Scheda Palazzo delle Poste e Telegrafi

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Pellicceria
Denominazione Palazzo delle Poste e Telegrafi
Altre denominazioni Palazzo Poste Telegrafi e Telefoni
Affacci via Porta Rossa 8, piazza de' Davanzati 4, via de' Sassetti 2, via degli Anselmi 1- 2- 3
Proprietà Comune di Firenze, demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Tognetti Vittorio, Micheli Vincenzo, Cioni Eugenio, Sabatini Rodolfo.
Pittori - Scultori - Decoratori Cantagalli (manifattura), Chini (manifattura), Chini Galileo, Passaglia Giulio, Matteini Luigi, Caldini Luigi.
Uomini illustri Meucci Antonio, Locchi Vittorio.
Note storiche Il grande edificio fu realizzato a cura del Comune di Firenze per riunire in un unico luogo i servizi postali e telegrafici della città, sfruttando due lotti non ancora venduti e risultanti dalle operazioni di risanamento del vecchio centro (1885-1895), identificabili nell'area precedentemente occupata da San Miniato fra le Torri (un intero rione con non meno di sei strade, quattro piazzette e l'omonima chiesa). Dopo l'incarico formale dato all'ingegnere capo del comune, Vittorio Tognetti, il progetto definitivo fu approvato il 15 maggio 1905 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: questo prevedeva la realizzazione di un grande edificio a pianta pressoché quadrata con portici lungo via Pellicceria in prosecuzione di quelli già esistenti e comunque nell'insieme tendente ad armonizzarsi con la fabbrica sulla destra dell'arcone di piazza della Repubblica, eretta in quegli stessi anni su progetto di Vincenzo Micheli. Gli ambienti, distribuiti su tre piani più un ammezzato e un seminterrato, furono organizzati in ragione delle sperimentazioni del tempo in banche e uffici pubblici, mentre per quanto concerne l'aspetto stilistico si risolse di fare riferimento una volta di più alla tradizione rinascimentale (anche se guardando più a esempi del nord Italia che non locali), con apparati decorativi progettati dall'architetto Eugenio Cioni. Appaltato il lavoro nell'aprile del 1906 all'impresa Giovanni Lazzeri, il progetto vide ben presto numerose varianti e ampliamenti (così come aspre critiche da parte degli ambienti accademici fiorentini) e quindi la stesura di un nuovo progetto che portò a fianco dell'ingegnere Tognetti il giovane architetto Rodolfo Sabatini. Pur essendo terminate le opere murarie nel 1914, anche a causa degli eventi bellici e delle complesse opere di finitura e di impianti, il cantiere si protrasse fino al 1917. "Nella costruzione vennero adottate, oltre ai sistemi tradizionali, molte delle nuove tecnologie costruttive che si andavano diffondendo. Per motivi di stile le facciate esterne furono costruite in muratura continua, ma le strutture portanti dei fronti sui cortili furono realizzate con una struttura di pilastri e travi in cemento armato con tamponamenti in mattoni forati; vennero gettati in cemento armato anche tutti i solai dell'edificio ad eccezione delle volte del seminterrato. L'edificio venne dotato dei più moderni servizi... La copertura in ferro e vetro della sala per il pubblico venne disegnata dall'ing. Tognetti e realizzata dalle Officine del Pignone con una struttura a padiglione su due livelli" (Bertocci). Particolare cura venne riservata alla qualità degli arredamenti e dell'apparato decorativo: i tondi della facciata e le maioliche della cupola del vestibolo furono realizzati dalla ditta Cantagalli, i vetri dalla Manifattura Chini su disegni di Galileo Chini. Per quanto riguarda i graffiti delle facciate (costituiti da un motivo di base a finto bugnato sul quale ricorrono fregi a nastri e foglie d'acanto e ancora corone fitomorfe includenti i temi di una maschera e di una barca a vele spiegate) fu impiegata la ditta Luigi Matteini di Firenze. Per l'esecuzione degli elementi in pietra artificiale la ditta Luigi Caldini sempre di Firenze. "Secondo schemi compositivi propri dell'eclettismo, l'edificio mescola elementi stilistici dell'architettura rinascimentale quattrocentesca di diversa derivazione e, mediante la variazione di disegno di alcuni elementi e stilemi fissi e la loro diversa impaginazione sui fronti, presenta facciate differenti l'una dall'altra, di cui quelle su via Pellicceria e sulla piazza Davanzati di maggiore estensione e di più importante caratterizzazione. Sul lato principale, prospettante via Pellicceria, il palazzo presenta un porticato di undici campate scandite da pilastri, sviluppato per tutta l'altezza del piano terra e dell'ammezzato... Il fronte presenta un rivestimento a bugnato liscio per tutta l'altezza del porticato e tra le arcate del portico sono collocati medaglioni decorativi in ceramica policroma con stemmi di differente disegno..." (dalla scheda presente nella banca dati delle Architetture del 900 in Toscana). Sempre da questo lato, si segnalano varie memorie: sull'ultimo pilastro di destra una lapide in marmo con medaglione dedicata a Antonio Meucci (posta il 15 giugno 1924 dall'Associazione Italiana per il Culto delle Memorie Nazionali); sullo stesso pilastro una lastra con i nomi dei postelegrafonici caduti nella guerra 1915-1918 sormontata da una statua simbolica raffigurante La Vittoria modellata in bronzo dallo scultore Giulio Passaglia; sullo stesso pilastro una epigrafe in memoria dell'ufficiale postale Vittorio Locchi (posta, come la precedente, nel 1924); e ancora una lapide con i nomi dei postelegrafonici fiorentini caduti nella guerra 1940-1945 (posta nel 1958).
Bibliografia Garneri 1924, p. 83, n. XVL; Palazzi 1972, p. 84, n. 148; Firenze 1974, p. 99; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 50-51; Cresti-Zangheri 1978, p. 226; Cozzi-Carapelli 1993, pp. 125-126; Cesati 2005, II, p. 460; Salvadori Guidi 1996, pp. 44-45, n. 60; Firenze 2005, p. 243; Pecchioli 2005, pp. 212-215; Invernizi 2007, II, pp. 333-336, nn. 299-300; Brunori 2012, pp. 86-87, n. 28.
Approfondimenti Il nuovo Palazzo delle Poste e Telegrafi, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 23/24, p. 190; Ufficio tecnico del Comune di Firenze, Progetto di un palazzo ad uso Poste e Telegrafi. Relazione, Firenze, Comune di Firenze, 1905; Ufficio tecnico del Comune di Firenze, Progetto di ampliamento del palazzo delle Poste e servizi elettrici. Relazione, Firenze, Comune di Firenze, 1908; Il palazzo delle Poste e Telegrafi, in "Arte e Storia", XXXIII, 1914, 5, pp. 153-154; Inaugurazione del Palazzo delle Poste e Telegrafi in Firenze, in "Arte e Storia", XXXVI, 1917, 4, pp. 125-126; Comune di Firenze, Il nuovo Palazzo delle Poste dei Telegrafi e dei Telefoni in Firenze, Firenze, Comune di Firenze, 1917; L'inaugurazione del Palazzo delle Poste, in "Bollettino del Comune di Firenze", 1917, 1/2, pp. 56-59; Edoardo Galli, Scoperte archeologiche nell'area del nuovo palazzo delle Poste, in "Arte e Storia", XXXVI, 1917, 9/10, pp. 235-241; Stefano Bertocci, Giuseppe Cuscito, Laura Leoncini, Maria Venturi, I progetti del Palazzo Poste e Telegrafi, in Eclettismo a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Museo Firenze com'era, 17 gennaio-3 marzo 1985), Firenze, S.P.E.S., 1985; Gigi Salvagnini, Il Monumento ai Caduti postelegrafonici di Firenze, in "Dopolavoro Insieme", 1996, 5, p.2; Gigi Salvagnini, La scultura nei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Toscana, Firenze, Opuslibri, 1999, p. 82, n. 117; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 28; Antonio Ugolini, Le vetrate artistiche a Firenze fra Ottocento e Novecento. Guida e itinerari, Edifir, 2002, p. 30.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-021292-0000 (veduta del prospetto su via Pellicceria in forte scorcio, 1920-1930); BGA-F-022234-0000 (veduta del prospetto su piazza de' Davanzati, 1920-1930); CAL-F-004493-0000 (veduta di scorcio su via Pellicceria, 1996). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 125988 (veduta d'insieme de La Vittoria di Giulio Passaglia su via Pellicceria, 1930).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito), e dalla voce Palazzo delle Poste (Firenze) su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 23/11/2008
Data ultima modifica 29/01/2021
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags lapide, statua, prima guerra mondiale.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
Localizzazione