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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Via Sant'Agostino 2
Denominazione Casa degli Agostiniani
Altre denominazioni .
Affacci piazza di Santo Spirito 16r
Proprietà convento Agostiniano di Santo Spirito.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo, Parigi Alfonso.
Pittori - Scultori - Decoratori Dandini Pietro.
Uomini illustri Parigi Alfonso.
Note storiche La casa determina l'angolo con piazza di Santo Spirito e, con quella che segue sulla via e con le altre che determinano il lato sinistro della piazza guardando la chiesa, è stata studiata da Gian Luigi Maffei che, pubblicando nel 1990 la pianta del piano terreno ricostruttiva della situazione originaria e il prospetto dello stato attuale della facciata, l'ha portata come esempio di casa a schiera di edificazione pianificata. "Il fianco sinistro della piazza S. Spirito, guardando la chiesa, è occupato da una serie omogenea di edifici che arrivano ad impegnare anche la parte iniziale di via S. Agostino: sono dieci case a schiera di cui sette hanno interasse modulare di circa sei metri e presentano un prospetto a due finestre con un piano terra, un mezzanino ed altri due piani tra loro dimensionalmente paritetici. Ogni casa presenta una prima cellula esterna con funzione di atrio, una seconda con scala ortogonale al fronte e infine sul retro una loggia parzialmente occupata, nei piani superiori, dalla cucina e dal 'luogo comodo'. La prima casa vicina al convento presenta l'aggregazione frontale di due cellule per la mancanza di profondità del lotto conseguente alla preesistenza in quel punto di parte del convento medesimo; l'ultima casa, sull'angolo opposto, ha tre finestre sulla piazza e tre sulla via S. Agostino; la serie di case si conclude con un ulteriore edificio su quest'ultima strada uguale ai precedenti della serie sulla piazza. La porta e la finestra al piano terra poste ritmicamente, il ricco marcadavanzale continuo del primo piano e lo sporto di gronda alla stessa quota raggirante, come il marcadavanzale, anche su via S. Agostino mostrano l'unitarietà della progettazione del tessuto edilizio. In precedenza in quest'area erano dislocate l'infermeria e la foresterie del convento degli Agostiniani che nel 1573 decisero di demolire gli ambienti specialistici ricostruiti in altro luogo e di sostituirli con edifici per la residenza da dare prima in enfiteusi e in seguito in affitto. Sull'angolo con la via preesisteva una cappella - costruita dai Manfredi nel 1356 che era poi passata in proprietà dell'Arte dei Cappellai - che condiziona la dimensione del lotto d'angolo e determina la conformazione planimetrica di tutte le case: la forma acuta dell'angolo tra la piazza e la via e la preesistenza generarono lo slittamento di circa due metri nell'allineamento tra prima e seconda cellula in profondità nella pianta di ciascuna casa. Infine nel prospetto si evidenziano le sagome a sesto leggermente acuto della porta e delle finestre dei primi piani disegnate cioè con un evidente gusto arcaicizzante assai diffuso nel tardo manierismo fiorentino" (Maffei 1990). Lo stesso Gian Luigi Maffei, nelle note al testo, precisa le date di costruzione delle case tra il 1575 e il 1612: le prime furono edificate da privati a cui gli Agostiniani avevano concesso in enfiteusi il lotto edilizio, successivamente furono invece gli stessi padri a occuparsi della costruzione delle abitazioni per poi affittarle ai privati. Sempre Maffei, annotando come l'avvio delle prime edificazioni sia contemporaneo alla realizzazione del chiostro grande del convento di Santo Spirito che è opera documentata di Bartolomeo Ammannati, ipotizza che allo stesso possa ricondursi l'intero piano edilizio e che, dopo alcuni anni, sia subentrato nella direzione dei lavori il suo allievo Alfonso Parigi. Per quanto riguarda poi questo edificio d'angolo si segnala come, tra le due finestre al primo piano dal lato della piazza, rimanga un rovinato stemma dei Manfredi prima ricordati (di rosso, al leopardo illeonito d'argento, con la coda bifida) accompagnato da una iscrizione del tutto illeggibile. Sempre da questo lato è un tabernacolo con un affresco settecentesco di Piero Dandini raffigurante la Madonna tra gli angeli (Regina Angelorum). La cantonata ha spigolo a filaretto a cui corrisponde internamente, sempre secondo quanto riportato da Maffei, "un vano rettangolare voltato di vaste dimensioni, oggi tramezzato in altezza; dal XVII secolo fu residenza della famiglia Pratesi". Sul portone che guarda a via Sant'Agostino è uno scudo con arme non identificata (monte di sei cime sostenente una croce latina), che tuttavia trova assonanza con lo stemma di un certo "Lapino Barbiere" presente nella stessa chiesa di Santo Spirito (Sepoltuario Rosselli).
Bibliografia
dettaglio
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 343; Maffei 1990, pp. 246-247.
Approfondimenti Nessun dato rilevato.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 42150, 42151, 42152 (vedute d'insieme e particolari dei prospetti, 1968).
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 04/08/2011
Data ultima modifica 09/04/2021
Data ultimo sopralluogo 21/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare, tabernacolo.
Localizzazione
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