Scheda Giardino dei Semplici

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via Gino Capponi
Denominazione Giardino dei Semplici
Altre denominazioni Giardino delle Stalle, Giardino Botanico Agrario, Orto Agrario, Orto Botanico
Affacci via Pier Antonio Micheli 3, via Giorgio La Pira 8- 10
Proprietà Università degli Studi di Firenze.
Architetti - Ingegneri Tribolo (Niccolò Pericoli, d.), Zalaffi Ezio.
Pittori - Scultori - Decoratori Lorenzi Antonio Gino.
Uomini illustri Targioni Tozzetti Giovanni, Micheli Piero Antonio.
Note storiche Il giardino (terzo orto botanico al mondo per antichità) fu fatto tracciare da Cosimo I poco dopo il 1545 su una parte del terreno già del chiostro di San Domenico al Maglio, nei pressi delle stalle medicee, al fine di istituire un "orto accademico" di piante officinali e medicinali, aperto agli studiosi e agli studenti, e quindi atto a favorire gli studi scientifici e integrare gli insegnamenti della scuola di medicina. La sistemazione del giardino fu affidata a Niccolò Tribolo che spartì secondo un preciso disegno geometrico lo spazio disponibile, secondo il gusto proprio del tempo in tema di giardini. La scelta delle piante e la loro sistemazione fu affidata al botanico Luca Ghini, fondatore dell'Orto botanico di Pisa. Ai primi del Settecento Cosimo III de' Medici affidò la gestione dell'istituto alla Società Botanica, sotto la direzione di Pier Antonio Micheli (sussiste tuttora nel giardino un esemplare di Taxus baccata piantato dallo stesso Micheli nel 1720). Alla morte di quest'ultimo successe alla direzione Giovanni Targioni Tozzetti che ugualmente molto si operò per accrescere le collezioni botaniche. Nel 1783, dopo la soppressione della Società Botanica, passò all'Accademia dei Georgofili che trasformò il giardino in Orto sperimentale agrario, facendolo ridisegnare radicalmente dall'abate Leonardo Frati. Divenuto nuovamente giardino dei Semplici sotto la direzione di Antonio Targioni Tozzetti, fu aperto al pubblico nel 1864. Le serre calde e fredde, tuttora esistenti, furono costruite sotto la direzione del botanico Teodoro Caruel, in carica tra il 1865 e il 1895. In questo stesso periodo furono abbattuti i muri che perimetravano l'area lungo l'attuale via Giorgio La Pira, e sostituiti da muri bassi con cancellata (su questi si tornò a intervenire nel 1929, contestualmente alla demolizione della recinzione su via Gino Capponi e alla realizzazione di una cancellata anche da questo lato). Nel tardo Ottocento la gestione passò al regio Istituto di Studi Superiori, divenuto successivamente facoltà universitaria. Al 1920-1925 sono datati numerosi disegni conservati presso l'Archivio storico del Comune di Firenze, relativi a un progetto di ristrutturazione del complesso redatto da Ezio Zalaffi. "Durante l'ultima guerra, quando l'esercito tedesco impediva l'accesso al Cimitero di Trespiano, vennero inumati, nei pressi del secondo cancello, i morti dell'agosto 1944, dieci anni dopo riesumati e trasportati altrove" (Bargellini-Guarnieri 1977). Attualmente il giardino si propone come sezione del museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze. "Ha una superficie di 2,3 ettari, di cui 1694 metri quadri sono occupati da serre. Il disegno delle aiuole ricorda sia il modello dell'Hortus conclusus medievale dedicato alla coltivazione delle erbe medicinali e aromatiche sia lo schema del giardino segreto della villa rinascimentale. L'edificio principale, che occupa tutto il lato su via Micheli, ospita gli uffici, la biblioteca, un laboratorio e le serre. L'edificio, a pianta rettangolare, ha due grandi serre come corpi laterali e le strutture organizzative nella zona centrale. Altre cinque serre realizzate in vetro e metallo sono collocate nel giardino; sono serre fredde o calde che ospitano collezioni di felci, piante epifite, begonie, bromeliacee. Dall'edificio centrale si accede al terrazzo, coperto da due pergole in ferro con rose rampicanti dal quale, tramite una scalinata in pietra serena, si scende nel giardino. Tutti i vialetti sono pavimentati in ghiaia mentre le aiuole sono delimitate da bassi bordi in pietra. Sempre in pietra sono le panchine e il tavolino che si trovano sulla montagnola mentre gli arredi sono in ferro. In una nicchia nel muro di fronte all'ingresso di via La Pira, è collocato un busto in marmo di Esculapio, scolpito da Antonio Gino Lorenzi da Settignano nella seconda metà del XVI secolo. Al centro del giardino è situata una fontana in pietra, con zampillo centrale raffigurante un putto. La vasca ha circa 4 metri di diametro ed ospita piante acquatiche e pesci rossi. Oltre alla fontana centrale, con funzione prevalentemente decorativa, vi sono numerose vasche: a destra dell'ingresso, si trova una vasca in cemento utilizzata per le ninfee; altre quattro vasche si trovano sulla montagnola e ospitano collezioni di piante acquatiche" (dalla voce Giardino dei Semplici su Wikipedia).
Bibliografia Del Bruno 1757, pp. 25-26; Cambiagi 1765, pp. 39-40; Cambiagi 1771, p. 40; Cambiagi 1781, p. 37; Thouar 1841, pp. 157-158; Fantozzi 1842, p. 403, n. 155; Fantozzi 1843, p. 192, n. 458; Firenze 1845, p. 68; Formigli 1849, p. 66; Firenze 1850, p. 284-286; Illustratore (1909) 1908, p. 106; Limburger 1910, n. 647; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 116-117; Firenze 2005, pp. 320-321; Zoppi 2019, pp. 86-89.
Approfondimenti Marco Lastri, Orto sperimentale della R. Accademia dei Georgofili prima giardino botanico, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, III, pp. 26-31; Oreste Mattirolo, Cenni cronologici sugli orti botanici di Firenze, Firenze, G. Carnesecchi e figli, 1899; Guido Moggi, Il Museo botanico e il Giardino dei Semplici dell'Università di Firenze, Firenze, 1975; Alessandro Rinaldi, in Il potere e lo spazio: riflessioni di metodo e contributi, atti del convegno di studi (16-17 giugno 1980) a cura di Franco Borsi, Firenze, Tipografia G. Capponi, 1980, pp. 189-202; Alessandro Rinaldi, La costruzione di una cittadella del sapere: l'orto botanico di Firenze, in La città effimera e l'universo artificiale del giardino: la Firenze dei Medici e l'Italia del '500, a cura di Marcello Fagiolo, Roma, Officina Edizioni, 1980, pp. 193-202; Massimo de Vico Fallani, Giardino dei Semplici, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 311-322; G. Cellai, L. Fantoni, P. Luzi, Intorno all'origine del Giardino dei Semplici di Firenze: il monastero di San Domenico in Cafaggio, in "Atti e Memorie dell'Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria", n.s., 2009, 60, pp. 79-97.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-032998-0000 (veduta di un viale, 1930 circa); ACA-F-033000-0000 (scorcio dall'interno del giardino verso il prospetto di palazzo Capponi, 1930 circa). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6643, 6644 (vedute del muro di cinta dal lato di via Gino Capponi prima e dopo la realizzazione della cancellata, 1929).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Giardino dei Semplici su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 20/04/2018
Data ultima modifica 11/11/2020
Data ultimo sopralluogo 13/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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