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Ricerca nel Repertorio
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Scheda Palazzo Pucci Sansedoni Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via Camillo Cavour 9- 11
Denominazione Palazzo Pucci Sansedoni
Altre denominazioni Palazzo Servadio
Affacci .
Proprietà Medici, Ughi, Pucci Sansedoni, Servadio.
Architetti - Ingegneri Pistoi Vittorio, Mazzei Francesco Mazzeo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La letteratura consultata dice che l'ampio edificio fu costruito nel corso del Settecento sul luogo dove sorgeva la cosiddetta casa vecchia dei Medici, abbattuta, per l'ampiezza di sedici braccia, dopo l'assassinio del duca Alessandro (sulla ricostruzione di quest'area si vedano anche le note relative al palazzo Ginori Conti, al civico 13 di questa stessa via). In effetti un nobile e bel palazzo di identiche dimensioni dell'attuale per numero di assi, alto tre piani e con il fronte di carattere cinque seicentesco, appare gią configurato nella nota incisione di Giuseppe Zocchi raffigurante via Larga (1744). Negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), quando era proprietą del banchiere Giacomo Servadio, l'edificio fu acquistato dal Governo italiano per collocarvi la Direzione Generale delle Carceri. Nell'occasione furono fatti alcuni lavori interni su progetto dell'ingegnere Vittorio Pistoi (dipendente dell'ingegnere Francesco Mazzei). Attualmente si presenta con un fronte sviluppato per dieci assi e organizzato su quattro piani, con le finestre intervallate da lesene e decori di chiara matrice neoclassica, presumibilmente riconducibili ai primi dell'Ottocento. Ai lati sono i due portoni di accesso, ambedue sormontati da un balcone sul quale si apre un finestrone, coronato da uno scudo che reca congiunte le armi delle famiglie Pucci delle Stelle del quartiere di San Giovanni (d'argento, alla testa di moro di nero, attortigliata del primo, il tortiglione caricato di tre lettere T del secondo, accompagnata in capo da due stelle a sei punte d'oro, ordinate fra i tre pendenti di un lambello rosso) e dei Sansedoni (partito: nel primo d'oro, all'aquila di nero uscente dalla partizione e coronata del campo; nel secondo d'argento, a tre fasce d'azzurro). A rendere ancora pił complessa la figura sono folti racemi che circondano lo scudo e lo restituiscono inscritto in un parallelepipedo. Gli accessi ai numerosi negozi che segnano il terreno risultano frutto di interventi degli anni sessanta del Novecento. Nonostante l'immagine dell'edificio sia quella tardo neoclassica, nell'androne permangono tracce di quelli che sembrano antichi pilastri. Notevole lo scalone che si apre sul lato destro dell'ingresso al numero 9, questa volta di chiaro gusto ottocentesco. Ugualmente notevole il lucernario che illumina l'ambiente, con ornati di gusto neocinquecentesco (in altri ambienti finestroni con medaglioni dipinti su vetro sempre databili alla fine dell'Ottocento). Gli ambienti dell'edificio sono occupati da uffici della Cittą metropolitana di Firenze (ex Provincia di Firenze).
Bibliografia
dettaglio
Zocchi 1744, tav. XIX; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 128; Limburger 1910, n. 702; Roselli 1985, p. 82, n. 33; Paolini-Vaccaro 2011, pp. 60-62, n. 17.
Approfondimenti Antonio Ugolini, Le vetrate artistiche a Firenze fra Ottocento e Novecento. Guida e itinerari, Edifir, 2002, p. 13; Denise Ulivieri, Laura Benassai, Un (altro) architetto per la Capitale. Francesco Mazzei "valente e modesto" restauratore a Firenze, in "Annali della Storia dei Firenze", X-XI, 2015-2016 (2016), pp. 237-266.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FVQ-F-048191-0000 (veduta d'insieme di via Cavour con il prospetto dell'edificio di scorcio, 1856-1865); AVQ-A-003862-0000 (veduta d'insieme di via Cavour con il prospetto dell'edificio di scorcio, 1856-1865). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6391 (veduta della parte inferiore del prospetto prima delle modifiche per l'apertura dei negozi, 1960 ca.).
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 10/12/2008
Data ultima modifica 03/10/2020
Data ultimo sopralluogo 06/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare.
Localizzazione
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