Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Piazza di Santo Spirito |
Denominazione |
Piazza di Santo Spirito |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Brunelleschi Filippo, Del Rosso Giuseppe, Del Sarto Luigi. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Romanelli Raffaello, Pucci Attilio. |
Uomini illustri |
Ridolfi Cosimo. |
Note storiche |
Si accede alla piazza da via de' Michelozzi, via Mazzetta, via delle Caldaie (canto de' Dati), via Sant'Agostino, via del Presto di San Martino. La denominazione è attestata fin dalla fine del Duecento, e trova ragione nella titolazione della grande chiesa dei frati agostiniani che domina, con la sua facciata, una dei lati brevi della piazza, eretta a partire dal 1444 su progetto di Filippo Brunelleschi nel luogo dove esisteva una precedente chiesa fondata dagli stessi agostiniani attorno alla metà del Duecento (1252, Santa Maria d'Ognissanti e dello Spirito Santo), che divenne ben presto il cuore del rione. Al pari degli spazi antistanti le chiese di Santa Croce e di Santa Maria Novella anche in questo caso l'ordine, ugualmente dedito alla predicazione, operò nel tempo per la sistemazione di una piazza funzionale alle adunanze di popolo, che fu definita con la progressiva demolizione delle case che qui insistevano, acquistate dal Comune in lotti successivi tra il 1292 e il 1301, fino a determinare un ampio spazio (a quell'altezza cronologica il maggiore della città) di più di cinquemila metri quadri. Una puntuale immagine di come si presentava la piazza attorno alla metà del Cinquecento è offerta da un affresco di Giovanni Stradano in Palazzo Vecchio, che peraltro documenta come, durante la domenica di Pentecoste, per tutta l'ampiezza dello sterrato si accendessero fuochi, a imitazione delle fiammelle dello Spirito Santo discese sugli apostoli. "La piazza una volta era libera da ogni ostacolo che potesse impedire le sacre predicazioni, le sacre rappresentazioni, le sagre tradizionali e le feste profane, ma fin dai primi dell'Ottocento, perdutosi lo spirito dei primi tempi e dimenticato l'ufficio della piazza, l'architetto Giuseppe Del Rosso, interprete del gusto neoclassico stile 'impero' ma non certo di quello popolaresco e religioso, trasferì in mezzo alla piazza la Fontana, che si trovava nel primo chiostro del convento. Attorno alla piazza venne allevato uno stento giardino, il cui verde attrasse le labbra dei ciuchi attaccati ai carretti degli ortolani, che ogni mattina tenevano sulla piazza il loro mercatino". Alla sistemazione a verde (da datarsi al 1869 su progetto dell'ingegnere municipale Luigi Del Sarto e di Attilio Pucci, allora Soprintendente ai pubblici passeggi e giardini comunali) seguì, nel 1898, l'erezione della statua a Cosimo Ridolfi dal lato verso via delle Caldaie, opera dello scultore Raffaello Romanelli, che successivamente ebbe il proprio studio nel cenacolo del monastero agostiniano. Nel 1976 il Comune provvide a rinnovare il lastrico della parte centrale, riducendo le dimensioni delle aiuole laterali e eliminando le due centrali. Dal 1987 l'area è stata chiusa al traffico e dal 1999 l'illuminazione notturna è stata potenziata (intervento inserito tra i lavori attuati in occasione del Giubile del 2000). Nel 2016 sono stati condotti ulteriori lavori sia di riordino delle aiuole sia di restauro della fontana. La piazza, nonostante gli interventi ottocenteschi tesi a conferirle tono borghese, continua a mantenere carattere popolare, animata sia dai passanti sia dagli abitanti del quartiere e vivacizzata dal mercatino settimanale che contende gli spazi alle molte trattorie e locali che con i loro dehors occupano in parte la carreggiata che perimetra il giardino centrale.\ |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, p. 256, n. 640; Stradario 1913, p. 131, n. 920; Stradario 1929, p. 110, n. 996; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 339-343; Ciabani 1984, pp. 42-43; Stradario 2004, p. 423; Zoppi 2019, pp. 102-103. |
Approfondimenti |
Gattesco Gatteschi, I giardini pubblici, in Firenze d'oggi, Firenze, tipografia Ariani, 1896, pp. 41-50; Giovan Battista Ristori, Le Piazze di S. Maria Novella, di S. Spirito e del Carmine e loro origine, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1905, II, 1904, pp. 130-131; Guido Carocci, Il Canto dei Dati, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1906, III, 1905, pp. 30-31; Guido Carocci, Piazza di S. Spirito, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1915, XII, 1914, pp. 135-140; Remo Mecocci, La piazza di Santo Spirito (8 secoli di vita), Firenze, Consiglio di Quartiere 3, 1983; Massimo de Vico Fallani, Piazza S. Spirito, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 228-231; Antonio Lattuchella, Piazza Santo Spirito, in Le piazze di Firenze: storia, architettura e impianto urbano, a cura di Francesco Gurrieri, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2014, pp. 276-305; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, II, Giardini e passeggi pubblici, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2015, pp. 489-493. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10291, 10292, 116618 (vedute parziali e animate della piazza verso la facciata della chiesa, 1900-1910 ca.); 9735, 9736 (veduta generale della piazza verso la facciata della chiesa, 1922 ca.). |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza Santo Spirito su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/01/2014 |
Data ultima modifica |
22/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
10/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza, canto), fontana, monumento. |
Localizzazione |
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