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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza Piave
Denominazione Piazza Piave
Altre denominazioni Piazza di San Noferi, piazza della Cittadella, piazza della Chiozza (Ghiozza), piazza della Zecca Vecchia, piazza la Piave
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe, Francolini Felice.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza dal lungarno della Zecca Vecchia, via Tripoli, via dei Malcontenti, viale della Giovine Italia e viale Pecori Giraldi. La titolazione (decretata nel 1919 nella forma La Piave e quindi nel 1937 nell'attuale forma) è "in ricordo della resistenza dell'esercito italiano di fronte all'avanzata austriaca, sulle sponde del Piave, tra il novembre 1917 e l'ottobre 1918, e delle battaglie che portarono a rovesciare le sorti della Prima guerra mondiale. La precedente forma ufficiale Piazza la Piave, con l'articolo espresso, intendeva chiarire che il nome del fiume, nell'uso storico e locale, è di genere femminile" (dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online). "Più che una piazza si tratta della confluenza di cinque arterie, che sembrano avere per mèta l'antica Torre della Zecca, che s'alza in riva all'Arno, solitaria e indifferente, nonostante il grande traffico, che si svolge ai suoi piedi. Una volta, come si può vedere nella Carta della Catena, la torre segnava l'angolo delle seconde mura comunali, accanto alla Porta della Giustizia, detta anche dal convento vicino, porta a San Francesco, fuor della quale, a sinistra, si trovava il cosiddetto Paretaio del Nemi, col palco sul quale s'alzava un piccolo tabernacolo e accanto le forche per i condannati a morte" (Bargellini-Guarnieri 1978). Nel 1532, scapitozzata, la torre fu incorporata su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, a fungere da bastione, nella fortezza Vecchia o baluardo di Mongibello, a sua volta collegata a gore, mulini e ad altri edifici che formavano in questa zona un tipico agglomerato, già accuratamente descritto nella carta di Stefano Buonsignori del 1584. Nella pianta delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 la piazza è indicata con la denominazione 'della Ghiozza' (altrove della Chiozza), sempre evidenziata sul fianco del complesso fortificato. L'apertura dell'attuale piazza si deve ai lavori legati al progetto di ingrandimento della città stilato da Giuseppe Poggi e legato alle necessità della sua proclamazione a Capitale del nuovo Stato italiano (1865-1871). Espropri condotti sulla base di perizie redatte da Felice Francolini sono documentati fin dal 1868 e tuttavia lo spazio fu definito nei termini attuali solo agli inizi del Novecento e in termini ben diversi da quelli ipotizzati nel progetto Poggi, per l'erezione della caserma Antonio Baldissera che mutò radicalmente gli assetti del luogo (si veda alla voce lungarno Pecori Giraldi). Attualmente la piazza, ad esclusione di una zona dal lato della città storica destinata a parcheggio di autoveicoli, è da leggere nello spazio urbano come snodo tra il viale della Giovine Italia e il lungarno della Zecca Vecchio, ed è di conseguenza interessata da un intenso traffico veicolare.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 146, n. 1031; Stradario 1929, p. 90, n. 828; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 84-85; Stradario 2004, pp. 336-337.
Approfondimenti Nessun dato rilevato.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza Piave su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 30/10/2013
Data ultima modifica 11/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza).
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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