Scheda Torre dei Rossi Cerchi

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Borgo San Jacopo 3
Denominazione Torre dei Rossi Cerchi
Altre denominazioni Palazzo Cerchi, Viva Hotel Pitti Palace
Affacci via de' Guicciardini 2r, via dei Barbadori 2- 4- 6
Proprietà Rossi, Nerli, Cerchi, Canigiani.
Architetti - Ingegneri Leoni Francesco, Tiezzi Francesco, Lensi Alfredo.
Pittori - Scultori - Decoratori Cellini Benvenuto, Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Marinelli Ferdinando, Salvioli Nicola.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Esisteva in origine in questa zona (in posizione comunque arretrata rispetto all'edificio attuale) una torre edificata nel Duecento dalla famiglia guelfa dei Rossi d'Oltrarno, assieme ad altri edifici adiacenti, in parte distrutti dai ghibellini dopo la battaglia di Montaperti del settembre 1260. Dai Rossi, dopo vari passaggi di proprietà, la torre passò ai Cerchi e, per via ereditaria, ai Canigiani. Alla base della fabbrica, su progetto dell'architetto Francesco Leoni, venne realizzata nel 1838 una nicchia all'interno della quale fu posta un'antica vasca di marmo (già parte della base della scultura del Giambologna raffigurante Ercole e Nesso quando questa si trovava sul canto de' Carnesecchi) su uno zoccolo sporgente rispetto al filo del fronte ed elevata di tre gradini, ed un Bacco in bronzo dal cui basamento sgorgava attraverso una testa leonina l'acqua, in modo da costituire a tutti gli effetti una fontanella pubblica. Secondo le ricerche condotte da Detlef Heikamp (2006) la scultura (reputata allora di un allievo di Benvenuto Cellini e oggi riconosciuta come opera giovanile del Giambologna databile attorno al 1560) sarebbe stata tuttavia resa disponibile dallo Scrittorio delle Reali Fabbriche fin dal 1825, per essere appunto "collocata in una nicchia della fontana pubblica sotto la casa dei Cerchi". Oggetto di un intervento di restauro condotto da Alfredo Lensi tra il 1924 e il 1925 teso ad accentuare il carattere medievale della fabbrica, durante la seconda guerra mondiale la torre e il palazzo Canigiani che si sviluppava in aderenza furono distrutti nel 1944 dalle mine tedesche (fu salva invece la statua che era stata precedentemente rimossa). La torre fu quindi ricostruita utilizzando il più possibile le pietre originali recuperate dalle macerie, su progetto dell'architetto Francesco Tiezzi, in modo da ricreare il fronte su borgo San Jacopo con il tradizionale filaretto in pietra a vista. Tuttavia, come accennato, la posizione non risponde all'antica dato che, essendo stato deciso di rettificare il tracciato di borgo San Jacopo in modo che questo consentisse la vista della torre dei Mannelli, tutta la fabbrica fu avanzata mentre parallelamente fu ridotta la profondità dell'edificio antistante, dove già era la casa dei Templari. La porzione su via Guicciardini fu invece progettata in forme manifestamente moderne e comunque cercando di evocare nel disegno delle masse il carattere del luogo. Nel corso dei lavori si provvide inoltre a ricreare una nicchia simile alla precedente che, nel 1958, con un finanziamento dell'Azienda di Turismo, tornò ad ospitare il Bacco e una diversa vasca, questa volta costituita da un sarcofago di epoca romana (si veda l'iscrizione incisa nella pietra forte della nicchia), a sua volta rimossa per essere sostituita con l'attuale. Nel 2006, dopo il suo restauro, il Bacco è stato collocato al museo nazionale del Bargello e qui sostituito da un calco (Meridiana Restauri con fusione di Ferdinando Marinelli). L'edificio (che bene si inserisce con le sue masse articolate nello spazio urbano) è attualmente in parte sede del Viva Hotel Pitti Palace. Per quanto riguarda gli interventi conservativi recenti si segnala il restauro del parato lapideo effettuato nel 2010 (ditta esecutrice RAM Restauri Artistici e Monumentali) con parallelo intervento di manutenzione alla copia del Bacco (Nicola Salvioli). La torre con il palazzo Canigiani confinante apparivano nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quali edifici monumentali da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Fantozzi 1842, p. 742, n. 372; Fantozzi 1843, p. 239, n. 597; Formigli 1849, p. 217; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, pp. 96-97; Elenco 1902, p. 253; Illustratore fiorentino (1904) 1903, p. 71; Limburger 1910, n. 180; Illustratore fiorentino (1911) 1910, p. 116; Bertarelli 1922, p. 163; Garneri 1924, pp. 283-284, n. XXVIII; Bertarelli 1937, p. 281; Limburger-Fossi 1968, n. 180; Firenze 1974, p. 305; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 95; Cresti-Zangheri 1978, p. 130; Cresti 1982, pp. 84-87; Macci-Orgera 1994, pp. 185-189; Mercanti-Straffi 2003, pp. 156-157; Cesati 2005, II, p. 587; Firenze 2005, p. 444; Francesco Vossilla in Atlante del Barocco 2007, p. 375; Insabato-Ghelli 2007, pp. 365, 367; Morozzi 2009, p. 74.
Approfondimenti La via borgo San Jacopo a Firenze. Almanacco storico illustrato per l'anno 1931, Firenze, Stamperia Giannini, 1930; Francesco Vossilla, Storia di una fontana: il Bacco del Giambologna in Borgo San Jacopo, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florence, XXXVIII, 1994, 1, pp. 130-146; Detlef Heikamp, Bacco, in Giambologna: gli dei, gli eroi. Genesi e fortuna di uno stile europeo nella scultura, catalogo della mostra (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, 2 marzo-15 giugno 2006) a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Dimitrios Zikos, Firenze-Milano, Giunti Editore, 2006, pp. 155-156, cat. 1; Lisa Ariani, Corrado Marcetti, Daniela Poli, Francesco Tiezzi architetto, Torrita di Siena, Fondazione Giovanni Michelucci e Associazione Culturale Villa Classica, 2009; Pierluigi Di Baccio, La 'cattura ideologica della storia': il fascismo e l'immagine medieval-rinascimentale di Firenze, in Il ritorno all'ordine. 1938: l'immagine di Firenze per la visita del Führer, Firenze, Archivio Storico del Comune di Firenze, 2012.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-003444-0000 (particolare della nicchia con il Bacco, 1890 circa); ACA-F-055844-0000 (particolare della nicchia con il Bacco, 1963). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0069110, 0074274 (veduta d'insieme e particolare della statua del Bacco). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 4739, 65237 (veduta della torre e del palazzo Canigiani prima del restauro di Alfredo Lenzi, 1924); 4740, 4741 (veduta della torre e del palazzo Canigiani dopo il restauro di Alfredo Lenzi, 1926); 65237 (particolare dei graffiti di palazzo Canigiani dopo il restauro di Alfredo Lenzi, 1926); 4742, 65241 (particolare della nicchia con il Bacco, 1926); 4743, 4744, 65240, 128065, 128066 (vedute panoramiche del tratto della via con vedute parziali della torre, 19030 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 175813 (veduta d'insieme del complesso con scorcio su via de' Guicciardini e borgo San Jacopo, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Torre dei Rossi-Cerchi su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 23/10/2008
Data ultima modifica 07/03/2021
Data ultimo sopralluogo 11/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags torre, iscrizione, scultura.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
Localizzazione