NewsNewslunedì 7 aprile 2014
Minas Avetissian, un restauro in Armenia
Minas Avetissian, un restauro in Armenia
Titolo: Il restauro degli affreschi
Luogo: Gyumri, Armenia
Data: maggio-ottobre 2012
Esecuzione: Allievo Corso Restauro Affreschi, III anno, A.A. 2011/2012

Introduzione storico artistica

Nella città di Gyumri, in una regione del nord ovest dell'Armenia, sono ancora presenti le grandi industrie pesanti nate nel periodo dell'epoca sovietica e ormai abbandonate.
È in una di queste che si trovavano le pitture murali di Minas Avetissian, artista armeno del Novecento la cui poetica combina una espressiva  e non convenzionale ricchezza di colori con una drammatica monumentalità della composizione.
Un'allieva del corso Restauro Affreschi ha preso parte ad una campagna di restauro di un ciclo decorativo, oggi di proprietà del Ministero della Cultura Armena, eseguito dall'artista nel 1973.
Si tratta di un dipinto murale su cemento eseguito con tecniche miste, tempera, olio, acquerello e matite a cera in cui sono raffigurati paesaggi armeni e scene contadine, con lo scopo di rendere accoglienti gli ambienti lavorativi e motivare gli operai verso un ideale comune.
 
Stato di conservazione

La pittura murale conservata nella sala mensa della fabbrica era interamente ricoperta da pulviscolo atmosferico, mostrava piccole cadute di intonaco e sollevamento del film pittorico in alcune zone.
Nel complesso la superficie si presentava pulverulenta, tanto che al solo sfregamento con un tampone di cotone il pigmento ne rimaneva impresso.
ll danno maggiore era rappresentato dal quasi totale cedimento, causato dal terremoto del 1988, di una delle scene dipinte di cui sono rimasti pochi frammenti.
Su una superficie molto irregolare e volutamente materica costituita da intonaco applicato in più strati su un supporto di pietra, il pittore ha usato colori brillanti, come giallo cromo, rosso di piombo, rosso carminio, blu oltremare, applicati per velature con un legante di natura organica su una base bianca pigmentata con bianco di zinco. In molte parti, soprattutto a sinistra della parete d'ingresso, sono stati utilizzati, invece, colori ad olio.
 
Il restauro

I primi interventi hanno previsto una leggera spolveratura con pennelli in setola morbida per non danneggiare la superficie, e una pulitura con acqua e spugne naturali. Successivamente, per alcune zone di intonaco in procinto di cadere sono state eseguite delle fermature provvisorie con malta e gesso ed è stato applicato del consolidante per il fissaggio della pellicola pittorica.
Dopo queste operazioni ha avuto inizio il restauro vero e proprio che è consistito nel distacco degli affreschi.
Preparata la superficie e applicato l'intelaggio, si è proceduto con il distacco della pittura avvenuto assecondando la sua naturale inclinazione.
Staccate dalla parete le sezioni dipinte queste sono state arrotolate su supporti per facilitare il recupero e il trasporto, lasciando a vista l'intonaco sottostante e mostrando una tenue impressione sul muro.
Al fine di ottenere una omogeneità della superficie, sul retro delle sezioni sono state eseguite le stuccature di tutte le mancanze di intonaco.
Riportati i segni di riferimento sul retro delle tele per il successivo collocamento sul supporto, per evitare le bolle d'aria e c  ompattare il dipinto murale, è stato passato sul dipinto un rullo in gomma dal centro verso l'esterno.
Dopo l'adesione, è stato eseguito il restauro pittorico con pigmenti minerali, tempere ed acquerelli.