Scheda Villino Ravazzini

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Extra moenia Q2
Ubicazione Via Scipione Ammirato 101
Denominazione Villino Ravazzini
Altre denominazioni Villino Azzurro
Affacci .
Proprietà Ravazzini, Vigna.
Architetti - Ingegneri Michelazzi Giovanni.
Pittori - Scultori - Decoratori Chini Galileo.
Uomini illustri Koenig Giovanni K.
Note storiche L'edificio fu eretto su committenza di Ettore Ravazzini e progetto dell'architetto Giovanni Michelazzi, e terminato presumibilmente nel 1907 (risulta accampionato nel Vecchio Catasto Urbano nel 1909). Ditta costruttrice fu l'Impresa Pietro Gherardelli, mentre le decorazioni ceramiche in facciata, ideate dallo stesso Michelazzi e alle quali è affidato il compito di esprimere con immediatezza l'adesione agli stilemi Liberty, furono realizzate dalla manifattura Arte della Ceramica di Galileo Chini. Rispetto al vicino villino Broggi Caraceni si tratta infatti in questo caso di un corpo di fabbrica regolare e quindi sostanzialmente tradizionale, vivificato da elementi decorativi modernisti che tuttavia non incidono e non plasmano (così come invece accade nell'altra realizzazione) la struttura architettonica. Tuttavia, sotto un altro punto di vista, "il villino Ravazzini segna il punto più alto della perfezione del costruttore Michelazzi. Forse perché spazialmente più semplice, questo villino presenta delle caratteristiche di perfezione tecnologico esecutiva che l'architettura razionalista non ha più raggiunto. Dalle persiane alla grande sottogronda in pitch-pine, dalle bussole interne agli intonaci esterni, tutto si è perfettamente conservato" (Koenig 1961). Sempre secondo la testimonianza di Giovanni K. Koenig, che in questo villino abitò per trent'anni, la cancellata fu 'donata' alla Patria durante la guerra. "Arretrato rispetto al filo stradale dal quale è separato da una recinzione con due cancellate in ferro battuto di raffinato disegno, il villino, di impianto regolare circondato da un piccolo resede, si qualifica essenzialmente per la qualità formale e la perfetta integrazione degli elementi decorativi nell'impaginazione della facciata principale. L'intero fronte, che presenta alla base una lunga terrazza rialzata da sette gradini, è tripartito da quattro lesene a tutt'altezza, caratterizzate a mo' di pilastri fino all'imposta degli archi cechi che coronano le porte finestre del piano terreno; superiormente le lesene sono qualificate dall'inserimento di elementi decorativi (fiocchi e cartelle), snellite fino al sottogronda e concluse infine da una sorta di triglifo con ricciolo, ai lati del quale sono applicate le eleganti, leggerissime mensole in legno traforato di sostegno alla gronda. Interpretata con grande raffinatezza, quest'ultima costituisce un elemento di forte caratterizzazione della facciata per il suo notevole aggetto, per il rivestimento in legno del sottogronda e per il coronamento a piccole volute formate dai ferri di ancoraggio della doccia. Nei tre settori delimitati dalle lesene, trattati con un rivestimento a fasce orizzontali per tutto il pian terreno e, oltre la piatta cornice marcapiano, ad intonaco liscio, sono collocate le aperture, commentate dai pannelli in ceramica policroma con motivi floreali. Al piano terreno i pannelli ceramici sono inseriti nelle campiture verticali che affiancano le porte finestre, mentre al primo piano rimarcano il settore dei parapetti, sottolineando la sinuosa cornice del davanzale. Si ripetono infine in un'alta fascia a coronamento delle finestre rettangolari del primo piano, delimitata superiormente dal cornicione sottogronda. Quest'ultimo raccorda anche le facciate laterali che tuttavia non presentano elementi di rilievo" (dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana).
Bibliografia Fanelli 1973, I, p. 455; Gobbi 1976, p. 36, n. 22; Cresti 1978, pp. 142, 281, n. 13; Carlo Cresti in Firenze 1992, p. 206; Firenze 2005, p. 515.
Approfondimenti Giovanni K. Koenig, Note su Giovanni Michelazzi, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 6/7, pp. 26-41 (Il villino Ravazzini, p. 37); Carlo Cresti, Un edificio liberty a Firenze: contributo per una attribuzione, in "Bollettino degli Ingegneri", XX, 1972, 11, pp. 11-20; Liberty nel Quartiere 12, catalogo della mostra fotografica (Firenze, via Luna, 31 marzo-21 aprile 1979) a cura di Carlo Cresti, Firenze, Vueffe, 1980, pp. 15-16; Bettino Gerini, Vivere Firenze... Il Quartiere 2. Piagentina, Bellariva, Varlungo, Rovezzano, Firenze, Edizioni Aster Italia, 2006, pp. 141-143 (Villino Ravazzini); Alfonso Mazzotti, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, p. 176 (Villino Ravazzini).
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: CAL-F-011182-0000 (veduta d'insieme del prospetto, 2002); CAL-F-011183-0000 (particolare del prospetto, 2002). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 30596, 30597, 30598, 30599 (vedute d'insieme del prospetto principale, 1966).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito).
Codice SBAPSAE FI0230
ID univoco regionale 90480170297
Data creazione 29/01/2012
Data ultima modifica 15/10/2021
Data ultimo sopralluogo 24/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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