Home Il progetto Ricerca nel Repertorio Piante e Vedute Temi e Itinerari Indici Link Crediti Contatti
Ricerca nel Repertorio
Denominazione Modulo di ricerca
Ubicazione
Proprietà
Architetti - Ingegneri
Pittori - Scultori - Decoratori
Uomini illustri
Testo
Per ottimizzare la ricerca è consigliabile digitare una sola parola chiave per campo (es.: Bardi, anziché via de’ Bardi).
Per ulteriori suggerimenti si veda a:


Struttura della banca dati
 
Scheda Borgo San Jacopo Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Borgo San Jacopo
Denominazione Borgo San Jacopo
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada corre da via de' Guicciardini (all'altezza del Ponte Vecchio) alla piazza de' Frescobaldi (via dello Sprone e via Maggio). Lungo il tracciato si innestano, tutte sul lato sinistro, via de' Ramaglianti, via Toscanella e via de' Sapiti. Sul lato destro le case costeggiano e affacciano direttamente il fiume Arno formando una schiera compatta ad eccezione dell'apertura determinata dalla piazzetta degli Angiolieri. La denominazione è in riferimento all'antica chiesa di San Jacopo Soprarno che sorge lungo l'arteria, già parrocchia di uno dei tre primitivi borghi dell'Oltrarno, cioè degli insediamenti sorti al di fuori delle mura altomedievali della città, in corrispondenza delle porte. Inglobata nelle mura del XII secolo, la strada aveva quindi già conosciuto una notevole attività edilizia, tanto da risultare nel corso del Duecento praticamente saturata con case e torri legate ad alcune delle più importanti famiglie fiorentine del tempo, quali gli Angiolieri, i Belfredelli, i Barbadori, i Marsili, i Ramaglianti e i Rossi d'Oltrarno. Le torri delle varie consorterie, in parte distrutte dai ghibellini dopo la battaglia di Montaperti del settembre 1260 quale rappresaglia nei confronti della fazione guelfa (e quindi danneggiate dai guelfi nella successiva fase di riconquista del territorio), furono ricostruite e continuarono a contrassegnare e ancora oggi in parte caratterizzano l'intero tracciato che mantiene un aspetto decisamente antico, "vantando il primato di essere la via fiorentina con la maggior concentrazione di torri medioevali superstiti, ben cinque più una sesta in una via traversa" (dalla voce Borgo San Jacopo su Wikipedia). In realtà gravi danni al patrimonio architettonico furono inferti durante la seconda Guerra Mondiale quando, nell'agosto del 1944, le truppe tedesche in ritirata minarono e atterrarono buona parte delle fabbriche del primo tratto in prossimità del Ponte Vecchio, con l'intento di fare con le macerie sbarramento al ponte e impedirne l'utilizzo da parte degli eserciti alleati provenienti da sud. Durante la lunga fase di ricostruzione degli edifici si optò per architetture moderne, conservando tuttavia nell'articolazione dei volumi memoria dell'antico tessuto urbano e ottenendo, in buona sostanza, una adeguata armonizzazione del nuovo con l'antico. Sempre in questa fase fu modificato in modo significativo anche il tracciato viario dalla piazzetta degli Angiolieri verso il Ponte Vecchio. Originariamente, infatti, l'arteria proseguiva dritta inquadrando la torre di Parte Guelfa, che si trovava a circa la metà dell'attuale arco del corridoio Vasariano su via de' Bardi. Con la distruzione di quest'ultima e con la decisione di ampliare la carreggiata di via de' Bardi, borgo San Jacopo fu tracciato nuovamente in questo suo tratto con un andamento decisamente più prossimo al corso dell'Arno, in modo da inquadrare la torre de' Mannelli e l'imbocco del Ponte Vecchio, così da reinventare uno scorcio tra i più famosi della Firenze del tempo. Le preesistenze del tratto antico, peraltro, erano state a loro volta oggetto di interventi di restauro ottocenteschi, che ne avevano esaltato il carattere medioevale, con demolizione degli intonaci e valorizzazione delle superfici in pietra, con inserimento di ferri da bandiera e da cavallo, costruzione di archi e inserimento di colonnine con capitelli a foglia d'acqua, e via dicendo. Pur rimanendo sempre il dubbio sulla natura e l'effettiva datazione di ciò oggi osserviamo, nell'insieme la via (ci riferiamo sempre al secondo tratto da via de' Ramaglianti alla piazza de' Frescobaldi) appare assolutamente verosimile nel suo carattere medioevale, anche laddove questo è frutto della rivisitazione ottocentesca e dei primi decenni del Novecento, quando si intervenne - in particolare tra il 1924 e il 1926 con cantieri diretti da Alfredo Lenzi e Luigi Zumkeller) su varie case e torri per enfatizzarne il carattere antico e 'ferrigno'. A questo si aggiunga il pregio dato dal fatto che il borgo mantiene carattere residenziale e commerciale, con attività che, se in parte assecondano gli interessi dei turisti, dall'altra mantengono carattere tradizionale e funzionale alle esigenze del quartiere. Per tali motivi, per ciò che ancora conserva di antico, per le molte memorie storiche, per gli scorci che offre sul fiume e sul tessuto della città medioevale, la strada è da considerarsi di eccezionale valore storico e artistico.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 69, n. 487; Stradario 1929, p. 59, n. 548; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1978, pp. 93-97; Stradario 2004, p. 396.
Approfondimenti La via borgo San Jacopo a Firenze. Almanacco storico illustrato per l'anno 1931, Firenze, Stamperia Giannini, 1930; Bruno Zevi, Allarme sui lungarni fiorentini: lo scempio di Borgo San Jacopo (Cronaca di Architettura, 32, 1954), in Bruno Zevi, Cronache di Architettura, Bari, Laterza, 1971, II, pp. 240-250; Claudio Paolini, Ponte Vecchio di pietra e di calcina, Firenze, Polistampa, 2012.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 4736, 4737, 61291, 61292, 6462, 128290, 128292, 128294, 126368 (vedute di tratti della strada in parte successivi a interventi di restauro, 1930 ca.); 132258, 132262, 132275, 132279 (documentazione relativa alle distruzioni operate nell'agosto del 1944, 1944).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Borgo San Jacopo su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 18/11/2013
Data ultima modifica 07/03/2021
Data ultimo sopralluogo 11/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via).
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
Copyright © 2011 - 2021 Palazzo Spinelli - Associazione No Profit
Copyright © 2011 - 2021 Claudio Paolini