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Scheda Palazzo Tornabuoni Corsi Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via de' Tornabuoni 16
Denominazione Palazzo Tornabuoni Corsi
Altre denominazioni Palazzo Corsi Salviati
Affacci via degli Strozzi, via dei Pescioni, via de' Corsi
Proprietà Tornaquinci, Tornabuoni, Ridolfi, Altemps, Medici, Corsi, Corsi Salviati, Arconati Visconti, Banca Commerciale Italiana, Banca Intesa, Fingen gruppo Fratini, Palazzo Tornabuoni Srl.
Architetti - Ingegneri Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Tribolo (Niccolò Pericoli, d.), Silvani Gherardo, Cigoli (Lodovico Cardi, d.), Ruggieri Ferdinando, Buonaiuti Telemaco, Socini Agenore, Fabbri Luciano, Noferi Andrea, Locorotondo Marzia, Bönan Michele.
Pittori - Scultori - Decoratori Ciampelli Agostino.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il palazzo sorge su antiche proprietà della consorteria dei Tornaquinci (poi Tornabuoni) Popoleschi e Giachinotti. Per volontà di Giovanni Battista Tornabuoni, tra il 1466 e il 1469, il nucleo più rappresentativo di tali case fu unificato in un'unica casa grande che guardava a via de' Tornabuoni con otto assi, presumibilmente su progetto di Michelozzo di Bartolomeo, come già asserito autorevolmente da Giorgio Vasari. Attorno al 1540 questa casa fu acquistata da Lorenzo Ridolfi che, con la supervisione del Tribolo, provvide a realizzare nel cortile una loggia al piano terreno e al primo piano, ampliando inoltre la proprietà con l'acquisto di altri immobili adiacenti. Nel 1571, quando il palazzo fu ceduto al cardinale Marco Sittico Altemps, presentava, vista l'estensione raggiunta, accessi anche da via de' Corsi e via dei Pescioni. Dopo solo tre anni la residenza passò all'arcivescovo Alessandro de' Medici, futuro cardinale e quindi papa, che probabilmente la utilizzò anche come sede di rappresentanza, visto il persistere dell'inagibilità della sede vescovile colpita da un incendio nel 1533. Per via ereditaria, nel 1607, i Corsi presero possesso del palazzo, ampliandolo ulteriormente su via dei Pescioni e via de' Corsi su progetto di Gherardo Silvani, e facendo ricostruire in pietra la loggia su via de' Tornabuoni, su progetto di Lodovico Cardi Cigoli (1608). Altri imponenti lavori di restauro e risistemazione degli spazi vennero condotti nel 1736 da Ferdinando Ruggieri, che in particolare unificò il fronte su via degli Strozzi, ispirandosi alla più antica facciata di via Tornabuoni ma nel rispetto delle linee architettoniche della loggia del Cigoli, allora posta su questa cantonata (lo stato a questa data è ben documentato da una nota incisione dello Zocchi del 1744). Del 1780 è un altro significativo intervento, con la costruzione dello scalone centrale e di terrazzini alle finestre interne. Nel 1864 il Comune, nell'ambito degli interventi di rettificazione di alcune strade cittadine, intervenne sia su via de' Tornabuoni sia su via degli Strozzi, espropriando e abbattendo una parte del palazzo e facendone arretrare le facciate per una profondità di sei metri e mezzo: nel corso di tali lavori la loggia, della quale si riconobbe il rilievo artistico, venne smontata e ricostruita nella collocazione attuale, a fianco della chiesa di San Gaetano. La situazione portò inoltre i Corsi Salviati a promuovere nuovi imponenti lavori, che, su progetto dell'architetto Telemaco Buonaiuti, non solo videro la risistemazione degli interni coinvolti dalle demolizioni e la realizzazione di nuove facciate, ma anche l'inserimento nel corpo del palazzo della palazzina verso San Gaetano, fino allora rimasta autonoma rispetto al palazzo principale. Il risultato fu grandioso e il palazzo, abbracciando praticamente un intero isolato, assunse le caratteristiche odierne. Tuttavia le ingenti spese sopportate comportarono il declino finanziario dei proprietari e la conseguente vendita del palazzo, che fu acquistato nel 1894 da Maria Peyrat vedova Arconati Visconti, e nel 1918 dalla Banca Commerciale. Dopo alcuni interventi di adeguamento dell'immobile alla nuova funzione, databili al 1924 e condotti dall'ingegnere Agenore Socini, il palazzo fu sottoposto a un importante opera di restauro diretta dall'architetto Luciano Fabbri e collaboratori, conclusasi nel 1992. Ulteriori importanti interventi, soprattutto a interessare gli spazi interni, furono condotti nel 2005-2008 su progetto degli architetti Andrea Noferi e Marzia Locorotondo, in relazione alla creazione di una serie di appartamenti di lusso e di un relativo Private Residence Club con arredi disegnati dall'architetto Michele Bönan (relativamente a questo cantiere la magistratura aprì nel 2010 una inchiesta per supposti abusi edilizi). Così annota Mazzino Fossi: "L'aspetto attuale del palazzo riecheggia forme antiche, quattrocentesche al piano terreno, di gusto tardo manierista (mediato da particolari sei settecenteschi) agli altri piani. E' in fondo un'opera notevole poiché rappresenta un particolare clima culturale, fra eclettico e accademico, particolare ai primi tempi dell'unità nazionale". All'interno dell'edificio si conserva una parte dell'antico cortile quattrocentesco, con colonne arricchite di bei capitelli compositi, per il quale, nonostante alcuni distinguo dovuti anche alle complesse vicende dell'edificio qui riassunte, rimane ancora più che plausibile l'attribuzione a Michelozzo. Negli interni è da segnalare anche un'importante serie di affreschi, realizzati da Agostino Ciampelli su commissione del cardinale Alessandro de' Medici, raffiguranti nella sala d'onore Storie di Ester e Assuero, e nell'anticamera della stessa sala otto Episodi della vita di Caino e Abele, realizzati tra il 1590 e il 1594. Altri interventi decorativi risalgono alla successiva fase di proprietà dei Corsi, collocabili tra Settecento e Ottocento. Nei locali al terreno occupati da esercizi commerciali, dal lato di via de' Tornabuoni (dove fino al 2003 è stata tra gli altri la libreria aperta dall'editore tedesco Hermann Loescher nel 1865, poi ceduta a Bernhard Seeber nel 1880), è ancora uno dei negozi storici della zona, la gastronomia Procacci (di proprietà della società Antinori dal 1998), fondata da Leopoldo Procacci nel 1885 e da allora nota per le specialità legate alla lavorazione del tartufo (il locale conserva gli arredi degli anni venti del Novecento).
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 207, 576; Ruggieri 1722-1728, I, 1722, tavv. 38-39; Zocchi 1744, tav. XII; Del Bruno 1757, p. 117; Cambiagi 1765, pp. 144, 186-187; Cambiagi 1771, pp. 158, 198; Cambiagi 1781, pp. 153, 185; Fantozzi 1842, pp. 532-533, n. 253; Fantozzi 1843, p. 50, n. 89; Firenze 1845, p. 143; Formigli 1849, p. 130; Firenze 1850, p. 126; Burci 1875, p. 115; Stegmann-Geymüller 1885-1908, II, p. 24; Carocci 1897, pp. 48-49; Ross 1905, p. 77; Limburger 1910, n. 205; Garneri 1924, p. 125, n. LXXX; Limburger-Fossi 1968, n. 205; Ginori Lisci 1972, I, pp. 223-231; Palazzi 1972, p. 122, nn. 225-226; Firenze 1974, p. 283; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 190-191; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 91, 98-99; Zocchi-Mason 1981, pp. 54-55; Ciabani 1984, pp. 74-75; Maffei 1990, p. 146; Cozzi 1992, p. 170; Salvadori Guidi 1996, p. 37, n. 45; Negozi storici 2000, pp. 51-52, 61; Cesati 2005, I, p. 186; Cesati 2005, II, pp. 688-689; Firenze 2005, pp. 259-260; Oronzo Brunetti in Atlante del Barocco 2007, p. 410, n. 87; Invernizi 2007, I, p. 143, n. 119; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 90-91.
Approfondimenti Alessandro Gambuti, Lodovico Cigoli architetto, in "Studi e Documenti di Architettura", 1973, 2, pp. 37-136, pp. 111-114 (La Loggetta dei Tornaquinci); Miranda Ferrara, Palazzo de' Tornabuoni, in Miranda Ferrara, Francesco Quinterio, Michelozzo di Bartolomeo, Firenze, Salimbeni, 1984, pp. 375-377; Virgilio Buoncristiani, Agostino Ciampelli a Palazzo Corsi, Firenze, Banca Commerciale Italiana, 1986; Francesco Gurrieri, Il palazzo Tornabuoni Corsi, sede a Firenze della Banca Commerciale Italiana, Firenze, Edizioni Medicea, 1992; Simona Lecchini Giovannoni, Nuove proposte per l'attività giovanile di Agostino Ciampelli, in "Antichità Viva", XXXIII, 1994, 2/3, pp. 27-31; Emanuele Barletti, La Loggia Tornaquinci a Firenze, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXXVII, 1993, 2/3, pp. 409-432; Gianluigi Maffei, Palazzo Corsi, in Via Tornabuoni: il salotto di Firenze, a cura di Mariaconcetta Fozzer, Firenze, Loggia de' Lanzi Editori, 1995, p. 54; Francesco Gurrieri, Palazzo Tornabuoni Corsi, Vicenza, Terra Ferma, 2003; Marcella Gabbiano, Un club residenziale nel cuore di Firenze, in "La Repubblica", 4 maggio 2009; Sigilli al Palazzo Tornabuoni, in "La Nazione", 16 dicembre 2010; Palazzo Tornabuoni, in nove a giudizio per abusi edilizi, in "La Nazione", 14 giugno 2012; Alessandra Marino, Claudio Paolini, Via de' Tornabuoni. I palazzi, Firenze, Polistampa 2014, pp. 74-79 (Palazzo Tornabuoni Corsi); Franca Selvatici, Lo strano caso del restauro: sì del giudice, no della Regione, in "La Repubblica", 25 agosto 2015.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: PDC-F-004486-0000, (veduta di scorcio di via Tornabuoni, con sul fondo la loggia del palazzo in angolo con via degli Strozzi prima dei lavori di rettificazione, 1850-1855); ACA-F-003631-0000 (veduta angolare dal lato della loggia, 1890 circa); APA-F-002230-0000 (veduta d'insieme di scorcio a partire dalla cantonata tra via Tornabuoni e via degli Strozzi, 1894); APA-F-008315-0000 (veduta della facciata del palazzo su via de' Pescioni verso palazzo Strozzi, 1919); APA-F-008313-0000 (veduta angolare da via della Vigna Nuova, 1919). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 11318 (veduta del prospetto principale dell'edificio, 1933 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 108431 (particolare della vetrina del bar Procacci, 1980); 108432, 108433, 108434, 108435, 108436 (vedute degli spazi interni occupati al terreno dal bar Procacci, 1980); 108449 (veduta d'insieme del prospetto su via de' Tornabuoni, 1980); 108450, 108451 (particolari del prospetto, 1980); 108452, 108453, 108454, 108455, 108456, 108457, 108458, 108459, 108460, 108461 (vedute degli spazi interni al terreno occupati dalla libreria Seeber, 1980); 143011 (veduta d'insieme del prospetto su via de' Tornabuoni, 1986); 143012 (particolare della parte basamentale con le vetrine della libreria Seeber, 1986); 143013, 143014, 143015, 143016, 143017, 143018, 143019, 143020 (vedute degli spazi interni occupati dalla libreria Seeber, 1986); 208128 (veduta della parte basamentale dell'edificio su via Tornabuoni con le vetrine della libreria Seeber, 2000); 208129, 208130, 208131, 208132, 208133, 208134, 208135 (vedute degli spazi interni al terreno occupati dalla libreria Seeber, 2000).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Tornabuoni su Wikipedia e dal sito ufficiale di Palazzo Tornabuoni. Una scheda sul recente intervento di ristrutturazione è presente nel sito Limen beni culturali.
Codice SBAPSAE FI0202
ID univoco regionale 90480170271
Data creazione 25/11/2008
Data ultima modifica 09/12/2021
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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