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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazza di Parte Guelfa
Denominazione Edificio della Biblioteca Palagio di Parte Guelfa
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria sopra Porta, San Biagio
Affacci vicolo della Seta, via di Capaccio
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Lensi Alfredi.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La biblioteca occupa l'ambiente già chiesa di San Biagio, a sua volta riconducibile alla fondazione di Santa Maria sopra Porta, edificio medioevale costruito in prossimità della porta di Santa Maria aperta nella cinta muraria carolingia (l'ubicazione è incerta e comunque non corrispondente all'attuale), da cui la denominazione. Questa originaria chiesa, distrutta in concomitanza con l'atterramento delle antiche mura, fu appunto ricostruita in questo luogo attorno alla metà del XIII secolo e fu ugualmente utilizzata come primitiva sede per le riunioni dei Capitani di Parte Guelfa, magistratura cittadina destinata a curare l'amministrazione dei beni confiscati e a provvedere alla manutenzione della città (fortificazioni, edifici pubblici e viabilità). Gli stessi Capitani, successivamente, eressero in aderenza al fianco destro della chiesa, dove erano le case e le torri dei ghibellini Lamberti rase al suolo nel 1267, il proprio palazzo (si veda). Al 1325 si data la realizzazione sul lato dell'attuale vicolo della Seta, della cappella dedicata a San Bartolomeo, voluta da Federigo de' Bardi e comunicante con la navata attraverso un arco. Presumibilmente fu nel corso del Quattrocento che mutò anche la titolazione dell'edificio sacro, che si volle dedicare a San Biagio, cosa che comportò anche il cambiamento della denominazione della piazza antistante. La chiesa continuò nel tempo a subire varie trasformazioni che comportarono la prorgessiva riduzione della sua originaria grandezza e, a seguito di un devastante incendio divampato nell'agosto del 1706 (che peraltro danneggiò gravemente anche le case circostanti), ricostruita l'anno successivo e nuovamente consacrata nel luglio 1707. Soppressa nel 1785 ospitò nel corso del secolo successivo la sede e i mezzi della Guardia del Fuoco (vigili del Fuoco), che ugualmente occupava l'edificio confinante già palazzo dell'Arte della Seta. La destinazione a caserma dei Pompieri segnò profonde trasformazioni alla fabbrica, compresa la distruzione degli affreschi interni e la dispersione dei molti arredi, ampiamente descritti da Giuseppe Richa (1755). Per favorire l'uscita dei 'carri da volata' si aprì peraltro un ampio carraio sul vicolo della Seta, ben documentato da alcune fotografie del tempo. Nella caserma si continuarono tuttavia a conservare le le tre pietre focaie del Santo Sepolcro che Pazzino de' Pazzi, secondo la tradizione, aveva portato a Firenze dalla Terrasanta, già conservate nella chiesa e, visto il loro utilizzo per l'accensione del fuoco in occasione della cerimonia dello 'scoppio del carro', giustamente date in consegna alla Guardia del Fuoco (ora le pietre si trovano nella chiesa di Santi Apostoli). Trasferitisi agli inizi del Novecento i vigili del fuoco, l'edificio fu radicalmente restaurato e ancora si intervenne tra il 1921 e il 1923 sulla base di un progetto elaborato da Alfredo Lensi che provvide a conferirgli con ampie ricostruzioni un aspetto antico, in armonia con i paralleli interventi che si andavano facendo sulle altre fabbriche della piazza. Dei lavori recano ampia documentazione i disegni di progetto conservati presso l'Archivio Storico del Comune di Firenze. La fondazione della biblioteca risale al 1907, con annessione all’Università Popolare a esprimere una politica di educazione degli strati meno abbienti della popolazione con la lettura. La biblioteca, che al tempo di Garneri (1924) era utilizzata anche come deposito della biblioteca del Gabinetto Vieusseux, divenne una significativa struttura per la lettura e l’educazione dei cittadini. La Biblioteca dell'Università Popolare fu ospitata in questi locali fino al 1975. Dal 1987 il Comune di Firenze, con il patrimonio documentario della ex Biblioteca Magistrale dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e quello della Biblioteca del Quartiere 1, ha operato per un ulteriore rilancio della biblioteca, incrementandone significativamente il patrimonio pur nel rispetto della sua vocazione pedagogica. L'ambiente è collegato e comprende anche gli ambienti del palazzo dell'Arte della Seta, che attualmente ospita l'emeroteca di pertinenza. Nella cappella di San Bartolomeo si conservano, benché ridotti a labili tracce, affreschi riconducibili alla cerchia di Maso di Banco.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, p. 584, n. 298; Fantozzi 1843, pp. 58-59, n. 110; Garneri 1924, p. 81, n. XXXIX; Firenze 1974, p. 302; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 190; III, 1978, pp. 38-39; Firenze 2005, p. 244. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, III, Del Quartiere di S. Maria Novella, 1755, pp. 231-261; Giuliana Tonini, Argomenti maseschi: la cappella di San Bartolomeo in Santa Maria sopra Porta e due patronati Bardi di Vernio, in Annali, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, Firenze, 1, 1984, pp. 7-25; Natale Leuzzi, La Cappella di San Bartolomeo, in Quaderni di restauro, 2, Firenze, Ufficio Belle Arti, 2000, pp. 72-75; Sara Benzi, Luca Bertuzzi, Il Palagio di Parte Guelfa a Firenze, Firenze, Firenze University Press, 2006.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini: 6066, 6068 (vedute dell'edificio sulla piazza, 1914); 128208 (veduta durante il cantiere di restauro, 1921); 65072 (insegna dell'Arte della Seta sopra il portone di via di Capaccio, 1923); 6092 (intervento di restauro, 1946). Per ulteriore documentazione fotografica si veda alla voce Palagio di Parte Guelfa.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalle voci Biblioteca di Palagio di Parte Guelfa e Chiesa di Santa Maria sopra Porta su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 18/04/2020
Data ultima modifica 28/11/2020
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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