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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via degli Alfani 32
Denominazione Casa Gherardini
Altre denominazioni Casa dell'Arte della Lana, casa del Canto alla Catena
Affacci via della Pergola
Proprietà Arte della Lana, Gherardini, Balocchi.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Cinelli Giovanni, Baldinucci Filippo.
Note storiche Le vicende relative all'edificazione di questa e delle case contigue sono state così riassunte da Mazzino Fossi (1968): "Intorno al 1575 l'Ammannati ebbe l'incarico di costruire tre case per conto dell'Arte della Lana, sull'angolo di via della Pergola e via Alfani dopo l'antico Tiratoio. Le due case su via degli Alfani furono terminate nel 1577, quella su via della Pergola nel 1584. E' una unica costruzione a tre piani di notevole interesse per quanto riguarda una casa di civile abitazione del XVI secolo. Ha due facciate differenti: una più importante su via degli Alfani, l'altra, più semplice, su via della Pergola... Anche recentemente l'edificio è stato restaurato". Così Gian Luigi Maffei (che pubblica i rilievi delle piante e dei prospetti della consistenza attuale delle case): "Sono tre case a schiera di passo modulare accresciuto (circa sette metri) di cui quella d'angolo è una variante sincrona tipica (...). L'intervento di B. Ammannati sembra essenzialmente mirato alla ristrutturazione della facciata allo scopo di fare apparire il più possibile le tre case come se fossero un palazzo: gli elementi decorativi e stilistici semplificati, la ripetizione ritmica delle nove bucature per piano, il forte spigolo bugnato all'angolo con via della Pergola, la continuità dell'ampio sporto di gronda sono i mezzi compositivi che l'architetto manierista ha impiegato a questo scopo ottenendo anche una gerarchia reciproca dei due prospetti con l'uso degli stessi impoveriti e rarefatti sul percorso secondario". Nonostante il pregio architettonico della fabbrica, la fortuna degli edifici è stata per lo più legata agli uomini illustri che qui hanno abitato, in particolare, per quanto riguarda il nostro, a Giovanni Cinelli (così almeno annota Garneri) e a Filippo Baldinucci, che qui redasse le sue Notizie dei professori del disegno dando peraltro un lusinghiero giudizio su quest'opera di Bartolomeo Ammannati: "egli seppe adattarne le piante in modo, che con essere tre case insieme unite, due delle quali formano cantonata, e l'altra resta nel mezzo fra esse due, contuttociò ognuna non solo è della stessa grandezza, ma contiene la medesima quantità e qualità di servizi e stanze, a ciascheduna delle quali dette i suoi lumi in quella quantità che ad esse abbisognavano, non ostante la differenza che nel dar luce alle abitazioni passa fra quelle che piglianla per di fuori, e quelle a cui devonsi provvedere dalle interiori parti: la qual cosa io medesimo ho riconosciuto coll'occasione della vicinanza, per essere una di esse (dico quella che volta, e per lungo tratto s'estende in via della Pergola) al presente mia abitazione). Per quanto riguarda l'aspetto prettamente architettonico Federico Fantozzi (1842) così commentava nella sua guida del 1842: "la decorazione esterna è semplice e regolare, ma le finestre sembrano troppo spesse, e quelle del primo piano troppo pesanti; l'interno però è ben repartito e giudiziosamente provvisto di lumi". Sicuramente il pessimo stato di conservazione che ha caratterizzato il complesso negli ultimi decenni non ha giovato ad una sua valutazione, anche a causa dei rifacimenti in malta di calce di molti elementi originariamente in pietra. Da notare, tuttavia, come qui ricorrano gli stessi elementi e motivi già propri del vicino palazzo Giugni, ovviamente semplificati e ridotti a tono decisamente minore. Sulla cantonata (canto alla Catena) è in basso uno scudo (dei due originari) con l'arme della famiglia Alberti, a ricordare come a questi si dovesse la costruzione, nel 1372, dell'ospedale detto d'Orbatello, che un tempo dava il nome al tratto di strada da qui a via della Colonna. Più in alto è un grande scudo con l'insegna dell'Arte della Lana. Sulla porta che guarda su via della Pergola (lato dal quale si apprezza un volume in soprelevazione già a loggia) è poi un modestissimo stemma dei Gherardini (di rosso a tre fasce di vaio). Tra il 2009 e il 2010 il complesso è stato oggetto di un intervento volto al ripristino delle coperture e delle facciate. Si veda anche a via della Pergola 41. L'edificio appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Thouar 1841, p. 372; Fantozzi 1842, p. 388; Fantozzi 1843, p. 176, n. 419; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, II, 1846, pp. 358-362; Firenze 1850, p. 364; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 34; Bigazzi 1886, pp. 175-176; Elenco 1902, p. 250; Illustratore fiorentino (1911) 1910, p. 29; Limburger 1910, n. 128; Garneri 1924, pp. 215-216, n. LV; Limburger-Fossi 1968, n. 128; Firenze 1974, p. 211; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 45-46; Ciabani 1984, pp. 172-173; Maffei 1990, pp. 244-245; Firenze 2005, p. 330.
Approfondimenti Le Case per l'Arte della Lana, in Mazzino Fossi, Bartolomeo Ammannati architetto, Cava dei Tirreni, Morano, 1967, pp. 101-103; Rosy Mattatelli, Le case dell'Arte della Lana. Bartolomeo Ammannati, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, p. 229.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 29632, 29633, 29634, 29635, 29636 (vedute dei prospetti esterni da angolazioni variate, 1965).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Casa del Canto alla Catena su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 09/01/2009
Data ultima modifica 24/01/2021
Data ultimo sopralluogo 16/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma civile, stemma familiare, pietrino.
Localizzazione
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