Home Il progetto Ricerca nel Repertorio Piante e Vedute Temi e Itinerari Indici Link Crediti Contatti
Ricerca nel Repertorio
Denominazione Modulo di ricerca
Ubicazione
Proprietà
Architetti - Ingegneri
Pittori - Scultori - Decoratori
Uomini illustri
Testo
Per ottimizzare la ricerca è consigliabile digitare una sola parola chiave per campo (es.: Bardi, anziché via de’ Bardi).
Per ulteriori suggerimenti si veda a:


Struttura della banca dati
 
Scheda Orsanmichele Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via dei Calzaiuoli
Denominazione Orsanmichele
Altre denominazioni .
Affacci via Orsanmichele, via dell'Arte della Lana, via de' Lamberti
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Arnolfo di Cambio, Benci di Cione Dami, Neri di Fioravante, Simone di Francesco Talenti, Martelli Giuseppe, Poccianti Pasquale, Morozzi Guido, Lardani Francesco, Grifoni Paola.
Pittori - Scultori - Decoratori Daddi Bernanrdo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La costruzione dell'edificio, di eccezionale rilievo storico e artistico, si inserisce (e non a caso la tradizione lo attribuisce nella sua prima redazione ad Arnolfo di Cambio) nel progetto urbanistico trecentesco che mira alla creazione di logge pubbliche e private, tali da segnare le vie con spazi analoghi alle piazze, per invitare alla sosta ed ai contatti sociali. In questo luogo, dove fin dall'VIII secolo si ha notizia della presenza di un oratorio dedicato a San Michele Arcangelo detto in Orto (da cui Orto di San Michele e quindi Orsanmichele), sappiamo dell'erezione alla fine del Duecento di una loggia destinata al mercato del grano, sorretta da pilastri su uno dei quali era l'immagine di una Madonna, considerata miracolosa. Il culto fervidissimo nei confronti dell’immagine si intensificò grazie all’attività della Compagnia dei Laudesi, e portò a numerosissime donazioni e elargizioni. Il 10 giugno 1304 la loggia fu danneggiata da un incendio e, seppure a più di trent'anni di distanza, ne fu decisa la ricostruzione, affidata a Benci di Cione, Neri di Fioravante e Simone di Francesco Talenti. La prima pietra fu posta il 29 luglio 1337. Nella sua redazione primitiva la fabbrica, a pianta rettangolare ed a tre piani, presentava al terreno una loggia aperta, destinata al mercato del grano e contenente l'immagine della Madonna delle Grazie, dipinta da Bernardo Daddi nel 1347 in sostituzione del precedente affresco andato distrutto. Interrotti i lavori a seguito della grave crisi economica legata alla peste del 1348 questi furono ripresi e, tra il 1360 ed il 1366, si superò la cornice del parapetto del primo piano. Nello stesso tempo fu presa la decisione di tamponare le arcate perimetrali della loggia, mantenendo la struttura delle grandi trifore, e di allontanare il mercato per destinare questo spazio a chiesa, funzione rimasta fino ai nostri giorni. La conclusione dei lavori fino al coronamento a beccatelli è da datarsi tra il 1404 e il 1406. Intanto, nel 1404, la Signoria stabilì che le Arti alle quali erano stati concessi i quattordici pilastri esterni, si adoperassero per corredarli della statua del proprio santo protettore, entro dieci anni da questa data. Nel 1569 i piani superiori di Orsanmichele, originariamente pensati come deposito delle granaglie ma mai utilizzati a questo fine, furono individuati da Cosimo I come sede dell'Archivio dei Contratti e dei Testamenti, e poiché la scala esistente all'interno del pilastro d'angolo a nord-ovest risultava troppo esigua per la nuova destinazione, si costruì una scala esterna che, con ingresso da via Calimala, giungeva direttamente al piano dell'edificio. Oltremodo complesse e tormentate anche le vicende legate alla conservazione della grande fabbrica. Tra il 1834 ed il 1839 l'architetto Giuseppe Martelli dirige dei lavori di restauro alle coperture e di revisione delle facciate: nel 1844, per il perdurare dei problemi statici, sono innalzati, al secondo piano e su progetto di Pasquale Poccianti, i due pilastri centrali a sostegno della copertura. Nel 1853 sono poi rinnovate tutte le decorazioni relative alle finestre bifore ed alla zona dell'attico. Nel 1883 si decide di trasferire altrove l'archivio, ed iniziare varie opere di restauro che vedono demolire le sovrastrutture interne al primo salone e, per sanare le lesioni che si sono aperte nelle volte a crociera, la creazione di un nuovo solaio. Attorno al 1960, visto il perdurare di una preoccupante situazione statica, si torna ad aprire un complesso ed esemplare cantiere con la direzione della Soprintendenza ai Monumenti (architetto Guido Morozzi) e del Genio Civile (ingegnere Francesco Lardani), che chiuderà nel 1967 e che vedrà, nell'ambito dei lavori, anche la realizzazione di una moderna scala avvolta attorno a uno degli antichi pilastri tra il primo e il secondo piano. Nel 1984 si dà poi inizio ad un complesso lavoro di revisione dei paramenti lapidei esterni, che porta ad affrontare anche il problema della conservazione delle statue delle Arti, e alla decisione di allontanare le sculture dalla loro sede originaria per ricoverarle all'interno delle due grandi sale dello stesso monumento. L'allora Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Firenze (architetto Paola Grifoni e dottoressa Francesca Nannelli) programma quindi il restauro di tutte le statue, in bronzo e in marmo, avendo come referente principale l'Opificio delle Pietre Dure e altri laboratori di restauro fiorentini, coinvolti anche grazie a provvidenziali sponsorizzazioni che si succedono nel tempo e che consentono di concludere l’impresa nell'anno 2005 e di inaugurare il nuovo Museo di Orsanmichele (sebbene non ancora terminato), nel giugno 1996, in occasione del vertice Europeo a Firenze. L'esigenza di non lasciare sguarniti i tabernacoli e di mantenere evidente il rapporto tra le statue e la struttura delle edicole, e tra queste e l'edificio, e tra questo e lo spazio urbano circostante, motiva poi la decisione di realizzare e collocare sui prospetti esterni una copia fedele di tutte le statue, per le quali si rimanda alle singole voci.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, pp. 112-116; Cambiagi 1765, pp. 181-186; Cambiagi 1771, pp. 193-197; Cambiagi 1781, pp. 180-184; Firenze 1845, pp. 214-216; Formigli 1849, pp. 187-190. Campo in corso di aggiornamento.
Approfondimenti Leone Del Prete, Capitoli della Compagnia della Madonna d'Orsanmichele dei sec. XIII e XIV, Lucca, Tipografia Benedini Guidotti, 1859; Luigi Passerini, La loggia di Orsanmichele, in Curiosità storico-artistiche fiorentine, I, Firenze, per Stefano Jouhaud, 1866, pp. 115-162; Giuseppe Castellazzi, Il palazzo di Or San Michele. I suoi tempi ed il progetto del suo restauro, Firenze-Roma, Tipografia Fratelli Bencini, 1883; Pompeo Faltoni, A proposito dei restauri d'Or San Michele, in "Arte e Storia", II, 1883, 50, pp. 397-398; Girolamo Poggi, Sui restauri di Or S. Michele, in "Arte e Storia", II, 1883, 44, pp. 347-348; Girolamo Poggi, Sui restauri di Or S. Michele. Lettera seconda. Gli ornati degli archi di Or S. Michele. Un confronto. Una verità storica, in "Arte e Storia", II, 1883, 46, pp. 362-364; Girolamo Poggi, Dei restauri di Or S. Michele. Lettera terza. Altre ragioni contro l'arco rampante, in "Arte e Storia", II, 1883, 49, pp. 388-390; Girolamo Poggi, Delle feste religiose e civili tenute in Or San Michele, in "Arte e Storia", IV, 1885, 72, pp. 209-212; Girolamo Poggi, Lettere intorno all'Or San Michele. Del tabernacolo e dei necessari restauri, in "Arte e Storia", V, 1886, 7, pp. 51-53; 8, pp. 61-62; 30, pp. 221-223; Claere Schubert-Feder, La loggia di Or San Michele, in "Archivio Storico Italiano", s. V, VII, 1891, pp. 65-88; Pietro Franceschini, L’Oratorio di San Michele in Orto in Firenze. Illustrazione storica ed artistica dedotta dai documenti, Firenze, Tipografia Salvatore Landi, 1892; Iodoco Del Badia, Chiusura della loggia d'Or San Michele, in "Miscellanea Fiorentina di erudizione e storia", XIV, 1894, pp. 31-32; Pietro Franceschini, L’Oratorio di San Michele, in "La Nazione", 24 luglio 1894; Diego Martelli, Del Palagio dell'Or San Michele e della sua conservazione, in "Il Corriere Italiano", agosto 1894; rist. in Scritti d'arte di Diego Martelli, scelti a cura di Antonio Boschetto, Firenze, Sansoni, 1952, pp. 180-197; Girolamo Poggi, Ancora dell’Orsanmichele e dei suoi artisti, in "La Nazione", 19 agosto 1894; Girolamo Poggi, Or San Michele. Monografia, Firenze, Pellas, 1895; August von Schmarsow, Die Statuen an Orsanmichele, in Festschrift zu Ehren des Kunsthistorischen Instituts in Florenz, Leipzig, Kunsthistorisches Institut, 1897, pp. 36-53; Saverio La Sorsa, La Compagnia d'Or San Michele ovvero una pagina della beneficenza nel secolo XIV, Trani, Tipografia dell'editore V. Vecchi, 1902; Guido Carocci, Or San Michele, in "Arte Italiana Decorativa e Industriale", XIV, 1905, pp. 57-60, 74-76, 81-84; Nello Tarchiani, Or San Michele. Ripristino, luce o statu quo?, in "Il Marzocco", 5 aprile 1908, 14; Bernardo Marrai, Oratorio di Or San Michele: lavori di riordinamento e di restauro, in "Rivista d’Arte", VI, 1909, 3/4, pp. 250-255; Jean Alazard, Or San Michele, sanctuaire des corporations florentines, Paris, Henri Laurens, 1920; Gian Vincenzo Gravina, Il tempio monumentale di Orsanmichele: custodia del maestoso tabernacolo dell’Orcagna. Storia, arte, glorie, Firenze, L'Arte della Stampa, 1948; Guido Morozzi, Francesco Lardani, Il restauro di Orsanmichele: 1965-1967, Firenze, Arti Grafiche Giorgi & Gambi, 1967; Gert Kreytenberg, Or San Michele und die Florentiner Architektur um 1300, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXVIII, 1983, 2, pp. 171-192; Reneé George Burnam, Medieval Stained Glass Pratice in Florence, Italy: the Case of Orsanmichele, in "Journal of Glass Studies", XXX, 1988, pp. 77-93; Laurie Taylor Mitchell, Guild Commissions at Orsanmichele: some Relationships between Interior and Exterior Imagery in the Trecento and Quattrocento, in "Explorations in Renaissance Culture", XX, 1994, pp. 61-88; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Federico Napoli, La scala di Orsanmichele: un manufatto buontalentiano, in "Varia", IV, 1995, 13, pp. 18-19; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Paola Grifoni, Orsanmichele: un museo, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 1997, 0, pp. 125-131; Diane Finiello Zervas, Orsanmichele: Documents 1336-1452, Modena, Panini, 1997; Paola Grifoni, Orsanmichele: un museo, in "Notizie di Cantiere", VI/IX, 1994/1997 [1998], pp. 19-27; Maria Teresa Bartoli, Il modulo progettuale di Orsanmichele a Firenze, in "Disegnare - Idee: immagini", IX, 1998, 16, pp. 9-18; Anna Maria Giusti, Sculture e copie: il caso di Orsanmichele a Firenze, in Luisa Masetti Bitelli, Marta Cuoghi Costantini (a cura di), Ripristino Architettonico: restauro o restaurazione?, Fiesole, Nardini, 1999, pp. 55-67; Johannes Nathan, Neue Literatur zu Orsanmichele in Florenz, in "Zeitschrift für Kunstgeschichte", LXII, 1999, pp. 541-570; James David Draper, Orsanmichele: Washington, in "The Burlington Magazine", CXLVII, 2005, pp. 851-852; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006.
Documentazione fotografica Campo in corso di aggiornamento.
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 27/07/2019
Data ultima modifica 19/12/2021
Data ultimo sopralluogo 03/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini
Tags Campo in corso di aggiornamento.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
Copyright © 2011 - 2021 Palazzo Spinelli - Associazione No Profit
Copyright © 2011 - 2021 Claudio Paolini