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Scheda Complesso di Santa Maria degli Angioli Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via degli Alfani 37- 39- 41- 43
Denominazione Complesso di Santa Maria degli Angioli
Altre denominazioni Monastero di Santa Maria degli Angioli, Santa Maria del Tiratoio
Affacci piazza Filippo Brunelleschi
Proprietà monastero di Santa Maria degli Angioli, Arcispedale di Santa Maria Nuova.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo, Silvani Gherardo, Franchi Francesco, Nigetti Matteo.
Pittori - Scultori - Decoratori Gherardini Alessandro, Tonelli Giuseppe, Mascagni Donato Arsenio, Monaldi Bernardino, Caccini Giovanni, Francavilla Pietro, Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Michele Tosini, d.).
Uomini illustri Varchi Benedetto.
Note storiche La costruzione del complesso, di regola benedettina camaldolese, fu iniziata con l'acquisto di terreni nel 1295, in quest'area allora esterna alle mura e detta Cafaggio, con l'intento di riproporre in città una struttura in tutto simile a quella della casa maggiore di Camaldoli, così da potervi praticare la disciplina eremitica propria dell'Ordine. Il romitorio e l'oratorio annesso vennero intitolati a Santa Maria degli Angioli (Angeli). Ulteriori lavori sono ricordati per tutto il Trecento e, in particolare, sono documentati a partire dal 1348, successivamente al passaggio della peste, quando il primo romitorio fu ingrandito ("quasi riordinato del tutto" scrive Ferdinando Leopoldo Del Migliore), incorporandovi alcune case che erano appartenute agli Alfani e agli Adimari. Nel 1378 il monastero, che faceva da deposito per le ricchezze di molti cittadini possidenti, fu saccheggiato durante la rivolta dei Ciompi. Negli anni successivi il complesso, ampiamente risarcito dei danni dovuti alla rivolta e ampliato grazie all'acquisto nel 1403 di una proprietà confinante della Badia a Settimo, si confermò nella città anche per la sua celebre scuola di miniatura che ebbe fra gli esponenti più famosi Lorenzo Monaco, e comunque tra Trecento e primi del Quattrocento il luogo fu senza dubbio uno dei centri artistici e culturali più importanti della Firenze umanistica, frequentato tra gli altri da Cosimo il Vecchio, Marsilio Ficino, Niccolò Niccoli e Paolo dal Pozzo Toscanelli. Parallelamente al suo crescere in importanza e in ricchezza il complesso fu oggetto di ampliamenti, i più importanti dei quali su progetti legati ai nomi di Bartolomeo Ammannati, Matteo Nigetti e Gherardo Silvani. Tra il 1654 e il 1670 in questi ambienti furono effettuate osservazioni meteorologiche e registrazioni termometriche grazie all'attivazione della stazione meteorologica di Firenze Monastero degli Angeli, che risulta essere una delle più antiche stazioni meteorologiche del mondo. Soppresso una prima volta per volontà napoleonica nel 1808 (soppressione definitiva nel 1866), il monastero conobbe nei secoli successivi passaggi di proprietà e nuove destinazioni d'uso che comportarono la dispersione del ricchissimo patrimonio accumulato nel tempo, così come trasformazioni radicali degli ambienti. Ceduto in buon parte nel 1862 per servire di ampliamento alle infermerie e alla cliniche dell’arcispedale di Santa Maria Nuova, passò in seguito all'Università degli Studi Firenze (nel 1940, ma in uso dal 1964-1965), che vi sistemò la Facoltà di Lettere. Oltre all'antica chiesa del complesso oggi usata per le lezioni con il nome di aula IV Novembre (trasformata nelle attuali forme su progetto di Francesco Franchi tra il 1676 e il 1709, decorata da affreschi di Alessandro Gherardini con quadrature di Giuseppe Tonelli e oggetto di un intervento di restauro complessivo nel 1956), il complesso è caratterizzato dalla presenza di tre ampi chiostri. A destra della chiesa è il chiostro di ponente detto della Sagrestia o degli Angeli, fu realizzato su progetto tradizionalmente ricondotto a Bartolomeo Ammannati e terminato entro il 1615 su incarico del priore dei Camaldolesi Silvano Razzi: è segnato da un loggiato al primo piano ed è caratterizzato da arcate a tutto sesto che compongono un porticato sui quattro lati sulle cui pareti esterne restano ancora oggi tracce di graffiti. Le lunette del loggiato risulterebbero affrescate in parte da Bernardino Poccetti verso il 1601 (le ulteriori lunette furono dipinte da Donato Arsenio Mascagni e Bernardino Monaldi, mentre i busti in marmo sopra i portali, raffiguranti santi e protettori dell'ordine camaldolese, furono scolpiti da Giovanni Caccini e Pietro Francavilla). Il secondo, a levante, detto dei Morti, posto a sinistra della chiesa e attiguo all'ingresso attuale degli studenti su via Alfani, fu realizzato a partire da un progetto tardo cinquecentesco presumibilmente dello stesso Ammannati (si suppone stilato unitamente a quello del chiostro degli Angeli) ma messo in opera da Matteo Nigetti tra il 1628 e il 1633: è composto da archi a tutto sesto che creano un porticato sui quattro lati sul quale è un loggiato attualmente vetrato. Vi sono conservate alcune lastre tombali, tra le quali quella dell'umanista Benedetto Varchi. Il chiostro Grande, alle spalle della chiesa, con ingresso da piazza Filippo Brunelleschi, è frutto di un intervento di Gherardo Silvani avviato parallelamente agli altri cantieri ma probabilmente terminato attorno al 1647, data entro la quale lo stesso architetto intervenne rinnovando gli ambienti della foresteria, del dormitorio e di altre parti del monastero. E’ caratterizzato da un portico con archi ribassati, tipicamente seicentesco, sopra al quale si impostano gli ambienti già celle dei monaci. Si tenga tuttavia presente come le notizie fornite dalla letteratura sui lavori fin qui indicati appaiano oltremodo contraddittorie, sia relativamente alle date dei cantieri sia sull'effettiva paternità dei progetti. Sulla parete di fondo dell'antico refettorio è presente un affresco rappresentante la Ultima Cena, opera di Ridolfo del Ghirlandaio. Per quanto riguarda gli esterni, con fronti oltremodo articolati, si segnala la presenza di scudi partiti con le insegne della congregazione Camaldolese e del monastero fiorentino, uno posto sull'ingresso di via degli Alfani, uno di lato all'ingresso di piazza Filippo Brunelleschi, probabilmente (vista la collocazione incongrua) proveniente da altro luogo del complesso. ll complesso accoglie attualmente anche alcune associazioni culturali, come l'associazione Amici dei Musei Fiorentini, mentre su Via Alfani alcuni ambienti sono utilizzati da vari esercizi commerciali. Si veda anche alla voce Rotonda del Brunelleschi.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, pp. 31-32; Cambiagi 1765, pp. 48-49; Cambiagi 1781, p. 44; Follini-Rastrelli 1789-1802, IV, p. 66; Thouar 1841, pp. 396-397; Fantozzi 1842, pp. 383-388; Fantozzi 1843, p. 177, n. 421; Firenze 1845, pp. 92-94; Formigli 1849, pp. 88-89; Limburger 1910, n. 411; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 188-189. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Silvano Razzi, Le vite de' Santi, e Beati dell'Ordine di Camaldoli, Firenze, Stamperia di Cosimo Giunti, 1600; Gregorio Farulli, Istoria cronologica del nobile ed antico Monastero degli Angioli di Firenze del sacro ordine camaldolese... con la serie dei beati, de' vescovi, de' generali, degli abati e degli uomini insigni..., Lucca, Frediani, 1710; Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, VIII, Del Quartiere di S. Giovanni, parte IV, 1759, pp. 143-174 (De' monaci degli Angioli); La Casa del Mutilato in Firenze: l'ex Convento di Santa Maria degli Angioli nella storia e nell'arte, in "La Nazione", 13 giugno 1935; Divo Savelli, Il convento di Santa Maria degli Angeli a Firenze, Firenze, Editoriale Tornatre, 1983; George R. Bent, Santa Maria degli Angeli and the Arts. Patronage, production, and pratice in a Trecento Florentine monastery, Diss., Stanford California, Stanford University, 1993; Giuseppina Carla Romby, La sede di piazza Brunelleschi, in Le sedi storiche della Facoltà di Architettura, a cura di Daniela Lamberini, Firenze, Octavo Franco Cantini, 1996, pp. 28-47; Il chiostro camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze, a cura dell'Ufficio restauri della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze Pistoia e Prato, Firenze, Centro Di, 1998; George R. Bent, Monastic Art in Lorenzo Monaco's Florence. Painting and patronage in Santa Maria degli Angeli, 1300-1415, Lewiston, Mellen, 2006; Divo Savelli, Rita Nencioni, Il Chiostro degli Angeli. Storia dell'antico monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze, Firenze, Edizioni Polistampa, 2008; Divo Savelli, La Casa del Mutilato a Firenze e la sua raccolta d'arte, Firenze, Pagnini, 2008; Martina Alessio, Ricordo della nuova chiesa abbaziale di Santa Maria degli Angeli in Firenze, in "Artista", 2010, pp. 198-201; Alberto Breschi, Progetto per la nuova Biblioteca Umanistica dell'Università in piazza Brunelleschi, in Alberto Breschi, Amata Città, Firenze, Alinea Editrice, 2010, pp. 114-129; Margherita Cricchio, Theodora Kalaki, Santa Maria degli Angeli a Firenze: un romitorio camaldolese in città, in Architettura eremitica, sistemi progettuali e paesaggi culturali, atti del quarto Convegno internazionale di Studi (La Verna, 20-22 settembre 2013) a cura di Stefano Bertocci, Firenze, Edifir, 2013, pp. 256-261; Margherita Cricchio, Santa Maria degli Angeli a Firenze. L'evoluzione del monastero camaldolese attraverso la genesi dei suoi chiostri, in "Figure. Rivista della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici dell'Università di Bologna", 2014, 2, pp. 47-55; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati in città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 180-182; Chiara Ricci, Un monastero dimenticato: il cenobio di Santa Maria degli Angeli a Firenze dagli anni dell’abbazia (1585) fino alla sua disgregazione, Tesi di dottorato di ricerca in architettura, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2017-2018.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Monastero di Santa Maria degli Angeli su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 04/08/2018
Data ultima modifica 02/05/2021
Data ultimo sopralluogo 16/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags pietrino.
Localizzazione
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