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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria 7
Denominazione Palazzo Uguccioni
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Uguccioni.
Architetti - Ingegneri Folfi Mariotto di Zanobi, Michelangelo Buonarroti, da Sangallo Antonio il Giovane (Antonio Cordini, d.), Palladio (Andrea di Pietro della Gondola,d.), Vignola (Jacopo Barozzi, d.), Raffaello Sanzio, Uguccioni Dino.
Pittori - Scultori - Decoratori Giovanni dell'Opera (Giovanni Bandini, d.).
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il palazzo ha origine in una serie di acquisti fatti dalla famiglia Uguccioni attorno al 1500, a partire da una casa precedentemente dei dell'Antella e prospiciente l'antica via del Garbo (vedi via della Condotta 12). L'attuale edificio è comunque da ricondurre alla più tarda committenza di Giovanni di Buonaccorso Uguccioni, che affidò nel 1549 al 'legnaiolo' Mariotto di Zanobi Folfi detto l'Ammogliato l'incarico di unificare le proprietà e soprattutto di erigere una facciata capace di imporsi sulla quinta urbana di questo lato della piazza (negli stessi anni nei quali Cosimo I de' Medici era agli inizi della sua opera di rinnovamento del palazzo della Signoria), sulla base di un progetto fatto pervenire da Roma. Data la nobiltà, la bellezza e la modernità della facciata e visto che le fonti tacciono sull'autore del disegno romano, gli studiosi hanno nel tempo fatto i nomi di Michelangelo Buonarroti (a partire da Giovanni Cinelli), di Palladio, di Antonio da Sangallo il Giovane, del Vignola e di Raffaello Sanzio, fino al prevalere dell'ultimo nome, per le evidenti assonanze con il palazzo Pandolfini di via San Gallo, sicuramente progettato dall'artista. Si tratta comunque di un edificio che testimonia della breve stagione di adesione alla 'maniera romana', introdotta a Firenze anche per volere di Cosimo I, di notevole bellezza e rilievo nel contesto urbano, nonostante il silenzio delle fonti cinquecentesche sull'impresa dica del sostanziale disinteresse dell'ambiente artistico fiorentino per tali proposte. I lavori, intrapresi nel 1550, durarono fino al 1559 quando, per la morte di Giovanni Uguccioni, vennero interrotti e mai ripresi. A tale circostanza si deve la mancanza di un adeguato cornicione (documentato da un modello un tempo conservato nel palazzo), sostituito da un modesto tetto sporgente secondo l'uso fiorentino. L'uso della pietra forte per il fronte e il vistoso aggetto dei vari elementi hanno determinato nel tempo un accentuato degrado della facciata, che già negli anni trenta dell'Ottocento aveva portato alla perdita dell'originaria balaustrata, sostituita da una semplice ringhiera in ferro. Modesti interventi tesi a limitare lo stato di forte compromissione dell'opera sono documentati nel 1876 e nel 1887 (subito dopo l'abbandono dei locali da parte della banca di Emanuele Fenzi che qui aveva trovato sistemazione), per le cure dell'ingegner Dino Uguccioni, e a seguito di ripetute intimazioni del municipio di Firenze. Nel 1928 è datato un intervento alla facciata secondaria sul lato est. Si è dovuto tuttavia attendere gli anni ottanta del Novecento per un restauro complessivo (si veda l'accorata descrizione del suo stato nello stradario di Bargellini e Guarnieri). Sul piano terreno, a grosse bugne e caratterizzato da tre arcate di cui due cieche, si elevano i due piani superiori, spartiti, secondo una soluzione del tutto inusuale per Firenze, da semicolonne binate d'ordine dorico (al piano nobile) e corinzio (all'ultimo piano), su alti zoccoli. Nelle tre campate che così si determinano si aprono ampie ed alte finestre a balcone, coronate da timpani ad arco e triangolari. Al balcone del primo piano, a segnare l'ingresso, è il busto di Francesco I, modellato da Giovanni Bandini detto dell'Opera, databile entro il governo del granduca, tra il 1574 e il 1587, ricollocato nel giugno del 2014 dopo il suo restauro a cura degli attuali proprietari. Sulle basi delle colonne dei due ordini è ripetuto il disegno di uno scalandrone, la scala impiegata negli assedi fatta propria nello stemma della famiglia Uguccioni. L'androne, voltato e decorato nell'Ottocento con finti lacunari, torna a presentare dipinto lo scudo con l'arme (di rosso, al palo doppiomerlato d'oro, e al capo d'Angiò), che ugualmente si ripete, questa volta scolpito, nell'intradosso dell'arcone che introduce a un piccolo cortile interno. Qui, sulla sinistra, si sviluppa la scala di accesso ai piani superiori. Nonostante la grande bellezza della fabbrica, le finestre perennemente chiuse, l'ingombro dello spazio antistante con i tavolini dei due locali che sono stati aperti nei fondi a lato del portone, rendono l'insieme tutt'altro che valorizzato. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, p. 86; Ruggieri 1722-1728, I, 1722, tavv. 71-77; Del Bruno 1757, p. 112; Cambiagi 1765, p. 180; Cambiagi 1771, p. 192; Cambiagi 1781, p. 179; Thouar 1841, pp. 367-368; Fantozzi 1842, p. 29; Fantozzi 1843, p. 116, n. 261; Firenze 1845, p. 208; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, III, 1846, p. 529; Formigli 1849, p. 182; Firenze 1850, p. 171; Burci 1875, p. 88; Mazzanti-Del Lungo 1876, pp. 37-38, tavv. CI-CVII; Stegmann-Geymüller 1885-1908, VII, tavv. 1-3 (Mariotto Folfi); X, pp. 2-3; Elenco 1902, p. 250; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 21-23; Ross 1905, p. 349; Illustratore fiorentino (1909) 1908, p. 7; Limburger 1910, n. 703; Bertarelli 1922, p. 48; Garneri 1924, pp. 42-43, n. XVII; Bertarelli 1937, p. 118; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 26; Chierici 1952-1957, II, 1954, p. 186; Limburger-Fossi 1968, n. 703; Bucci-Bencini 1971-1973, I, 1971, pp. 53-56; Ginori Lisci 1972, II, pp. 581-584; Palazzi 1972, p. 15, n. 10; Firenze 1974, p. 119; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 262; IV, 1978, pp. 54-55; Gabriele Morolli in Firenze 1992, pp. 108-109, n. 77; Vannucci 1995, pp. 394-398; Zucconi 1995, p. 87, n. 117; Cesati 2005, II, p. 647; Cesati (Piazze) 2005, p. 287; Firenze 2005, p. 194; Paolini 2009, pp. 294-296, n. 413.
Approfondimenti Donato Cellesi, Sei fabbriche di Firenze disegnate e incise da Donato Cellesi, Firenze, 1851; Restauri, in "Arte e Storia", VI, 1887, 22, p. 168; Restauri, in "Arte e Storia", VII, 1888, 34, p. 264; Giacomo Gabardi, Firenze elegante, Firenze, Tipografia Ricci, 1886, pp. 111-117 (Casa Uguccioni); Riccardo Dalla Negra, Un episodio architettonico nella Firenze del Cinquecento: il palazzo Uguccioni, in Raffaello e l'architettura a Firenze nella prima metà del Cinquecento, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Pitti, 11 gennaio-29 aprile 1984), Firenze, Sansoni, 1984, pp. 155-174 (ma si vedano anche i contributi di Cristina Acidini Luchinat, pp. 141-153, e di Paolo Mazzoni, pp. 175-181); Gabriele Morolli, Palazzo Uguccioni e il Foro Mediceo: un'idea 'veneziana' di Ammannati?, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 107-137; Donata Battilotti, Palazzo Uguccioni a Firenze: una 'bella facciata' per la piazza del duca, in "Annali di Architettura", XV, 2003 (2004), pp. 137-150.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: MFC-F-000679-0000 (esterno su piazza della Signoria con insegna della Banca Agricola Nazionale, 1880-1890); ACA-F-003025-0000 (esterno su piazza della Signoria, 1890 circa); ADA-F-040457-0000 (esterno sulla piazza della Signoria); BVA-F-002592-0000 (veduta della piazza da Palazzo Vecchio verso l'edificio, 1960 circa). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0052267 (veduta d'insieme del prospetto). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 66522, 66523, 66524, 66525, 66526, 66527, 66528, 66529, 66530, 66531, 66532, 66533, 66534, 66535, 66536 (vedute d'insieme del prospetto e particolari, 1973); 104792, 10493, 104794, 104795, 104796, 104797, 104798, 104799, 104800, 104801, 104802, 104803 (vedute d'insieme della facciata e particolari degli elementi lapidei con degradazioni, 1980); 119241, 119242, 119243, 119244, 119245 (particolari degli elementi lapidei, 1982); 121247, 121248, 121249, 121250, 121251, 121252, 121253, 121254, 121255, 121256, 121257, 121258 (particolari degli elementi lapidei del prospetto, 1983); 121259, 121260, 121261, 121262, 121263, 121264, 121265, 121266, 121267, 121268, 121269, 121270, 121271, 121272 (vedute degli spazi interni con particolari di capitelli e peducci, 1983); 121867, 121868, 121869, 121870, 121871, 121872, 121873, 121874, 121875, 121876, 121877, 121878, 121879, 121880, 121881, 121882, 121883, 121884, 121885, 121886, 121887, 121888, 121889, 121890, 121891, 121892, 121893, 121894, 121895, 121896, 121897, 121898 (particolari degli elementi lapidei del prospetto, 1983); 121899, 121900 (vedute d'insieme della facciata, 1983); 153588, 153588, 153589, 153590, 153591, 153592, 153593, 153594, 153595, 153596, 153597, 153598, 153599, 153600, 153601, 153602, 153603, 153604 (particolari degli elementi lapidei del prospetto, 1989); 177633, 177634, 177635, 177636, 177637 (vedute e particolari degli spazi interni, 1994); 177638, 177639 (vedute d'insieme del prospetto, 1994); 177640, 177641, 177642, 177643, 177644, 177645, 177646, 177647, 177648, 177649 (vedute e particolari degli spazi interni, 1994); 175964 (veduta della ghiera del portale e del busto soprastante, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Uguzzioni su Wikipedia. Si segnalano inoltre i materiali resi disponibili nel sito della Soprintendenza ai Monumenti (Sbapsae per le province di Firenze Pistoia e Prato) nella sezione relativa agli edifici storici visitabili.
Codice SBAPSAE FI1133
ID univoco regionale 999
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 19/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags scultura, busto, stemma familiare.
Localizzazione
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