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Scheda Edificio della Biblioteca Medicea Laurenziana Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Piazza di San Lorenzo
Denominazione Edificio della Biblioteca Medicea Laurenziana
Altre denominazioni Libreria Laurenziana
Affacci .
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Michelangelo Buonarroti, Ammannati Bartolomeo, Vasari Giorgio, Tribolo (Niccolò Pericoli, d.), Poccianti Pasquale.
Pittori - Scultori - Decoratori Battista del Cinque, Ciapino, Vasari Giorgio, Lolli Giacomo, Del Tasso Giovanni Battista, Carota (Antonio di Marco di Giano, d.), Santi Buglioni (Santi di Michele, d.).
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio è parte del complesso della basilica di San Lorenzo e, anche se non si presenta nello spazio urbano con una propria facciata (dato che questa si staglia nello spazio interno al di sopra dei loggiati del chiostro della chiesa), è da considerare architettura di eccezionale rilievo, sia per le soluzioni adottate nei suoi interni, sia per l'unitarietà che si attua tra architettura e arredi, sia per essere forse il primo edificio progettato come biblioteca laica. La fabbrica ha origine nel ritorno a Firenze (1523) della preziosa raccolta di manoscritti nata per iniziativa di Cosimo il Vecchio de' Medici e poi arricchitasi nel corso dei decenni successivi, in particolare grazie al figlio Giovanni e al nipote Lorenzo il Magnifico. Nell'occasione papa Clemente VII (cardinale Giulio de' Medici) commissionò a Michelangelo Buonarroti l'ambiente in cui conservarla: questi fornì i disegni dell'opera e, dopo aver aperto il cantiere nel 1524, continuò a seguirlo anche dopo aver lasciato Firenze nel 1534. La costruzione fu infine completata da Bartolomeo Ammannati (al quale si deve tra l'altro il 'progetto esecutivo' dello scalone del vestibolo) e da Giorgio Vasari, che tuttavia si attennero sostanzialmente ai disegni del maestro. "Prima dunque di penetrar là dentro, trovasi un bel ricetto in forma quadra, nel quale è situata la scala posta da Giorgio Vasari e dal Tribolo (...). Bella oltremodo è la porta e belli ancora sono gli ornamenti delle finestre, vaghissimo il cornicione, l'architrave, ed il fregio, e tutto insieme è con sì nobil simetria divisato, che resta l'occhio di chi lo mira dallo stupore, e dal diletto sorpreso" (Del Bruno 1757). Per quanto riguarda alcuni degli elementi fortemente caratterizzanti gli interni (che si identificano essenzialmente negli ambienti del vestibolo e del salone), sappiamo che nel 1549-1550 si lavorava ai soffitti, nel 1549-1554 ai pavimenti, nel 1558-1568 alle vetrate. Nel 1571 la biblioteca fu infine aperta al pubblico. Nel 1841, su un progetto dell'architetto Pasquale Poccianti del 1817, terminarono i lavori di costruzione della Rotonda o Tribuna d'Elci, nata come addizione al complesso e di ampliamento della sala della biblioteca al fine di conservare la raccolta di manoscritti, incunaboli ed edizioni rare lasciate alla biblioteca dal conte Angelo Maria d'Elci. Gli ultimi lavori sono databili agli inizi del Novecento (1901-1903), quando il prospetto esterno fu completato con l'apertura di false finestre e il soffitto del vestibolo arricchito da un telo dipinto da Giacomo Lolli ad imitazione del soffitto ligneo della sala di lettura. Così, nella recente guida rossa del Touring Club Italiano (2005), si sintetizzano i valori del progetto: "Il vano di accesso, ambiente denso di espressione dinamica e drammatica, che introduce alla vasta sala di lettura, è detto vestibolo o ricetto. L'energia contenuta nelle pareti, caratterizzate dal contrasto cromatico tra il grigio del macigno delle strutture architettoniche potentemente modellate (colonne binate, nicchie, il grande portale) e il bianco dell'intonaco, si scarica nella fantasiosa scalinata, eseguita dall'Ammannati da un modello fittile di Michelangelo (1559). Tripartita, è costituita da scalini rettilinei nelle rampe laterali e curvilinei in quella centrale, fino a giungere, nei tre finali, a una forma decisamente ellittica, di grande originalità, che ne fa un precedente della più fantasiosa architettura manieristica. Il completamento del vestibolo si ebbe solo nell'Ottocento. Un grande portale (simile a quello del palazzo dei Conservatori a Roma) introduce al vasto Salone, concepito come ambiente orizzontale, in contrasto con l'andamento verticale del ricetto, allo scopo di sfruttare il più razionalmente possibile le fonti di luce laterali. Una serie di monumentali banchi lignei, eseguiti anch'essi su progetto michelangiolesco e scolpiti (secondo la testimonianza di Giorgio Vasari) da Battista del Cinque e dal Ciapino, conservano ancora, su tavolette, l'indicazione delle collocazioni dei codici". Da segnalare inoltre, sempre nella sala di lettura, il soffitto in legno di tiglio (1549-1550) intagliato da Giovanni Battista del Tasso e Antonio di Marco di Giano detto il Carota, sempre sulla base di precedenti disegni di Michelangelo. E ancora il pavimento, in terracotta rossa e bianca, realizzato a partire dal 1548 da Santi Buglioni su disegno del Tribolo, con motivi ornamentali e immagini simboliche allusive alla dinastia medicea. A impreziosire ulteriormente l'ambiente furono realizzate per ultime - probabilmente da maestranze fiamminghe su disegni di Giorgio Vasari - le vetrate, che tornano a riproporre il repertorio decorativo dell'araldica medicea unito a motivi a grottesca, armi e emblemi.
Bibliografia
dettaglio
Ruggieri 1722-1728, I, 1722, tavv. 1-14; Del Bruno 1757, pp. 72-74; Cambiagi 1765, pp. 113-116; Cambiagi 1771, pp. 120-123; Cambiagi 1781, pp. 115-119; Thouar 1841, pp. 366-367; Fantozzi 1843, p. 92, n. 199; Firenze 1845, pp. 49-51; Formigli 1849, pp. 51-52; Firenze 1850, pp. 115-120; Stegmann-Geymüller 1885-1908, VIII, tavv. 3-9 (Michelangelo); Bigazzi 1886, pp. 120-121; Limburger 1910, n. 380; Garneri 1924, pp. 182-183, n. VIII; Limburger-Fossi 1968, n. 380; Firenze 1974, pp. 262-263; Cresti-Zangheri 1978, p. 191; Ferruccio Canali in Firenze 1992, p. 106, n. 75; Zucconi 1995, p. 84, n. 111; Firenze 2005, pp. 296-297.
Approfondimenti Marco Lastri, Biblioteca Mediceo-Laurenziana di preziosi codici antichi, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, II, pp. 115-120; Niccolò Anziani, Della Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, Firenze, Tofani, 1872; Alla biblioteca Laurenziana, in "Arte e Storia", IV, 1885, 71, p. 208; Biblioteca Mediceo Laurenziana, in "Arte e Storia", X, 1891, 15, p. 118; Notizie storiche, bibliografiche e statistiche sulla Biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze nel 1898, Roma, Società Editrice Dante Alighieri, 1900; Alla Biblioteca Mediceo Laurenziana, in "Arte e Storia", XXII, 1903, 9, pp. 57-58; Paolo Portoghesi, La biblioteca Laurenziana, in Michelangelo architetto, a cura di Paolo Portoghesi e Bruno Zevi, Torino, Einaudi, 1964, pp. 209-376; Roberto Berardi, Andrea del Bono, Luciano Grinti et al., Le strutture della Laurenziana, in "Bollettino Ingegneri", XIII, 1965, 2-3, pp. 29-33; Ralph Lieberman, Michelangelo's design for the Biblioteca Laurenziana, in Renaissance studies in honor of Craig Hugh Smyth, a cura di Andrew Morrogh, Fiorella Superbi Gioffredi et al., Florenze, Giunti Barbéra, 1985, pp. 571-595; Mario Tesi, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze, Nardini, 1986; Maria Ida Catalano, Il pavimento della Biblioteca Mediceo Laurenziana, Firenze, Cantini, 1992; Angela Dillon Bussi, La biblioteca medicea laurenziana negli ultimi anni del Quattrocento, in All'ombra del lauro: documenti librari della cultura in età laurenziana, a cura di Anna Lenzuni, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 1992, pp. 135-148; Franca Arduini, La Biblioteca Medicea Laurenziana, in San Lorenzo. La chiesa dei Medici, la biblioteca di Michelangelo, a cura di Alberto Manodori, Milano, Centro Tibaldi, 1997, pp. 47-56; Barbara Monica, Sergio Vannucci, Il cotto bianco dei pavimenti cinquecenteschi del quartiere di Leone X in Palazzo Vecchio, della Biblioteca Laurenziana e della Grotticina di Madama in Boboli: una tecnologia da riscoprire, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", IV, 1999, pp. 45-58; Michelangelo: i banchi della Biblioteca Laurenziana, a cura di Paola Barocchi, Trezzano sul Naviglio, Laboratorio Museotecnico Goppio, 2002; Maria Teresa Sambin De Norcen, Michelangelo e Clemente VII. Corrispondenza e corrispondenti nella genesi della sacrestia Nuova e della biblioteca Laurenziana, in "Annali di Architettura", XV, 2003 (2004), pp. 75-78; Emanuela Ferretti, La Biblioteca Laurenziana, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 180-181; Roberto Corazzi, Le cupole sotto il cielo di Firenze, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2018, pp. 97-98..
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-009411-0000 (prospetto esterno del vestibolo sul chiostro, 1890 circa); BGA-F-010089-0000, ACA-F-001907-0000 (particolari architettonici del vestibolo, 1890 circa); ACA-F-001906-0000 (scalinata del vestibolo, 1890 circa); ACA-F-001908-0000 (veduta d'insieme del salone di lettura, 1890 circa); ACA-F-001918-0000, BGA-F-003166-0000 (vedute della sala d'Elci, 1890 circa); BGA-F-010087-0000, BGA-F-10087A-0000, BGA-F-010088-0000 (vedute e particolari architettonici del vestibolo, 1900 circa); BGA-F-010090-0000 (veduta d'insieme del salone di lettura, 1900 circa); BGA-F-023936-0000 (porta d'ingresso della biblioteca, 1920-1930); BGA-F-023957-0000 (particolare architettonico del vestibolo, 1920-1930); BGA-F-023933-0000 (veduta d'insieme del salone, 1920-1930); BGA-F-026178-0000 (scorcio di una porzione del vestibolo, 1938); ACA-F-050669-0000 (scalinata del vestibolo, 1953); CAL-F-003045-0000, CAL-F-003046-0000, CAL-F-003047-0000 (insieme e particolari della scalinata del vestibolo, 1997); CAL-F-003048-0000, CAL-F-003049-0000 (vedute d'insieme della sala di lettura, 1997).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito ufficiale della biblioteca e dalla voce su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 17/09/2010
Data ultima modifica 06/04/2021
Data ultimo sopralluogo 09/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags biblioteca.
Localizzazione
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