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Quartiere San Giovanni / Viali
Ubicazione Piazza della Libertà
Denominazione Piazza della Libertà
Altre denominazioni Piazza della Porta a San Gallo, piazza Cavour, piazza Ciano, piazza Muti
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe, Comparini Rossi Pietro, Roster Giacomo.
Pittori - Scultori - Decoratori Tommasi Marcello.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza dai viali Giacomo Matteotti, Don Giovanni Minzoni, Spartaco Lavagnini e dalle vie San Gallo, Camillo Cavour, Pier Capponi, della Madonna della Tosse, del Ponte Rosso, Paolo Toscanelli, Lorenzo il Magnifico. "Il primitivo nome fu quello di Piazza San Gallo, che alla fine dell'Ottocento fu mutato con quello risorgimentale di Piazza Cavour, mutato a sua volta, nel 1930, con quello fascista di Piazza Ciano, rimutato ancora, nel 1945, con quello resistenziale di Piazza della Libertà. Molti fiorentini, refrattari ai troppi mutamenti determinati da eventi politici, preferiscono chiamarla ancora Piazza San Gallo" (Bargellini-Guarnieri 1977). Quest'ultima denominazione trae origine da una chiesa con annesso convento ed ospedale che si trovava fuori delle mura nella zona attualmente occupata dal Parterre, dedicata appunto a San Gallo, rasa al suolo nel 1529 per fare terra bruciata agli assedianti dell'esercito imperiale di Carlo V. La piazza, più volte modificata nella forma e nelle sue funzioni nel corso dei secoli (si vedano le schede relative alla Porta a San Gallo e all'Arco di Trionfo) fu definita nell'attuale configurazione su progetto di Giovanni Poggi (in questo caso affiancato dall'ingegnere e architetto Pietro Comparini Rossi, Cresti-Zangheri 1978, p. 67) nell'ambito del piano di rinnovamento della città negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), con lavori avviati nel 1868, e pensata sia come snodo funzionale al sistema dei viali, sia come luogo di ritrovo e passeggio, caratterizzata da un giardino centrale su cui isolare l'antica porta cittadina e l'arco di trionfo lorenese e chiusa da una scenografica quinta di edifici in "stile toscano del Risorgimento". Oltre al risolvere il problema dell’inserimento nella piazza delle antiche e diverse preesistenze, Poggi dovette risolvere gli ostacoli legati al dislivello tra le vie interne ed esterne alle mura (queste ultime più basse), optando infine per l’elevazione del piano dal lato del viale Principessa Margherita (oggi viale Spartaco Lavagnini) e delle vie adiacenti, e questo valutando la scelta utile anche per meglio difendere dalle eventuali esondazioni del Mugnone il nuovo quartiere che doveva sorgere nella zona. Per quanto riguarda invece lo spazio interno a verde questo fu sistemato su progetto dell’architetto Giacomo Roster, inserendo un parterre tra la porta e l’arco, corredato di fontana centrale provvista di giochi d’acqua, il tutto chiuso da filari alberati sistemati su due ellissi concentriche: per l’anello interno furono scelti i lecci, per quello esterno i tigli, così da alternare specie a foglia caduca e sempreverdi in modo da assicurare varianti cromatiche in ragione dell’avvicendamento delle stagioni. Gli edifici di perimetro, per quanto necessariamente di diversa estensione e profondità, furono progettati richiamando modelli cinquecenteschi: di diversa estensione e profondità creano un sistema oltremodo unitario grazie alla presenza di monumentali portici dorici a pian terreno che, peraltro, consentono di non evidenziare più di tanto l'antico asse costituito da via San Gallo, l'antica porta cittadina e l'Arco di Trionfo lorenese, per restituire un sistema viario essenzialmente stellare nel quale anche la moderna arteria di via Camillo Cavour, per quanto fuori asse, è pienamente recuperata nella sua funzione di fondamentale direttrice verso il centro cittadino. La pavimentazione a lastrico delle 'strade' coperte, interne ai portici, suggerisce ugualmente il tema del passeggio in funzione dei molti bazar e negozi eleganti che qui dovevano aprirsi. Anche l'acquisizione dal demanio dello Stato della zona del Parterre da parte del municipio (1868) si configurò come funzionale a questo progetto, dovendo essere anche quest'ultima adibita a pubblici passeggi, con il vincolo di "erigervi edifici esclusivamente destinati ad abbellimento del paesaggio ed al servizio del pubblico, come caffè e simili". Attualmente la piazza, che Giovanni Poggi pensò come luogo di ricreazione e di svago e che prima ancora era stata di fiere e di incontri, è uno degli snodi principali del traffico cittadino e il giardino, chiuso dal costante flusso di veicoli, scarsamente frequentato, nonostante il suo arricchirsi del gruppo in bronzo con Apollo e Dafne, opera di Marcello Tommasi (1983), posto al centro del laghetto. Lo stesso può dirsi per quanto riguarda i negozi (e in particolare i "negozi eleganti") che sono andati progressivamente a scomparire visto la scarsa frequentazione dei portici, ad eccezione della porzione verso via Lorenzo il Magnifico, ancora sufficientemente vitale. Dal lato del viale Spartaco Lavagnini (in aderenza all'edificio poggiano) e dal lato del viale Giacomo Matteotti (in aderenza al giardino) sono state realizzate due zone per il parcheggio degli autoveicoli delimitate da cordoli in cemento.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 29, n. 202; Stradario 1929, p. 25, n. 225; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 143-146; Stradario 2004, p. 251; Zoppi 2019, pp. 70-71.
Approfondimenti Giuseppe Poggi, Sui lavori per l'ingrandimento di Firenze. Relazione (1864-1877), Firenze, Tipografia G. Barbèra, 1882, pp. 118-119; Franco Borsi, La Capitale a Firenze e l'opera di G. Poggi, Roma, Colombo Editore, 1970, in particolare p. 76 e tavole relative; Edoardo Detti, Firenze scomparsa, con la collaborazione di Tommaso Detti e un'introduzione di Aldo Palazzeschi, Firenze, Vallecchi, 1970, pp. 48-49; Mary Coli, Paolo Giovannini, L'espansione della città. Il caso di Firenze dopo l'Ottocento: i viali. Progetti e trasformazioni nell'area dei viali da piazza Donatello alla Fortezza da Basso, Firenze, Alinea, 1984; Giuliana Guidoni Guidi, Notizie preliminari su alcuni ritrovamenti effettuati a Firenze: piazza della Libertà-viale S. Lavagnini; la Fortezza da Basso, in "Archeologia Medievale", XV, 1988, pp. 407-415; Maria Cristina Buscioni, Fabbriche sulla piazza San Gallo o Cavour, scheda in Giuseppe Poggi e Firenze: disegni di architetture e città, catalogo della mostra (Firenze, Sala delle Reali Poste, dicembre 1989-gennaio 1990) a cura di Renzo Manetti e Gabriele Morolli, Firenze, Alinea, 1989, p. 93; Antonio Fara, Giovanni Malanima, Michele Menduni, Recupero ambientale e funzionale del circuito dei viali di Giuseppe Poggi: una proposta organica, in "Bollettino Ingegneri", XLIV, 1997, 3, pp. 3- 8; Massimo de Vico Fallani, Piazza della Libertà, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 190-192; Massimo Ruffilli, Giacomo Roster 1837-1905. Ingegnere architetto negli anni di Firenze Capitale, in "Bollettino Ingegneri", XLIV, 1998, 4, pp. 7-9; Giuseppina Carla Romby, Nello 'stile toscano del Risorgimento', in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 2002, 8, pp. 48-56; Flavia Tiberi, Il paesaggio nell’opera di Giuseppe Poggi per Firenze capitale, Firenze, Edifir, 2014, pp. 101-105 (Piazza della Libertà e viali adiacenti); Renzo Manetti, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 183-184; Giuseppina Carla Romby, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 199-202; Mario Bencivenni, I viali circondari, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 226-233.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FCC-F-010493-0000 (veduta d'insieme della piazza, 1860-1865); FBQ-F-000783-0000 (veduta d'insieme della piazza, 1875 circa); ACA-F-003090-0000, ACA-F-003091-0000 (vedute d'insieme della piazza, 1890 circa). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10325, 10382, 10383, 10384 (vedute panoramiche animate della piazza, con parata militare, fine XIX secolo); 126142, 126144 (veduta panoramica della piazza ripresa dal parterre, 1922).
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza della Libertà (Firenze) su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 26/09/2013
Data ultima modifica 26/09/2021
Data ultimo sopralluogo 10/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza), scultura, monumento.
Localizzazione
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