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Quartiere Santa Maria Novella / Santo Spirito
Ubicazione Ponte Vecchio
Denominazione Ponte Vecchio
Altre denominazioni .
Affacci lungarno degli Acciauoli, lungarno degli Archibusieri, via de' Bardi, borgo San Jacopo
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Gaddi Taddeo, Neri di Fioravante, Domenico da Campi (fra'), Vasari Giorgio, Martelli Giuseppe, Sabatini Luigi, Krall Giulio, Mastrodicasa Sisto, Donato Letterio F.
Pittori - Scultori - Decoratori Romanelli Raffaello, Orlandini Egisto.
Uomini illustri Cellini Benvenuto, Dante Alighieri.
Note storiche E' questo il più antico ponte della città, eretto nel punto dove le sponde dell'Arno sono più vicine, dove era in antico un guado e in prossimità del luogo dove insisteva il ponte della città romana. In legno fino all'anno 1080, rovinò nella piena del novembre 1177; ricostruito a cinque arcate fu nuovamente danneggiato da incendi nel 1222, 1322 e 1331 e quindi distrutto dalla violentissima alluvione del novembre 1333. La successiva ricostruzione prese avvio attorno al 1339 - su un progetto che variamente si tende a ricondurre o a Taddeo Gaddi (secondo la testimonianza di Giorgio Vasari), o a Neri di Fioravante (in virtù del fatto che questi in quegli anni era Capomastro della Signoria), o a fra' Domenico da Campi (che da poco aveva ricostruito il ponte alla Carraia) - per concludersi nel 1345, come attestano due lapidi poste in quell'occasione e ancora superstiti. Il nuovo ponte, a tre arcate, si doveva caratterizzare per la presenza di quattro edifici lineari e merlati posti ai quattro capi, con una piazzetta centrale: le merlature definivano altrettanti ballatoi ai quali si accedeva da quattro porte poste sullo slargo centrale (ancora esistenti) e da altre due porte (ora scomparse) ubicate ai capi verso Por Santa Maria; dal lato di Oltrarno gli edifici del ponte erano in aderenza dal lato di via de' Bardi con le case e la torre dei Mannelli (si veda), dal lato di Borgo San Jacopo con gli edifici della Commenda del Santo Sepolcro (si veda). Anche se più volte danneggiato il ponte non conobbe più la rovina e fu risparmiato anche dalle distruzioni operate dall'esercito tedesco nell'agosto del 1944, seppure a discapito di ampie zone limitrofe della città, minate per creare uno sbarramento di macerie alle due testate. Il fatto che l'opera venisse risparmiata era dovuto all'identificazione simbolica del ponte con l'antica città di Firenze, nutrita dall'immagine pittoresca dei piccoli e variati edifici che lo segnano su ambo i lati (in realtà nel secolo precedente avvertiti essenzialmente come 'sopredificazioni' abusive più volte oggetto di progetti di demolizione), sormontati dal lato a monte dal corridoio vasariano, a costituire sull'acqua una vera e propria via. Queste costruzioni, già presenti in forma diversa nel Trecento, furono destinate nel 1442 dall'amministrazione cittadina ad uso delle botteghe dei verdurai e dei beccai (macellai), per la possibilità di disperdere nel fiume gli scarti della lavorazione delle carni. Nel 1495 48 botteghe furono vendute dal Comune a privati e ad enti laici e religiosi che, forti dei loro diritti, le ampliarono per lo più con aggetti dalla parte del fiume, determinando una decisa alterazione del disegno originario nel quale queste come detto si allineavano a formare all'esterno una muraglia compatta, all'interno una successione regolare e ordinata. Con la costruzione del corridoio ad opera di Giorgio Vasari nel 1565, e il conseguente passaggio del corridore sul lato est del ponte al di sopra delle botteghe, si determinò un ulteriore elemento di rottura del disegno unitario dei fronti. Poco dopo, con l'intento di restituire decoro alla zona, si giunse a un drastico cambio di destinazione degli immobili, che vennero occupati dai laboratori degli orafi, riuniti qui e nelle zone limitrofe per decreto di Fernando I de' Medici del 27 settembre 1594. Al Settecento risale l'uso delle caratteristiche mostre sporgenti sulla carreggiata, dette madielle, mentre dell'Ottocento sono alcuni interventi di riconfigurazione delle mostre (si veda ai singoli numeri civici), così come un progetto complessivo dovuto all'architetto Giuseppe Martelli per trasformare la via interna in galleria coperta e regolarizzare il fronte con gli sporti (1856-1857, mai attuato). Dopo la Seconda Guerra Mondiale furono condotte dal Provveditorato alle Opere Pubbliche importanti opere di consolidamento all'insieme della struttura, precedute da studi e verifiche già commissionate nel 1949 a una commissione formata dai massimi esperti del momento (ingegneri Luigi Sabatini, Giulio Krall e Sisto Mastrodicasa) e seguite dall'apertura del cantiere nel 1960, condotto con la consulenza esterna del professor Letterio F. Donato. Durante l'alluvione del 4 novembre 1966 il ponte fu nuovamente danneggiato e subito dopo interessato da ulteriori opere di restauro (1967-1968) seguite da un cantiere di consolidamento della struttura con particolare riferimento ai piloni e alla platea (1978-1979). Pur conoscendo significative trasformazioni in relazione ai singoli edifici, il ponte ha mantenuto sostanzialmente la sua immagine medioevale, con tre ampi archi ad arco ribassato pensati (rivoluzionando il sistema di tradizione romana con archi a sesti acuto) per evitare la facile ostruzione di valichi stretti in caso di piena e il conseguente danneggiamento della struttura. Al centro del ponte le botteghe si interrompono per aprirsi a due vedute del fiume, a monte grazie al loggiato su cui poggia il corridoio vasariano, a valle tramite uno slargo che ospita il monumento in bronzo allo scultore e orafo Benvenuto Cellini, qui collocato il 3 novembre 1900, opera di Raffaello Romanelli e, per il basamento con valve di conchiglia, di Egisto Orlandini. Sulla testata sinistra è una memoria con una citazione dantesca che ricorda l'uccisione di Buondelmonte dei Buondelmonti, avvenuta nel 1216 per mano di una consorteria avversaria. Il ponte appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 115-117; Del Bruno 1757, p. 126; Cambiagi 1765, p. 196; Cambiagi 1771, p. 209; Cambiagi 1781, p. 193; Thouar 1841, p. 332; Fantozzi 1842, pp. 591-592, n. 304; Fantozzi 1843, pp. 62-63, n. 123; Firenze 1845, p. 158; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, I, 1845, pp. 219-220; II, 1846, p. 350; Formigli 1849, p. 143; Firenze 1850, pp. 543-544; Burci 1875, pp. 109-110; Bigazzi 1886, pp. 152-153; Elenco 1902, p. 250; Limburger 1910, n. 711; Illustratore fiorentino (1914) 1913, pp. 1-9; Garneri 1924, pp. 78-79, n. XXIX; Barfucci 1958, pp. 184-185; Limburger-Fossi 1968, n. 711; Firenze 1974, pp. 304-305; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 306-312; Marco Bini in Firenze 1992, pp. 48-49, n. 26; Zucconi 1995, p. 50, n. 47; Gurrieri-Bracci 1998, pp. 177-185; Firenze 2005, pp. 428-429; Invernizi 2007, II, pp. 367-370, nn. 328-331.
Approfondimenti Domenico Maria Manni, Della vecchiezza sovraggrande del Ponte Vecchio di Firenze e de' cangiamenti di esso, Firenze, Viviani, 1763; Marco Lastri, Ponte vecchio, e suo confronto con gli altri della città, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, VI, pp. 55-63; I. Cortona, Il Ponte Vecchio di Firenze, detto anche Ponte degli Orefici, in "Il Capitan Terribile. Giornale di Firenze", 11 gennaio 1891; Per la conservazione del Ponte Vecchio, in "Arte e Storia", XXXII, 1913, 5, p. 156; Sirio Pastorini, Il Ponte Vecchio, in "L'Ultima", I, gennaio 1946, pp. 33-35; Sirio Pastorini, Via de' Bardi e il Ponte Vecchio, in "L'Ultima", I, febbraio 1946, pp. 29-33; Renzo Baldaccini, Monumenti fiorentini del Trecento. Il Ponte Vecchio, Firenze, Cya, 1947; Mostra documentaria e iconografica degli antichi ponti di Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, aprile-giugno, 1961), Firenze, Tipografia Giuntina, 1961; Piero Melucci, Il restauro statico del corridoio Vasariano, in "Bollettino Ingegneri", XVI, 1968, 1, pp. 3-10; Guido Morozzi, Ponte Vecchio, in Il restauro dei monumenti dal 1944 al 1968, catalogo della mostra (Firenze, Orsanmichele, settembre-ottobre 1968) a cura di Mazzino Fossi, Firenze Giunti Barbèra, 1968, pp. 41-44, n. 20; Enrico Simonetti, L'Arno e il Ponte Vecchio. Considerazioni in merito all'afflusso delle luci di Ponte Vecchio, in "Bollettino Ingegneri", XVI, 1968, 5, pp. 12-14; Alfredo Forti, L'opera di Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: 1565-1574. Il Corridoio Vasariano, in "Bolllettino Ingegneri", XIX, 1971, 12, pp. 33-39; Progetto di riduzione del Ponte Vecchio a galleria coperta, in La Firenze di Giuseppe Martelli (1792-1876). L'architettura della città fra ragione e storia, catalogo della mostra (Firenze, Museo di Firenze com'era, 29 marzo-25 maggio 1980) a cura di Nancy Wolfers e Paolo Mazzoni, Firenze, Parretti Grafiche, 1980, pp. 86-89; Un Ponte, una città: il Ponte Vecchio di Firenze, Firenze, Il Sedicesimo per il Lyons Club Firenze Ponte Vecchio, s.d. ma 1988; Giuseppina Carla Romby, Firenze. Ponte Vecchio, in "Rassegna", XIII, 1991, 4, pp. 59-61; Un ponte dalle botteghe d'oro, a cura di Dora Liscia Bemporad, Firenze, M.C.M. Editore, 1993; Carlo Blasi, Andrea Chiarugi, Alessandro Dreoni, Andrea Ugolini, identificazione meccanica di Ponte Vecchio: indagine storica e costruttiva, analisi numerica, diagnostica, in "Bollettino Ingegneri", XLI, 1994, 10, pp. 3-11; Theresa Flanigan, The Ponte Vecchio: building an urbanized bridge in early modern Florence, New York, New York University, 2005; Theresa Flanigan, The Ponte Vecchio and the art of urban planning in late medieval Florence, in "Gesta", XLVII, 2008, 1, pp. 1-15; Claudio Paolini, Ponte Vecchio di pietra e di calcina, Firenze, Polistampa, 2012; Marco Ferri, I finestroni del ponte, in "M.C.M. La Storia delle Cose", 2014, 106, pp. 31-32; Samuele Caciagli, Il Ponte Vecchio, Firenze, Edizioni Clichy, 2015; Carlo Cresti, Il Ponte Vecchio, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2016.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: AVQ-A-003862-0037 (veduta d'insieme, 1860 circa); AVQ-A-003862-0024 (veduta d'insieme con un tratto del lungarno degli Acciaiuoli, 1860 circa); MFC-F-000695-0000 (veduta panoramica dal lungarno degli Archibusieri con un tratto del corridoio vasariano, 1880-1890); ARC-F-014493-0000 (veduta di un cantiere al centro del ponte, 1890 circa); APA-F-005304-0000 (fontana con il busto di Benvenuto Cellini, 1901); BVA-F-003036-0000 (veduta dal lato di borgo San Jacopo con i segni delle distruzioni di guerra, 1946-1952); VAA-F-001528-0000 (veduta d'insieme, 1955 circa); RCT-S-072326-0000, RCT-S-072326-0002 (due vedute dal lato della torre dei Mannelli con i segni delle distruzioni di guerra, 1958); BVA-F-001994-0000, BVA-F-002007-0000 (vedute d'insieme, 1960 circa); RCT-S-047422-0000 (veduta d'insieme, 1965 circa); BEN-F-000118-0000 (veduta del ponte con i danni dell'alluvione, 1966); BVA-F-002963-0000 (veduta della carreggiata interna del ponte, 1971); CAL-F-002214-0000 (veduta d'insieme, 1989); AIS-F-033348-0000 (veduta aerea, senza data). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L120333, L120337, L120338 (vedute d'insieme, 1929-1930); H507003, 0034400, 0037920, 0042095, 0044601, 0063211, 0063989, 0067131, 0067129, 0067130, 0112479, 0113177, 0121956, 0128860, 0128862, 0128864 (vedute d'insieme da angolazioni e distanze diverse). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 59804, 59805 (vedute d'insieme dello slargo con il busto di Cellini, 1942); 9575, 9576, 9577, 9578, 9579, 9580, 9581, 9582, 9583, 9584, 9585, 9586, 9587, 9588, 9589 (documentazione relativa al cedimento delle spie, 1950 circa); 36173, 36174, 36175, 38627, 38628, 38629, 38630, 38631, 38632, 38633, 38634, 38635, 38636, 38637, 38638, 38639, 38640, 38641, 39115, 39116, 39117, 39118, 39119, 39192, 39193 (vedute d'insieme e particolari del lato a monte durante gli interventi di restauro, 1967); 39866, 39867, 39868, 39869, 39870, 39871, 39872, 40997, 42934, 42935, 42940, 42941, 43089, 43090 (vedute d'insieme e particolari del lato a monte dopo l'intervento di restauro, 1968); 86904, 86905, 86906, 86907, 86908, 86909, 86910, 86911, 86912, 86913, 86914, 86915, 86916, 86917, 86918, 86919, 86920, 86921, 86922, 86923, 86924, 86925, 86926, 86927, 86928, 86929, 86930, 86931, 86932, 86933, 86934, 86935, 86936, 86937, 86938, 86939, 87208, 87209, 87210, 87211, 87212, 87213, 87214, 87215, 87216, 87217, 87218, 87219, 87220, 87221, 87222, 87223, 87224, 87225, 87226, 87227, 87228, 87229, 87230, 87231, 87232 (documentazione fotografica relativa ai piloni e alla platea prima dell'intervento di consolidamento e restauro, 1977); 89707, 89708, 89709, 89710, 89711, 89712 (vedute d'insieme prese dal ponte alle Grazie a documentare i vari livelli dell'acqua, 1978); 91786, 91787, 91788, 91789, 91790, 91791, 91792, 91793, 91794, 91795, 91796, 91797, 91798, 91799, 91800, 91801, 91802, 91803, 91804, 91805, 91806, 91807, 91808, 91809, 91810, 91811, 91812, 91813, 91814, 91815, 91816, 91817, 91818, 91819, 91820, 91821, 92240, 92241, 92242, 92243, 92244, 92245, 92246, 92247, 92248, 92249, 92250, 92251, 92252, 92253, 92254, 92255, 92256, 92257, 92258, 92259, 92260, 92261, 92262, 92263, 92264, 92265, 92266, 92267 (documentazione relativa al cantiere di consolidamento e restauro con particolare riferimento agli interventi alla platea, 1978); 98525, 98526, 98527, 98528, 98529, 98530, 98531, 98532, 98533, 98534, 98535, 98536, 98537, 98538, 98539, 98540, 98541, 98542, 98543, 98544, 98545, 98874, 98875, 98876, 98877, 98878, 98879, 98880, 98881, 98882, 98883, 98884, 98885, 98989, 98990, 98991, 98992, 98993, 98994, 99298, 99299, 99300, 99301, 99302, 99303, 99304, 99305, 99306, 99307, 99308, 99309, 99628, 99629, 99630, 99631, 99632, 99633, 99634, 99635, 99636, 99637, 99638, 99639, 99640, 99641, 99661, 99662, 99663, 99664, 99665, 99666, 99667, 99781, 99782, 99783, 99784, 99785, 99786, 99787, 99788, 99789, 99790, 99791, 99792, 99793, 99794, 99795, 99796, 99797, 99798, 99799, 99828, 99829, 99830, 99831, 99973, 99974, 99975, 100088, 100089, 100090, 100091, 100092, 100093, 100094, 100095, 100096, 100097 (documentazione relativa al cantiere di consolidamento e restauro con particolare riferimento agli interventi alla platea, 1979); 111547, 111548 (vedute panoramiche del lato a valle, 1981); 165625 (veduta d'insieme in occasione della piena del 31 ottobre 1992); 186915, 816916 (particolari di stemmi, 1996); 186917 (veduta d'insieme ripresa dal ponte alle Grazie, 1996); 187304, 187305, 187306, 187307, 187308, 187309, 187310, 187311 (particolari di elementi lapidei posti sui prospetti interni del ponte, 1996); 187312 (veduta d'insieme del monumento a Cellini, 1996).
Risorse in rete Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ponte Vecchio su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 02/10/2010
Data ultima modifica 08/09/2020
Data ultimo sopralluogo 08/09/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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