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Scheda Edificio del cinema Teatro Apollo Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Nazionale 41r
Denominazione Edificio del cinema Teatro Apollo
Altre denominazioni Cinema teatro Rex, Hotel Mercure
Affacci .
Proprietà Castellani, Primaticcio 1 Srl.
Architetti - Ingegneri Roster Giacomo, Baroni Nello, Gamberini Italo, Palterer David, Maddii Massimo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Nel 1864 era stato costruito in quest'area, a occupare parte del giardino del barone Franchetti, un dimesso teatro all'aperto, denominato Arena Nazionale (poi Politema Nazionale), in parte coperto alla fine dell'Ottocento su progetto di Giacomo Roster. Nel 1936 la preesistenza fu in buona parte demolita per edificare, su progetto di Nello Baroni, un grande edificio per spettacoli con una capienza di circa tremila posti (il che lo rendeva tra i più grandi d'Italia), pensato nell'ambito dei molti lavori tesi al rinnovamento di questa zona segnata dalla presenza della nuova stazione ferroviaria. L'edificio fu realizzato in tempi oltremodo contenuti, con soluzioni decisamente innovative e risolvendo non poche difficoltà, visti i vincoli imposti sia dalla particolare conformazione del lotto di terreno, sia dal committente e sia dal piano regolatore. Inaugurato l'11 dicembre 1937 come cinema teatro Rex, l'edificio cambiò denominazione in cinema Apollo con la fine del ventennio fascista. "Grandissimo cinema-teatro con vasta platea e due gallerie molto alte rispetto al piano terra (...) aveva la caratteristica di un soffitto che si apriva completamente negli intervalli. Ciò era molto utile perché allora si poteva, anzi direi che quasi si doveva, fumare al cinema (...). Proprio per le sue caratteristiche architettoniche l'Apollo era considerato dagli innovatori il più bel locale di Firenze, mentre i passatisti continuavano a preferirgli il Savoia" (Giorgio Venturi 2016). Danneggiato durante l'alluvione del 1966 fu restaurato tra il 1967 e il 1968 dall'architetto Italo Gamberini, già in parte coinvolto nel primitivo progetto. A partire dagli anni ottanta, vuoi per gli ingenti costi necessari per una sua messa a norma vuoi per la crisi generalizzata del settore, conobbe un progressivo abbandono, fino alla definitiva chiusura nel 1986. Nel 2002 il complesso fu acquistato dalla società Primaticcio 1 di Milano, attiva nel settore immobiliare. Del 2004 è il progetto messo a punto dagli architetti David Palterer e Massimo Maddii finalizzato al recupero della struttura con la realizzazione di appartamenti per privati, da realizzarsi mantenendo alcune caratteristiche architettoniche di pregio dell'originario edificio (soggetto al vincolo della Soprintendenza), quali lo scalone monumentale e, ovviamente, la facciata. Avviato il cantiere questo fu presto interrotto anche per il ritrovamento di reperti archeologici di età etrusca. Ripresi i lavori nel 2009, quindi nuovamente sospesi e poi ripresi, nel 2015 il complesso ha visto finalmente l'inaugurazione dell'Hotel Mercure del gruppo Accor, che occupa buona parte degli spazi del complesso, essendosi riservata la restante superficie a un centro commerciale e a un ristorante (dei quali è ancora da definire la gestione). Il fronte si presenta come un'ampia superficie segnata al piano terra da undici porte di accesso separate da pilastri e riparate da un ampio balcone pensilina. I piani superiori, con una netta prevalenza dei pieni sui vuoti, presentano cinque assi di finestre poste nella parte mediana del grande corpo di fabbrica, e altri due collocati alle estremità. Più volte sottolineato dalla letteratura il fatto che, originariamente, il gruppo di finestre centrali appariva nella visione notturna evidenziato da tubi a neon che così andavano a sovrapporre un segno di forte verticalismo rispetto all'immagine diurna, dominata dall'andamento orizzontale della pensilina. Nel suo insieme, nonostante i diversi approcci di lettura e valutazione, l'edificio è considerato una delle architetture più rappresentative della Firenze del Novecento.
Bibliografia
dettaglio
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 313; Cesati 2005, I, p. 416; Insabato-Ghelli 2007, p. 33; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 132-133.
Approfondimenti Gabardo Gabardi, Un teatro 'sui generis', in Firenze d'oggi, Firenze, tipografia Ariani, 1896, pp. 83-94; Italo Gamberini, Cinema Teatro Rex a Firenze, in "Architettura", XX, 1941, 5, pp. 208-211; Nello Baroni, Cinema Teatro Rex a Firenze. Nota tecnica dell'autore, in "Architettura", XX, 1941, 5, pp. 212-215; Osanna Fantozzi Micali, Politeama e arene in Firenze capitale, in Architettura in Toscana dal periodo napoleonico allo stato unitario, atti del convegno di studi (Firenze, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, 17-18 maggio 1976) a cura di Gabriella Orefice, Firenze, Uniedit, 1978, pp. 71-78; Pietro Roselli, Giuseppina Carla Romby, Osanna Fantozzi Micali, I teatri di Firenze, Firenze, Bonechi, 1978, pp. 231-234-229; Maria Alberti, Cinema Teatro Apollo, in I teatri storici della Toscana, censimento documentario e architettonico a cura di Elvira Garbero Zorzi e Luigi Zangheri, Venezia, Marsilio, 2000, pp. 301-306; Claudio Cordoni, Cinema Teatro Rex, in Il Futurismo attraverso la Toscana. Architettura, arti visive, letteratura, musica, cinema e teatro, catalogo della mostra (Livorno, gennaio-aprile 2000) a cura di Enrico Crispolti, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2000, pp. 176-177; Gianluca Belli, I cinema Rex e Capitol di Nello Baroni nelle fotografie di cantiere, in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 2006, 12 (Fotografia e fotografi: architettura, città e territorio, a cura di Giovanni Fanelli e Gabriella Orefice), pp. 109-118; Gianluca Belli, Tre cinema fiorentini di Nello Baroni. Il Rex, lo Stadio, il Capitol, in "Opus Incertum", I, 2006, 2, pp. 19-27; B. Puggioni, Cinema Rex, in Buio in sala. Architettura del cinema in Toscana, catalogo della mostra (Viareggio, Centro Congressi Principe di Piemonte, 13 luglio-30 settembre 2007) a cura di M.A. Giusti, S. Caccia, Firenze, Maschietto Editore, 2007, pp. 270-273; Nuove idee: l'Apollo e il Capitol, in Pietro Batignani, Vèstiti, andiamo al cinema: i cinematografi di Firenze che hanno fatto storia, Firenze, Florence Art Edizioni, 2009, pp. 77-94; Ernesto Ferrara, Ex Apollo: i fondi sono ancora sfitti. Sos da via Nazionale, in "La Repubblica", 7 agosto 2014; Giorgio Venturi, Bianco e Nero, ovvero I cari estinti, Firenze, Magna Charta per Dischi Fenice, 2016, pp. 17-18; Francesca Papi, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 73-74 (Rex - Apollo); Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 321-328.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ARC-F-005253-0000 (veduta d'insieme del prospetto in forte scorcio, 1940 circa); ARC-F-000411-0000, ARC-F-005244-0000, ARC-F-005251-0000 (vedute da diverse angolazioni della sala interna, 1940 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 151693, 151694, 151695 (vedute d'insieme e particolare del prospetto, 1988); 151696, 151697, 151698 (vedute della sala e degli spazi interni, 1988).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito) e dalla voce Cinema Apollo su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 25/02/2009
Data ultima modifica 17/10/2021
Data ultimo sopralluogo 26/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags teatro, cinema.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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