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Restauro dell'Edicola di Filippo Cordova - Cimitero delle Porte Sante
Restauro dell'Edicola di Filippo Cordova - Cimitero delle Porte Sante
Titolo: Edicola di Filippo Cordova
Luogo: Cimitero di San Miniato
Data: restauro concluso
Esecuzione: Allievi Corso Restauro del Materiale Lapideo

Stato di Conservazione

Tutti gli elementi architettonici dell’edicola sono in pietra serena ad esclusione della nicchia lavorata in pietra forte, dell’ara e del busto in marmo di Carrara. La cancellata, composta da sei elementi rettangolari, è in ferro battuto. Le due colonne quadrangolari e le due mezze colonne addossate alla parete di fondo hanno capitelli e peducci cubici con stemmi e foglie d’acanto. Il timpano presenta sulla sommità una croce di marmo lavorata mentre manca lo stemma inserito originariamente nella parte centrale dell’architrave come si evince dalla presenza di malta di allettamento nell’incasso. Il busto di marmo del defunto (h 75cm, autore Giuseppe Frattelloni), era collocato all’interno della nicchia e fermato con un perno di ferro sull’ara di marmo con epigrafe incisa: “ F. Cordova era il più vigoroso atleta nelle lotte parlamentari / Ogni partito sarebbe stato lieto poterlo annoverare tra i suoi (A. Mari, presidente della Camera dei Deputati, tornata del dì 26 novembre 1868)”.

Attualmente il busto fratturato alla base è conservato in un cortile interno della Basilica adibito a deposito materiali.  Sulle pareti laterali all’edicola sono inseriti due stemmi in pietra serena con iscrizioni. La cancellata, particolarmente ossidata, presenta rotture in corrispondenza di alcuni cardini.

Il restauro

Si prevedono le seguenti fasi operative:

  • Documentazione fotografica e grafica condotta prima, durante e dopo l’intervento di restauro. Le fotografie saranno scattate in digitale ad alta risoluzione, formato jpeg e raw, coadiuvate da scala metrica. Saranno altresì documentate tutte le fasi d’intervento su un supporto grafico da consegnare al termine dei lavori.
  • Impiego di un piccolo ponteggio con copertura necessario per poter lavorare con agio su tutti gli elementi architettonici.
  • Spolveratura di tutti i depositi superficiali compresi quelli più coerenti di vario spessore. La pulitura sarà eseguita a secco con spazzole di setole morbide e aspirapolvere.
  • Trattamento degli elementi in ferro effettuato rimovendo prima gli ossidi polverosi con pennelli, microtrapano e spazzolini metallici, applicando quindi un convertitore degli ossidi di ferro presenti sulla superficie. Queste due fasi saranno seguite da un trattamento estetico con vernice satinata color ferro, applicata a pennello.
  • Preconsolidamento localizzato da effettuarsi esclusivamente sulle zone che presentano fenomeni di esfoliazione e decoesione, con pericolo di caduta. Il trattamento sarà realizzato tramite iniezione di silicato d’etile, con pennelli e siringhe, tamponando gli eccessi.
  • Pulitura chimica delle superfici finalizzata alla rimozione completa dei depositi più consistenti e concrezionati. L’operazione sarà eseguita mediante impacco chimico - se necessario in più cicli, fino a completa pulitura - formato da una soluzione di carbonato di ammonio al 10 % (o altra percentuale in base alle esigenze) in acqua di rete, utilizzando polpa di carta come sospendente e interponendo carta giapponese tra la superficie e l’impacco, con tempi variabili e previa campionatura. Per ogni applicazione d’impacco è prevista la copertura delle superfici trattate con fogli d’alluminio, tesa a evitare la troppo veloce evaporazione della soluzione ed aumentarne così l’efficacia. Verrà quindi effettuata la successiva rimozione dell’impacco e dello sporco sottostante ammorbidito, utilizzando acqua di rete e spazzolini a setole sintetiche. È compreso il risciacquo finale con spazzolini/nebulizzatori e spugna.
  • Consolidamento superficiale effettuato sulle zone che presentano fenomeni di esfoliazione, decoesione, mancanza di aggregazione e che abbiano necessità di un trattamento riaggregante. Il trattamento sarà realizzato tramite la stesura di silicato d’etile, con pennelli e siringhe, fino ad imbibizione e rifiuto, tamponando gli eccessi.
  • Incollaggio di fratture nel caso di parti fessurizzate e maggiormente alterate. L’operazione di riadesione verrà eseguita mediante resina epossidica bicomponente, applicata a spatola o per iniezione.
  • Stuccature di micro/macrofratture tramite idonee malte e strumenti di precisione effettuando una colmatura a livello, compattando la malta anche a più riprese fino a finitura. I leganti della malta saranno di calce, in rapporto 1:3, mentre gli inerti saranno polvere di pietra serena e sabbie silicee, selezionati in base alle caratteristiche del supporto trattato (cromia, granulometria, resistenza meccanica). Saranno impiegate terre superventilate, selezionate per colore e provenienza, fino al raggiungimento della tonalità della pietra originaria. Se necessario, per rendere più resistente la malta, saranno impiegate resine acriliche tipo AC33 o altro prodotto idoneo all’uso specifico, secondo le indicazioni della D.L., in soluzione al 3%.
  • Presentazione estetica delle superfici mediante la reintegrazione pittorica di tutte le stuccature, nonché dove sono presenti discontinuità cromatiche tali da essere causa di disturbo nella lettura dell’opera. L’operazione sarà eseguita per riprese o velature in sottotono mediante pennelli di precisione o altri strumenti idonei, con colore miscelato a pigmenti di terre superventilate, resina acrilica e altri prodotti idonei all’uso specifico. Trattamento protettivo dell’intera superficie mediante la stesura a pennello, tale da non provocare la formazione di macchie o di pellicole lucide ed ingiallimenti, con un prodotto idrorepellente e traspirante di polisilossani oligomeri disciolti in ragia minerale o altro prodotto idoneo all’uso specifico, secondo le indicazioni della D.L.