Scheda Palazzo della Commenda di Castiglione

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via de' Tornabuoni 7
Denominazione Palazzo della Commenda di Castiglione
Altre denominazioni Palazzo Corsi, palazzo del Circolo dell'Unione, palazzo da Montauto
Affacci via dell'Inferno, via del Limbo
Proprietà Ughi, Monaldi, Strozzi, Sassetti, Ughi, Corsi, da Castiglione, Gherardi Uguccioni, Barbolani da Montauto, Circolo dell'Unione.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo, Vasari Giorgio, Giambologna (Jean Boulogne, d.), Mannaioni Giulio.
Pittori - Scultori - Decoratori Schiena Domenico, Giovanni Fiammingo, Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Gherardini Tommaso, Fortini Agostino, Lorenzi Luigi, della Nave Pietro, Nobili Giuseppe, Fabbroni Domenico.
Uomini illustri Demidoff Anatolio.
Note storiche Erano in questo luogo almeno due case in antico proprietà degli Ughi e dei Monaldi, quindi degli Strozzi (1465), dei Sassetti (1471), dei Borgherini (1529) e degli Ughi (sulla successione di questi passaggi vi sono tuttavia alcune contraddizione nella letteratura consultata). Forse già unificate in un unico edificio nel corso della prima metà del Cinquecento, furono vendute nel 1559 al banchiere e mercante Simone di Jacopo Corsi per 720 fiorini. Questi promosse i lavori che conferirono all'edificio l'attuale immagine, già considerata frutto di un progetto in parte tracciato dal Giambologna in parte dall'Ammannati, e recentemente ricondotto a Giorgio Vasari, anche sulla base della precisa testimonianza fornita dal nipote di quest'ultimo, Marcantonio, nella sua Vita di messer Giorgio Vasari. Tenuto dai Corsi fino al 1780, fu successivamente dote di una Commenda dell'Ordine di Santo Stefano attribuita ai da Castiglione, quindi passò nel 1790 ai Gherardi Uguccioni (che fecero ammodernare l'edificio dall'architetto Giulio Mannaioni) e successivamente ai Barbolani di Montauto. Una delle denominazioni con la quale l'edificio è attualmente conosciuto (palazzo del Circolo dell'Unione) è in riferimento all'aristocratica associazione fondata da Anatolio Demidoff nella sua villa di San Donato in Polverosa nel 1852 e qui trasferita nel 1853, ugualmente nota nei suoi primi anni di vita come Società Anonima per le corse dei cavalli e Jockey Club. Il Circolo dell'Unione acquistò poi il palazzo nel 1920, attraverso una sottoscrizione di tutti i soci, e tuttora vi ha sede. Il palazzo mostra una facciata organizzata su quattro piani per sei assi, con un portone decentrato (forse a causa dei condizionamenti delle preesistenze) sormontato da un terrazzo (uno dei primi esempi in città di questa combinazione 'all'uso romano' poi di larghissima fortuna) con il busto di Francesco I de' Medici (1577), già elogiato da Giovanni Cinelli e dallo stesso ricondotto al Giambologna ("è con tal maestria lavorato che di vantaggio in cosa simile desiderar non si puote, ne di questa è la mensola ove è posa men bella"). Alla fine del Cinquecento la facciata presentava anche una ricca decorazione ad affresco realizzata da Domenico di Francesco Schiena e Giovanni Fiammingo (1574), come testimonia una veduta di autore anonimo e vari documenti, tra i quali il Diario Fiorentino di Agostino Lapini (dal 252 al 1596) che segnala sul fronte quattro ritratti di uomini illustri tra i quali quello di Cosimo I ("... dove sono le quattro teste di nome di grandi uomini fra i quali vi è il gran duca Cosimo de' Medici"). Sulla volta dell'androne sono allegorie con i quattro continenti e grottesche affrescate da un pittore della cerchia vasariana, forse a testimoniare ciò che resta della più ampia decorazione di cui abbiamo detto. Gli interni sono segnalati nel repertorio di Bargellini e Guarnieri per il loro particolare gusto esotico, e dovrebbero risalire a una sistemazione curata nel 1878 per il Circolo dell'Unione dal principe Ferdinando Strozzi. Le sale prospicienti via Tornabuoni documentano invece dei lavori di abbellimento promossi alla fine del Settecento dai Gherardi Uguccioni, con decorazioni murali nelle quali compaiono le proprietà che la famiglia aveva nel contado, realizzate da un folto gruppo di artisti (Tommaso Gherardini, Agostino Fortini, Luigi Lorenzi, Pietro della Nave, Giuseppe Nobili e Domenico Fabbroni). Il complesso - già interessato da un cantiere nel 1886 come segnalato nelle pagine di "Arte e Storia" - fu oggetto di importanti lavori di restauro nel 1940, nel corso dei quali furono rinvenute alcune pitture monocrome tardo settecentesche, che tuttavia non furono allora ritenute meritevoli di restauro e conservazione. Parte dell'edificio è occupato dalla residenza d'epoca pensione Scoti, qui dalla fine dell'Ottocento. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia Bocchi-Cinelli 1677, p. 200; Thouar 1841, p. 375; Fantozzi 1842, p. 575; Fantozzi 1843, p. 50, n. 86; Formigli 1849, p. 135; Firenze 1850, p. 142; Carocci 1897, p. 46; Elenco 1902, p. 253; Illustratore fiorentino (1909) 1908, p. 9; Limburger 1910, n. 192; Garneri 1924, p. 121, n. LXIX; Thiem 1964, pp. 141-142, n. 90; Limburger-Fossi 1968, n. 192; Ginori Lisci 1972, I, pp. 189-192; Palazzi 1972, p. 119, n. 221; Firenze 1974, p. 285; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 187-188; Cesati 2005, II, p. 687; Firenze 2005, p. 259.
Approfondimenti Guido Carocci, Restauri a Firenze, in "Arte e Storia", V, 1886, 27, pp. 196-197; Agostino Lapini, Diario Fiorentino dal 252 al 1596, edizione a cura di Odoardo Corazzini, Firenze, Sansoni, 1900, p. 188; Gianluigi Maffei, Palazzo della Commenda da Castiglione, in Via Tornabuoni: il salotto di Firenze, a cura di Mariaconcetta Fozzer, Firenze, Loggia de' Lanzi Editori, 1995, p. 49; Emanuele Barletti, Il Palazzo di Simone Corsi in via Tornabuoni a Firenze, in Il Circolo dell'Unione, Firenze, Le Lettere, 2001; Marco Calafati, Palazzo Corsi. Giorgio Vasari, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 225-226; Alessandra Marino, Claudio Paolini, Via de' Tornabuoni. I palazzi, Firenze, Polistampa 2014, pp. 53-56 (Palazzo della Commenda di Castiglione); Silvio Balloni, "Per nobiltà d'animo e civil posizione". Il Circolo dell'Unione di Firenze centro della sociabilità d'élite dalla sua fondazione alla Belle Epoque (1852-1915), Firenze, Polistampa, 2018.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 37226 (veduta di scorcio del prospetto, 1967).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo del Circolo dell'Unione su Wikipedia e dal sito della pensione Scoti, con ampia galleria fotografica.
Codice SBAPSAE FI1143
ID univoco regionale 90480170114
Data creazione 25/11/2008
Data ultima modifica 05/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
Localizzazione