Scheda Palazzina D'Ancona

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce (Mattonaia)
Ubicazione Piazza Massimo d'Azeglio 25- 26- 27
Denominazione Palazzina D'Ancona
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà D'Ancona, Mancini Ridolfini Corazzi, Mancini Livraga, Istituto Federale di Credito Agrario, Monte dei Paschi di Siena.
Architetti - Ingegneri Francolini Felice, Marinelli Italo, Casini Vittorio.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Peruzzi Ubaldino, De Amicis Edmondo, Fucini Renato, Del Lungo Isidoro, Villari Pasquale.
Note storiche L'edificio risulta realizzato su progetto dell'architetto Felice Francolini tra il 1869 e il 1871, su commissione del deputato Sansone D'Ancona, uomo politico ben introdotto nei salotti fiorentini, da quello di Ubaldino Peruzzi a quelli dove ruotavano intellettuali e scrittori del calibro di Edmondo De Amicis, Renato Fucini, Isidoro Del Lungo e Pasquale Villari. La palazzina, decisamente curata ed elegante, presenta un fronte già documentato, senza che siano intervenute modifiche significative, nel 1879 dal periodico "Ricordi di Architettura", dove si propone il rilievo del prospetto e la pianta del piano terreno dell'edificio. La distribuzione degli ambienti in pianta rende testimonianza del tenore di vita dei proprietari delle case di questa zona: all'ingresso segue un vestibolo che consente di accedere o alle scale che portano alle camere del primo piano o a un'anticamera. Questa, posta al centro del sistema di ambienti, funziona da snodo per accedere o al salotto, o alla sala da biliardo, o alla galleria. Quest'ultima, aperta sul giardino che si estende sul fianco sinistro, è intermedia e comunicante sia con la sala da pranzo, con la finestra posta in facciata, sia con la sala da biliardo prima citata. All'interno del blocco è uno stretto cortiletto che permette l'ulteriore aerazione e l'illuminazione delle varie stanze. Il tutto a documentare un'attenzione quasi ossessiva nella specializzazione degli ambienti, legata a consuetudini alto borghesi, vuoi nella sfera privata vuoi in quella pubblica delle relazioni sociali, per le quali il salotto, la sala, la sala da biliardo e la galleria si confermano scenario privilegiato. Nel 1930, passata di proprietà al nobile cortonese Niccolò Mancini Ridolfini Corazzi, la palazzina ebbe su progetto del geometra Italo Marinelli alcune trasformazioni interne e l'ampliamento del corpo di fabbrica sulla destra dell'edificio (laddove il rilievo prima citato indicava la presenza di un cancello per l'accesso diretto al giardino). Alla morte del nobiluomo, avvenuta il 31 gennaio 1960, la palazzina passò per via testamentaria alla figlia Amalia Mancini Livraga, fino a che, nel 1980, venne acquistata dall'Istituto Federale di Credito Agrario per esigenze di ampliamento della sede, già collocata nella vicina palazzina Carandini (si veda a piazza Massimo d'Azeglio 22). "Furono esclusi dalla vendita lo splendido cancello in ferro battuto che era situato nell'androne di ingresso e l'elegante caminetto in pietra, ubicato nel salone del piano terreno. I lavori di restauro e adattamento su progetto dell'architetto Vittorio Casini si protrassero dal 1982 al 1986 riportando il complesso al suo primitivo decoro; furono eliminate le invadenti superfetazioni e recuperati gli elementi architettonici originali" (Ulisse Tramonti 2003). Completa la proprietà un fabbricato secondario posto sul retro e un giardino interno caratterizzato da una fontana, da un canneto e da aiuole con alberi d'alto fusto e piante di vario genere, in parte adibito a parcheggio. Passata nelle proprietà del Monte dei Paschi di Siena la palazzina, sfitta, con una superficie coperta di più di duemila metri quadri, è attualmente presente nell'elenco degli immobili posti in vendita dall'istituto.
Bibliografia Cresti-Zangheri 1978, p. 103; Carlo Cresti in Firenze 1992, p. 186, n. 142; Cresti 1995, p. 17; Paolini 2008, pp. 51-52, n. 60; Paolini 2009, pp. 66-67, n. 70.
Approfondimenti "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", II, 1879, fasc. V, tav. II; Ulisse Tramonti, Monte dei Paschi Banca Verde già palazzina D'Ancona, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 176-181; Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, pp. 45-49.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzina D'Ancona su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito MPS Immobiliare.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 19/09/2021
Data ultimo sopralluogo 19/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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