del secondo cortile); 0116349 (veduta d'insieme della piazza); 0128782 (veduta della torre); 0133620 (ampia veduta della piazza). Archivio fotografico SBAP, Firenze (esclusa la documentazione relativa agli spazi interni): 26014 (veduta d'insieme del complesso, 1963); 31365 (veduta d'insieme del complesso, 1966); 32227, 32228, 32229, 32230, 32231, 32232, 32233, 32234, 32235, 32236 (vedute d'insieme e particolari del prospetto su piazza della Signoria, 1966); 32237, 32238, 32239 (vedute d'insieme del prospetto su via de' Gondi, 1966); 32240, 32241 (vedute di scorcio dal piazzale degli Uffizi); 32242, 32243, 32244, 32245, 32246, 32247, 32248, 32249, 32250 (vedute di scorcio dei prospetti su via della Ninna e su via dei Leoni, 1966); 35847, 35848, 35849, 35850, 35851, 41271, 47098, 47099 (scorci e particolari dei prospetti, 1967); 69720, 69721 (particolari della torre, 1974); 166132 (veduta frontale del prospetto su via de' Gondi, 1992); 166133 (veduta di scorcio del prospetto su via de' Gondi, 1992); 166134 (veduta di scorcio del prospetto su via de' Gondi presa da piazza di San Firenze, 1992).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Vecchio su Wikipedia. Nella banca dati online dell'archivio storico Luce si segnala un filmato relativo a lavori di restauro alla torre eseguiti nel 1938 (Giornale Luce B1254, 1938).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 07/04/2009
Data ultima modifica 10/08/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags museo, iscrizione, bando, lapide, stemma civile.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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