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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Castellani
Denominazione Palazzina
Altre denominazioni Teatro della Loggia, teatro Salvini, Folies Bergères, cinema varietà Imperiale, cinema Edison, cinema Capitol, Uffizi center
Affacci via del Castello d'Altafronte
Proprietà Castellani, Fusinato, Salvini, Castellani, Edizione Property Gruppo Benetton, Camera di Commercio di Firenze.
Architetti - Ingegneri Natalini Adolfo, Scala Andrea, Baroni Nello, Tempestini Maurizio, Neumann Giorgio, Gamberini Italo, Carbone Carlo.
Pittori - Scultori - Decoratori Gamberini Italo, Margheri Rodolfo, Gambone Bruno, Fantoni Marcello.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si tratta di un edificio di recente realizzazione (progetto dell'architetto Adolfo Natalini), nato come galleria commerciale nel luogo già occupato da una struttura teatrale con una significativa storia, in parte collegata a quella dell'adiacente loggia del Grano (si veda a via de' Neri). E' noto infatti come questa, non più utilizzata come mercato, fosse stata nel 1868 sopraelevata e, collegata all'edificio adiacente, adattata a teatro su progetto dell'architetto Andrea Scala. Del complesso, originariamente denominato teatro della Loggia e quindi teatro Salvini, rendono conto le varie guide cittadine, informandoci di come nel 1910 avesse cambiato nome in Folies Bergères e fosse stato adattato a caffè concerto, e nel 1935 trasformato, con vari interventi alla struttura, in cinema varietà (cinema Imperiale), forte di una platea di 1200 posti. Nel 1950 fu incaricato di una radicale trasformazione dell'edificio, oramai inadeguato alle nuove esigenze funzionali e normative, l'architetto Nello Baroni (con la collaborazione di Maurizio Tempestini e con la consulenza per le strutture dell'ingegnere Giorgio Neumann) già affermatosi come progettista di sale da spettacolo grazie alla costruzione del Rex (1936) e del cinema Stadio (1950). I lavori, iniziati nel 1954, terminarono con l'inaugurazione del cinema, (che si voleva denominare Edison ma che fu poi intitolato Capitol), il 23 maggio 1957, con i locali ottocenteschi sovrastanti la loggia adattati a uffici e direzione, e accessi sia dalla loggia sia da via de' Castellani a una grande sala di distribuzione, collegata alla sala provvista di una galleria organizzata su un ampio solaio a sbalzo. Particolare attenzione era stata posta agli elementi di arredo, a partire dalle lumiere esterne disegnate dall'architetto Italo Gamberini e dagli interventi negli spazi interni sotto forma di pannelli ceramici, vetrate dipinte e altro realizzate da Rodolfo Margheri, Bruno Gambone e Marcello Fantoni. Nel 1965 furono operate alcune modifiche interne su progetto di Italo Gamberini. Dopo circa trent'anni di attività e dieci anni di completo abbandono l'edificio fu acquisito da una società del Gruppo Benetton per essere trasformato (cantiere aperto nel 2000) nella struttura attuale, fortunatamente dopo essere stato ampiamente documentato dalla Fondazione Michelucci nell'ambito del progetto Architetture del 900 in Toscana, nel quale così si descriveva il suo aspetto relativamente ai fronti: "L'edificio è caratterizzato da un impianto planimetro e volumetrico compatto, sviluppato su quattro piani fuori terra, di cui un mezzanino e uno a doppio volume. Il fronte principale su via de' Castellani ripropone il tracciato regolatore, le scansioni ritmiche e la linea di gronda dell'adiacente volume ottocentesco sovrastante la loggia del Grano: esso è pertanto caratterizzato orizzontalmente dalle medesime fasce marcapiano e marcadavanzale e verticalmente da una serie di pilastri con sovrastanti lesene che ripropongono, seppure con ritmo più serrato, la partizione delle paraste ioniche del nucleo ottocentesco. Al piano terra il portico architravato di accesso alla hall permette la visione dall'esterno dell'articolato gioco del corpo scala; in evidente contrasto con tale trasparenza è il volume soprastante corrispondente alla sala cinematografica - caratterizzato da una cortina muraria priva di aperture, connotata solo dal ritmo pentapartito delle lesene - che aggetta rispetto al filo sottostante in modo da formare un volume a ballatoio sorretto da mensole, evidente richiamo alla tipologia della casa fiorentina medievale su spalti. Tale aggetto viene riproposto, semplificato, sul retro, dove si aprono al piano terra le uscite di sicurezza". Per quanto riguarda la nuova struttura si segnala l'originaria sistemazione degli spazi interni del bar e del ristorante su progetto dell'architetto Carlo Carbone (2003-2004), tuttavia ben presto (visto lo scarso successo della galleria commerciale) trasformati per adibire gli ambienti ad uffici della Camera di Commercio di Firenze. Nel luglio 2017 la stessa Camera di Commercio ha messo all'asta l'edificio dichiarandone una superficie commerciale di circa 3500 mq.
Bibliografia
dettaglio
Bigazzi 1886, pp. 60-61; Bertarelli 1922, p. 85; Garneri 1924, pp. 144-145, n. XIV; Bertarelli 1937, p. 170; Firenze 1974, pp. 182-183; Cresti-Zangheri 1978, p. 215; Bianca 1995, pp. 114-118; Bertocci 1998, p. 196, nn. 186-188; Firenze 2005, pp. 396-397; Insabato-Ghelli 2007, pp. 34, 360; Paolini 2009, pp. 108-109, n. 125; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 86.
Approfondimenti Wanda Lattes, Un nuovo grande locale. Il cinema Capitol inaugurato ieri, in "Giornale del Mattino", 24 maggio 1957, p. 4; Un avvenimento mondano. E' nato il Capitol, in "La Nazione Italiana", 24 maggio 1957; Giorgio Neumann, Del nuovo cineteatro Capitol in Firenze, in "Industria Italiana del Cemento", luglio-agosto 1957; Giorgio Neumann, Le strutture cementizie del nuovo cinema Capitol a Firenze, in "Bollettino Ingegneri", V, 1957, 6, pp. 23-24; Pietro Roselli, Giuseppina Carla Romby, Osanna Fantozzi Micali, I teatri di Firenze, Firenze, Bonechi, 1978, pp. 236-239; Maria Alberti, Cinema Teatro Capitol, in I teatri storici della Toscana, censimento documentario e architettonico a cura di Elvira Garbero Zorzi e Luigi Zangheri, Venezia, Marsilio, 2000, pp. 307-311; Gianluca Belli, I cinema Rex e Capitol di Nello Baroni nelle fotografie di cantiere, in "Storia dell'Urbanistica. Toscana", 2006, 12 (Fotografia e fotografi: architettura, città e territorio, a cura di Giovanni Fanelli e Gabriella Orefice), pp. 109-118; Gianluca Belli, Tre cinema fiorentini di Nello Baroni. Il Rex, lo Stadio, il Capitol, in "Opus Incertum", I, 2006, 2, pp. 19-27; Carlo Battiloro, Documenti inediti per una storia del Cinema Capitol a Firenze, in "Bollettino Ingegneri", LV, 2007, 10, pp. 3-9; Nuove idee: l'Apollo e il Capitol, in Pietro Batignani, Vèstiti, andiamo al cinema: i cinematografi di Firenze che hanno fatto storia, Firenze, Florence Art Edizioni, 2009, pp. 77-94; Cinema Capitol, in Claudio Cordoni, Maurizio Tempestini Interior Architect (1908-1960), Firenze, Edifir, 2010, pp. 62-63, p. 76 n. 171; Giorgio Venturi, Bianco e Nero, ovvero I cari estinti, Firenze, Magna Charta per Dischi Fenice, 2016, pp. 24-25; Claudio Cordoni, Firenze, Lungarno Corsini 6: lo studio Baroni, Tempestini, Porcinai, Firenze, Edifir, 2017, pp. 136-137 (Cinema Capitol).
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili nella banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito) e dalla voce Ex Cinema Capitol su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 25/09/2021
Data ultimo sopralluogo 07/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags mercato, teatro, sala da caffè, cinema.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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