Scheda Via Ghibellina

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Ghibellina
Denominazione Via Ghibellina
Altre denominazioni Via del Palagio del Podestà, via San Giuliano, via delle Murate
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La via corre dal viale della Giovine Italia a via del Proconsolo, all'altezza del palazzo del Bargello (canto al Bargello) e della Badia Fiorentina, traversando l'intero quartiere di Santa Croce e, dopo aver incrociato via Giuseppe Verde, inoltrandosi in quello di San Giovanni (secondo la nuova divisione attuata negli anni di Firenze Capitale). Sviluppandosi per circa un chilometro (961 m), si pone tra le strade più lunghe della città antica. Si innestano lungo il suo tracciato: via delle Casine, vie delle Conce, via de' Macci (canto alla Mela), borgo Allegri, via San Cristofano, via delle Pinzochere e via Michelangelo Buonarroti, via de' Pepi (canto degli Orlandini), via Giovanni da Verrazzano e via Rosa, via Giuseppe Verdi (canto degli Aranci), via delle Stinche (canto alle Stinche) e via Matteo Palmieri, via del Crocifisso, via delle Seggiole, via dell'Acqua e via de' Giraldi. Il tratto più antico è da riconoscersi nel tracciato da via del Proconsolo all'attuale via Giuseppe Verdi, dove passava la penultima cerchia di mura, di modo che la strada si presentava senza sbocco verso l'esterno della città. "Soltanto nel 1261, dopo la battaglia di Montaperti, il conte Guido Novello da Poppi, Potestà ghibellino e Vicario di Re Manfredi, aprì, nel cerchio delle mura, una porta, chiamata Porta Ghibellina, dalla quale fece uscire la strada in direzione del Casentino, dove si trovava il suo munitissimo castello di Poppi" (Bargellini-Guarnieri 1977). Così conferma lo stesso Giovanni Villani: "Fece fare la porta Ghibellina (Guido Novello dei conti Guidi), e aprire quella via di fuori, acciò che per quella via che corrisponde al palagio potesse avere entrata e uscita al bisogno, per mettere in Firenze i suoi fedeli di Casentino a guardia di lui e della terra". Il nuovo tratto, ugualmente chiuso dall'ulteriore e ultima cerchia di mura cittadine, fu quindi detto, in ragione della sua storia, via Ghibellina, per quanto siano documentate anche le denominazione di via San Giuliano (riferita al tracciato da via de' Macci all'attuale viale, dalla presenza della chiesa intitolata a San Giuliano dei Librai già Santi Jacopo e Lorenzo) e di via delle Murate (in prossimità dell'omonimo complesso). Nella pianta di Firenze di Ferdinando Ruggieri del 1731 la via appare comunque già legata a due sole titolazioni: via Ghibellina è propriamente detto il tratto dalle mura all'attuale via Giuseppe Verdi, mentre il successivo è unificato sotto la denominazione di via del Palagio (per esteso via del Palagio del Podestà), dalla presenza al suo termine della monumentale mole del Bargello. Il conferimento del nome di via Ghibellina all'intera arteria fu deliberato dal Magistrato dei Priori nell'agosto del 1862. Data la sua lunghezza è difficile riconoscerle un carattere unitario, per cui in alcune zone prevale quello commerciale, in altre quello residenziale. Ugualmente variato è il carattere degli edifici che vedono alternarsi nobili palazzi con più umili case a schiera e, nel tratto verso i viali, villini e palazzine ottocentesche, nati in ragione della realizzazione di un'area residenziale alto borghese prevista dal piano di ingrandimento della città di Giuseppe Poggi negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), solo in minima parte attuato. Si tratta in ogni caso di una arteria che ancora svolge un ruolo fondamentale per l'attraversamento veicolare della città, con traffico unidirezionale, dal centro verso i viali, con un lato destinato alla sosta dei veicoli. Anche la zona più esterna, dopo la restituzione alla città del vasto complesso delle Murate a lungo adibito a istituto carcerario maschile, è tornata in tempi recenti ad essere più frequentata. La pavimentazione è ancora a lastrico per il tratto da via Giuseppe Verdi ai viali. La strada, per suoi palazzi e per le molte memorie che conserva, è comunque da considerarsi per l'intera sua estensione di eccezionale interesse storico e artistico.
Bibliografia Stradario 1913, p. 56, n. 402; Stradario 1929, p. 48, n. 441; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 26-34; Ciabani 1984, pp. 80-83, 264-265, 270-271, 280-284, 288-289; Stradario 2004, p. 212.
Approfondimenti Marco Lastri, Via Ghibellina, ed origine di questo nome, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, VIII, p. 39; Guido Carocci, Canto agli Aranci o degli Jacopi, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1905, II, 1904, pp. 7-8.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 11300, 11301, 11302, 13243, 13245, 13267, 13312, 13316, 13317 (vedute panoramiche di vari tratti della via, in particolare nei pressi dell'incrocio con via Giuseppe Verdi, 1936-1940); 61052 (veduta panoramica di tratto di strada, 1970 ca.).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via Ghibellina su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 28/08/2013
Data ultima modifica 06/11/2020
Data ultimo sopralluogo 29/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via, canto).
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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