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Quartiere Santo Spirito (San Niccolò)
Ubicazione Via de' Bardi 36- 38
Denominazione Palazzo Capponi delle Rovinate
Altre denominazioni Palazzo Da Uzzano, palazzo Capponi, palazzo Capponi alle Rovinate
Affacci lungarno Torrigiani 25
Proprietà Da Uzzano, Capponi.
Architetti - Ingegneri Lorenzo di Bicci, Brunelleschi Filippo, Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Poggi Giuseppe.
Pittori - Scultori - Decoratori Lorenzo di Bicci, Pontormo (Jacopo Carrucci, d.).
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il palazzo risulterebbe costruito nella sua parte principale di otto assi ai primi del Quattrocento, su commissione di Niccolò da Uzzano e su progetto (stando alla più tarda e non avvalorata testimonianza di Giorgio Vasari) di Lorenzo di Bicci, che come pittore aveva già affrescato per lo stesso signore la cappella maggiore della vicina chiesa di Santa Lucia. Terminato attorno al 1426 è descritto nel catasto del 1427 "con volte sotterra, pozzi e stalle e uno pocho d'orto, con più e più maserizia secondo che alla sua chondizione si richiede". Morto Niccolò da Uzzano nel 1432, l'edificio pervenne per via ereditaria a Niccolò Capponi (1406-1484) e, fino al Seicento, ai suoi discendenti diretti, per poi passare al ramo collaterale del senatore Ferrante (al quale si deve probabilmente il rialzamento del soffitto del salone del piano nobile e l'erezione di una cappella) e quindi a un'altra linea della famiglia, mantenendosi tuttavia sempre nelle proprietà del casato. La denominazione, che identifica questa come 'delle rovinate', trova giustificazione nel carattere franoso del sovrastante poggio dei Magnoli, rovinato appunto più volte con tutte le sue case, fino al disastroso smottamento del 1547 e alle conseguenti disposizioni di Cosimo I de' Medici che proibirono nuove costruzioni (si veda l'iscrizione posta sul muro di fronte al nostro palazzo). L'edificio, al di là della questione attributiva (visti i molti dubbi sulla testimonianza di Giorgio Vasari) è, per il periodo di fondazione, di grande importanza per la storia dell'architettura fiorentina, documentando, pur nell'adesione a soluzioni proprie della tradizione trecentesca, l'adozione di non poche novità che anticipano il successivo linguaggio rinascimentale, segnatamente di Filippo Brunelleschi e di Michelozzo di Bartolomeo. Per quanto riguarda la facciata, questa doveva avere in origine tre grandi fornici (uno a sinistra e uno a destra dell'attuale portone principale, al n. 36) a segnare l'asse di simmetria di un piano terreno contraddistinto da una bugnatura a forte rilievo, che diverrà tipica di non poche realizzazioni del pieno Quattrocento. Le belle finestre inginocchiate, che ora tamponano questi originari fornici, sono più tarde, seicentesche, come è più tarda la risistemazione dei piani superiori, con finestre trasformate e in parte chiuse in corrispondenza dell'alto soffitto del salone centrale. Presumibilmente è poi del Settecento il rifacimento del coronamento, con "la cornice poco aggettante che sostituisce l'ampia grondaia che in origine doveva sporgere molto di più e creare un più marcato rapporto con la quadrata stesura del prospetto e ribadire in forma più accentuata l'ombra discreta della prima cornice marcapiano che fa da punto fermo, da cesura tra il bugnato rustico del piano terreno e il paramento a commesso liscio dei piani superiori" (Mario Bucci 1973). La facciata antica mostra ai due estremi due scudi con le armi della famiglia Da Uzzano (fasciato di sei pezzi d'argento e di rosso al capo d'azzurro caricato di tre stelle a otto punte d'oro). Al centro, invece, è il più tardo stemma con l'arme dei Capponi (trinciato di nero e d'argento). Di grande rilievo è il cortile, che precorre di alcuni decenni una tipologia che si imporrà come caratteristica saliente del palazzo rinascimentale: "i pilastri ottagonali, i capitelli a foglie stilizzati, gli alti portici con le volte a crociera piuttosto strette, se sono peculiari di un'epoca ancora vicina al XIV, preludono tuttavia gli elementi innovatori di quel cortile tanto più studiato e celebre che si trova nel palazzo dei Bardi alle Grazie. Anche alcuni semplici graffiti e bozze e con foglie lineari contribuiscono a confermare l'antichità e insieme la modernità di questo cortile" (Ginori Lisci 1972). In questo stesso cortile è un affresco che si tende ad attribuire allo stesso Lorenzo di Bicci, con due figure alate che sorreggono lo stemma dei Da Uzzano. All'interno dell'appartamento al primo piano la letteratura segnala una piccola cappella risistemata nel Settecento, con, sull'altare, una tavola del Pontormo raffigurante la Madonna con il Bambino. Per quanto concerne la parte tergale del palazzo che guarda all'Arno, questa fu ridisegnata da Giuseppe Poggi tra il 1870 e il 1873, in concomitanza con la creazione del lungarno (si veda al lungarno Torrigiani 25). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1913.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 127; Cambiagi 1765, p. 197; Cambiagi 1771, p. 210; Cambiagi 1781, pp. 193-194; Lastri 1821, VIII, pp. 38-44; Firenze 1828, p. 215; Fantozzi 1842, p. 596, n. 309; Fantozzi 1843, p. 234, n. 584; Firenze 1845, pp. 252-253; Formigli 1849, p. 218; Firenze 1850, p. 555; Illustratore fiorentino 1880, pp. 91-94; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 70; Bigazzi 1886, pp. 198-199; Elenco 1902, p. 252; Ross 1905, p. 74; Schiaparelli 1909, p. 29; Limburger 1910, n. 148; Bertarelli 1922, p. 175; Garneri 1924, p. 284, n. XXXIV; Bertarelli 1937, p. 298; Thiem 1964, pp. 55-56, n. 8, tavv. 14-15; Limburger-Fossi 1968, n. 148; Bucci-Bencini 1971-1973, IV, 1973, pp. 47-54; Borsook 1972, pp. 320-321; Ginori Lisci 1972, II, pp. 665-672; Firenze 1974, p. 361; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 98; Maffei 1990, pp. 120-124; Gabriele Morolli in Firenze 1992, p. 71, n. 43; Macci-Orgera 1994, p. 173; Vannucci 1995, pp. 80-82; Zucconi 1995, p. 64, n. 72; Cesati 2005, I, pp. 53-54; Firenze 2005, p. 443; Adsi 2009/1, pp. 37-39; Paolini (Poggi) 2010, pp. 71-76, n. 37.
Approfondimenti Marco Lastri, Palazzo di Niccolò da Uzzano, inoggi Capponi, e suo favore per le Lettere, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, XIV, pp. 91-97; Miranda Ferrara, Palazzo Da Uzzano ora Capponi, in Miranda Ferrara, Francesco Quinterio, Michelozzo di Bartolomeo, Firenze, Salimbeni, 1984, pp. 338-340; Lorenzo Pagnini, Giuseppe Poggi e la sistemazione della facciata del brunelleschiano Palazzo da Uzzano Capponi sul Lungarno Torrigiani (1872), in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 2011, 20, pp. 29-33; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 479-480; Gianluca Belli, Paramenti bugnati e architettura nella Firenze del Quattrocento, Firenze, University Press, 2019, p. 410, n. 45, fig. 6 (ma si vedano anche i rimandi al testo tramite l'indice analitico della pubblicazione).
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 41047, 41049, 41063, 41064, 41065, 41066, 41067 (varie vedute in scorcio del prospetto su via de' Bardi, 1968); 41055, 41068, 41069, 41070, 41071, 41072 (vedute dell'androne di ingresso e del cortile interno, 1968); 41047, 41078 (vedute d'insieme del prospetto sul lungarno, 1968); 108969, 108969, 108969, 108969, 108969 (vedute del cortile interno, 1980). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0035709 (veduta di via de' Bardi con sulla sinistra lo scorcio del prospetto dell'edificio).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Capponi alle Rovinate su Wikipedia e dal sito ufficiale del palazzo.
Codice SBAPSAE FI0259
ID univoco regionale 90480170325
Data creazione 23/10/2008
Data ultima modifica 04/04/2021
Data ultimo sopralluogo 18/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare.
Localizzazione
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