Scheda Palazzo del Tribunale di Mercatanzia

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria 10
Denominazione Palazzo del Tribunale di Mercatanzia
Altre denominazioni Palazzo della Mercanzia, palazzo del Registro
Affacci via de' Gondi
Proprietà magistratura di Mercatanzia, Chellini, demanio della Stato, Comizio Agrario Fiorentino, Consorzio Agrario di Firenze, Ricceri.
Architetti - Ingegneri Ghini Giovanni, Berto di Martignone, Pistoi Vittorio, Mazzei Francesco Mazzeo, Berti Pietro, Cerpi Ezio, Jodice Nino.
Pittori - Scultori - Decoratori Gaddi Taddeo, Gerini Niccolò di Pietro, Ambrogio di Baldese, Pollaiolo Antonio (Antonio di Jacopo Benci, d.), Pollaiolo Piero (Piero Benci, d.), Botticelli Sandro (Alessandro di Mariano Filipepi, d.).
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio sorge nell'area dove era il teatro romano (di cui cospicui avanzi sono stati ritrovati anche nei sotterranei di Palazzo Vecchio) e risulta definito a seguito di una deliberazione del 1359 al fine di ospitare il tribunale di Mercatanzia, la magistratura deputata a giudicare le cause dei mercanti fiorentini, in patria come all'estero. Vista la presenza su questo lato di un altro palazzo destinato a sede degli Ufficiali della Condotta, con l'obiettivo di regolarizzare questa porzione della piazza, l'edificio venne eretto in forme simili al preesistente (originariamente diviso dal nuovo tramite un chiasso poi saturato), con arcate al piano terreno e finestre ad arco ribassato, il tutto fortemente caratterizzato da un rivestimento di conci e filaretto di pietra. Il cantiere, attivo fino a circa il 1361, fu affidato prima a Giovanni di Lapo Ghini, quindi a Berto di Martignone. Con il trasferimento nel 1548 dell'Università dei Mercanti l'edificio fu destinato, come il precedente, a sede degli uffici della Gabella dei Contratti, a quella del Sale e ad altri pubblici uffici e, nell'occasione, soprelevato di un piano. Un ulteriore piano fu costruito nel corso del Settecento (del crescere dell'edificio documentano le molte vedute della piazza eseguite nel corso del tempo), probabilmente negli anni settanta. Nella prima metà dell'Ottocento l'edificio fu occupato dagli uffici del Registro e dalla Direzione del Demanio che, negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), lasciarono spazio a quelli della Direzione del Contenzioso, alla caserma di pubblica sicurezza del q'uartiere di San Giovanni e all'Ufficio governativo del Genio Civile. Per assolvere al meglio a tali funzioni la fabbrica fu interessata da alcuni limitati lavori negli interni, su progetto dell'ingegnere Vittorio Pistoi (dipendente dell'ingegnere Francesco Mazzei). Nel frattempo, in concomitanza dell'allargamento di via de' Gondi (1870-1874) fu atterrata l'antica facciata da questo lato e ridotta l'estensione del fronte sulla piazza. Nel corso del Novecento i cantieri aperti furono invece essenzialmente volti al recupero dell'antica fabbrica, a partire da quello del 1904-1906 condotto con la direzione del conte Guicciardini dagli architetti Pietro Berti e Ezio Cerpi che riportarono, con la rimozione degli intonaci e varie integrazioni, la facciata "alla primitiva forma". Ulteriori restauri furono eseguiti negli anni sessanta del Novecento e, successivamente, tra il 1978 e il 1981, su progetto dell'architetto Nino Jodice con un cantiere finalizzato ad accogliere nell'edificio la sede del Consorzio Agrario provinciale di Firenze. Importanti lavori di risistemazione degli spazi interni sono stati poi condotti in vista dell'attuale destinazione del palazzo come museo della maison Gucci. Sulla facciata sono le copie (gli originali sono conservati all'interno del palazzo lungo l'itinerario del museo e nello spazio terreno ora occupato dalla caffetteria) di un bassorilievo con Cristo benedicente e dei ventuno stemmi delle Arti più quello del Tribunale di Mercatanzia, con il giglio di Firenze sopra una balla di mercanzia. Sotto il bassorilievo, nella cassa attualmente vuota, era una lista di legno con incisa l'iscrizione Omnis sapientia a Domino Deo est (Dal Signore Iddio proviene tutta la sapienza), ugualmente conservata negli spazi interni. Secondo la letteratura, su questa facciata, in riferimento al ruolo svolto dal Tribunale, era un portico con un affresco di Taddeo Gaddi raffigurante, secondo alcuni la Verità con i vestiti trasparenti, secondo altri la Verità che cavava la lingua di bocca alla Bugia. Sempre la letteratura segnala come all'interno si trovassero affreschi, oggi scomparsi, di Niccolò di Pietro Gerini, di Ambrogio di Baldese, di Antonio e di Piero del Pollaiolo e di Sandro Botticelli. Nel vestibolo è una bella porta architravata, di pietra dipinta e dorata, con tre stemmi, della fine del Trecento. Il fronte su via de' Gondi, come accennato, è frutto di un intervento ottocentesco, promosso negli anni di Firenze capitale e legato all'allargamento della strada (con conseguente riduzione del fronte principale del nostro edificio). Sia questo che il palazzo precedente (si veda piazza della Signoria 9) sono stati negli ultimi tempi occupati prima dal Consorzio provinciale e dalla Cassa Mutua dei coltivatori diretti e poi dal museo della maison Gucci, inaugurato il 26 ottobre 2011 (progetto del direttore creativo di Gucci, Frida Giannini), assieme al rinnovato negozio di via Tornabuoni. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Bocchi-Cinelli 1677, p. 98; Fantozzi 1834, p. 134, n. 301; Firenze 1850, p. 171; Bigazzi 1886, pp. 142-143; Carocci 1897, pp. 34-35, 140; Elenco 1902, p. 256; Illustratore fiorentino (1910) 1909, pp. 169-171; Limburger 1910, n. 459; Bertarelli 1922, p. 48; Garneri 1924, p. 42, n. XVI; Bertarelli 1937, p. 118; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 26; Thiem 1964, pp. 53-54, n. 4, tav. 10; Limburger-Fossi 1968, n. 459; Palazzi 1972, p. 16, n. 11; Firenze 1974, p. 118; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 55; Roselli 1985, p. 81, n. 81; Maffei 1990, p. 119; Cesati 2005, II, pp. 648-649; Firenze 2005, p. 193; Paolini 2009, pp. 297-298, n. 416; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 79-80.
Approfondimenti Edifizi demaniali, in "Arte e Storia", I, 1882, 9, p. 71; Edifizi in rovina, in "Arte e Storia", III, 1884, 40, p. 319; Il palazzo del Tribunale di Mercanzia, in "Arte e Storia", XIII, 1894, 14, p. 111; Il Palazzo del Tribunale di Mercanzia, in "Arte e Storia", XX, 1901, 13, p. 83; Il Palazzo dell'Arte dei Mercatanti, in "Arte e Storia", XXIII, 1904, 20, p. 132; Cose d'arte e di storia, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 7/8, p. 63; Il palazzo del Tribunale di Mercanzia, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 19/20, p. 157; Jodoco Del Badia, (Comizio Agrario di Firenze). La nuova sede nei palazzi della Condotta e della Mercanzia, Firenze, 1907; Antonella Astorri, La mercanzia a Firenze nella prima metà del Trecento: il potere dei grandi mercanti, Firenze, Olschki, 1998; David Friedman, The residence of the Mercanzia and the Piazza della Signoria in Florence, in Imago Urbis, Atti del convegno internazionale (Bologna 5-7 settembre 2001) a cura di Francesca Bocchi e Rosa Smurra, Roma, Viella, 2003, pp. 371-388; David Friedman, Antonella Astorri, The Florentine Mercanzia and its Palace, in "I Tatti Studies. Essay in the Renaissance", 2005, 10, pp. 11-68; Denise Ulivieri, Laura Benassai, Un (altro) architetto per la Capitale. Francesco Mazzei "valente e modesto" restauratore a Firenze, in "Annali della Storia dei Firenze", X-XI, 2015-2016 (2016), pp. 237-266.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FVQ-F-133151-0000, FVQ-F-198002-0000 (due vedute della piazza verso il palazzo, 1860 circa), FBQ-F-000136-0000 (veduta d'insieme della piazza e del palazzo, 1887 circa); ARC-F-002061-0000 (veduta d'insieme della piazza verso il palazzo in occasione di un corteggio storico, 1887). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0069075 (ampia veduta della piazza con sulla sinistra il prospetto dell'edificio). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 108980, 108981 (veduta d'insieme e particolare del prospetto sulla piazza, 1980); 177620 (veduta d'insieme del prospetto, 1994); 177621, 177623, 177624 (particolari del prospetto con gli stemmi delle Arti, 1994); 177622 (veduta del pilastro di una sala interna, 1994); 177625, 177626 (particolari del prospetto, 1994); 177627, 177628, 177629, 177630, 177631, 177632 (vedute degli spazi interni con particolari degli elementi provenienti dal prospetto esterno, 1994); 191943, 191944, 191945, 191946, 191947, 191948, 191949, 191950, 191951, 191952, 191953 (vedute degli spazi interni con particolari di architravi e di altri elementi lapidei, 1997); 191954, 191955, 191956, 191957, 191958, 191959, 191960 (vedute della facciata da varie angolazioni e particolari degli stemmi posti all'esterno, 1997); 191961, 191962, 191963, 191964, 191965, 191966, 191967, 191968, 191969, 191970, 191971, 191972, 191973, 191974, 191975, 191976, 191977, 191978 (particolari degli elementi provenienti dal prospetto esterno e ricoverati negli interni con specifico riferimento agli stemmi delle Arti, 1997).
Risorse in rete Sulla torre sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Tribunale della Mercanzia su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0521
ID univoco regionale 90480170647
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 05/05/2021
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags museo, stemma civile, pietrino.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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