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Quartiere Santo Spirito (San Niccolò)
Ubicazione Piazza de' Mozzi 1
Denominazione Palazzo Bardini
Altre denominazioni Museo Stefano Bardini
Affacci via dei Renai 37, via San Niccolò 84
Proprietà Bardini, Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Bardini Stefano, Corinti Corinto.
Pittori - Scultori - Decoratori Conti Cosimo.
Uomini illustri Bardini Stefano.
Note storiche Era qui l'antica chiesa di San Gregorio della Pace, fondata dalla famiglia Bardi in memoria della pace chiusa fra Guelfi e Ghibellini nel 1273, e l'annesso convento dei Padri del Belmorire, donato nel 1600 ai religiosi e ampliato a proprie spese da Rodolfo Bardi, quindi soppresso nel 1775. Acquistato l'intero complesso negli anni settanta dell'Ottocento dall'antiquario Stefano Bardini, l'attuale palazzo fu eretto tra il 1881 e il 1883, su progetto dello stesso antiquario con la collaborazione dell'architetto Corinto Corinti (oramai esclusa la già ipotizzata partecipazione all'impresa del pittore Cosimo Conti), inglobando appunto la duecentesca chiesa di San Gregorio della Pace con il suo convento. Tra le varie versioni del progetto, per quanto riguarda la facciata, si conservano due disegni che ipotizzano, il primo una decorazione a graffiti in sintonia con quanto propone l'antistante palazzo Torrigiani Nasi, il secondo nicchie predisposte ad accogliere statue. Nella costruzione Bardini reimpiegò pezzi architettonici ed elementi strutturali e decorativi di epoche diverse, acquistati sul mercato del tempo. Negli interni si realizzarono sale di dimensioni tali da poter accogliere soffitti staccati da edifici antichi, ricomposte scale monumentali, creati ambienti con l'inserimento di frammenti antichi. Per quanto concerne la facciata, sempre nell'ottica del reimpiego di materiali antiquari, è da segnalare l'utilizzo delle edicole degli altari smantellati della chiesa di San Lorenzo di Pistoia adattati alle mostre delle finestre del primo piano, e l'inserimento sulla grande finestra posta in asse con il portone dello scudo con l'arme dei Cattani da Diacceto (al leone rampante d'oro e di nero), già fatto murare nel duomo di Fiesole da un vescovo della casata, e poi venduto con altri materiali a Bardini quando la chiesa fu, per così dire, restituita alla sua primitiva austerità. Ne risultò alla fine un palazzo di aspetto grandioso, echeggiante la tradizione architettonica cinquecentesca, e comunque unico e singolare tanto da discostarsi dalla tradizione locale, quindi per lo più accolto dai cronisti e cultori del tempo con aspre critiche. Così, ad esempio, nel 1885 Pietro Franceschini (se intendiamo bene rimpiangendo una costruzione con il fronte che si immaginava tutto in conci di pietra) poteva affermare che "in questa fabbrica non è parte che leghi con l'altra e che si ha un insieme fuori di ogni regola e grazia". La ricchissima e variata collezione qui raccolta (dipinti, sculture, mobili, ceramiche, arazzi, tappeti e via dicendo, dall'antichità al Barocco con una evidente predilezione per la stagione rinascimentale) fu donata al Comune di Firenze e musealizzata, in ossequio alle disposizioni testamentarie dello stesso Stefano Bardini, morto nel 1922. Aperto al pubblico nel 1925 con un allestimento curato da Alfredo Lensi, nel 1937 il museo fu ulteriormente arricchito con la collezione Corsi, costituita da oltre seicento opere dal XII al XIX secolo, donata nello stesso anno al Comune di Firenze dalla signora Fortunata Carobbi Corsi. Fatto oggetto di alcuni interventi di restauro nel 1956, nel 1967-1968 (a seguito dei danni provocati dall'alluvione del 4 novembre 1966) e nel 1976 (intervento alla facciata principale), il museo vide un radicale riordinamento delle collezioni nel 1977-1978 per le cure di Fiorenza Scalia. Il palazzo fu poi chiuso nel 1999 per il restauro e la messa a norma degli ambienti e restituito alla città dopo dieci anni di lavori il 4 aprile 2009 (come Museo Civico Stefano Bardini), con un nuovo allestimento che restituisce la situazione del 1922, sulla base dell'inventario topografico stilato dalla commissione comunale nei giorni successivi la donazione. Sempre con la volontà di restituire il gusto espresso dall'antiquario, per tutte le sale sono state recuperate (sulla base dei saggi stratigrafici operati sugli intonaci) le diverse tonalità di blu che caratterizzavano le varie pareti degli ambienti, in sintonia con le tendenze proprie delle grandi dimore mitteleuropee tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, prontamente scialbate nel primo allestimento museale anche in questo caso per il loro discostarsi dalle cromie correnti dell'architettura fiorentina. Sul lato sinistro della facciata, all'angolo con via dei Renai, si segnala una lapide in marmo con epigrafe in caratteri gotici, che ricorda la fondazione della chiesa di San Gregorio della Pace in stretta dipendenza con la pace stipulata tra Guelfi e Ghibellini nel 1273.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, pp. 228-229, n. 567; Bigazzi 1886, pp. 126-127; Limburger 1910, n. 77; Bertarelli 1922, p. 175; Garneri 1924, p. 286, nn. XXXVII, XL; Bertarelli 1937, p. 296; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, pp. 161, 195; Limburger-Fossi 1968, n. 77; Borsook 1972, p. 141; Firenze 1974, p. 358; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 306; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 164-165; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 105, 108-109; Cozzi 1992, p. 197; Zucconi 1995, p. 124, n. 200; Cesati 2005, I, p. 412; Cesati (Piazze) 2005, p. 142; Firenze 2005, p. 440; Invernizi 2007, I, pp. 297-298, n. 268; Paolini (Poggi) 2010, pp. 44-46, n. 23.
Approfondimenti Pietro Franceschini, Lungo l'Arno, in Il Nuovo Osservatore Fiorentino, 15, 1885, pp. 113-118; Riccardo Mazzanti, Palazzo Bardini, Piazza de' Mozzi a Firenze, in "Edilizia Moderna", X, 1900, p. 78; Fiorenza Scalia, Il Museo Bardini, in "Atti della Società Leonardo da Vinci", VII, 1975/76 (1976), pp. 73-80; Una famiglia di antiquari nel Quartiere di San Niccolò Oltrarno, in San Niccolò Oltrarno, I, La chiesa, una famiglia d'antiquari, Firenze, Comune di Firenze (Assessorato alla Cultura), 1982, pp. 197-229; Il museo Bardini a Firenze, a cura di Fiorenza Scalia, Cristina De Benedictis, Enrica Neri Lusanna, Lucia Faedo, 2 voll., Milano, Electa, 1984-1986; Andrea Muzzi, Il palazzo Bardini, in Eclettismo a Firenze. L'attività di Corinto Corinti. I progetti del Palazzo Poste e Telegrafi, catalogo della mostra (Firenze, Museo Firenze com'era, 17 gennaio-3 marzo 1985), Firenze, S.P.E.S., 1985, pp. 176-177; L'archivio storico fotografico di Stefano Bardini, a cura di Fiorenza Scalia, Firenze, Alberto Bruschi Editore, 1993; Alessandro Parigi, Museo Bardini. Restauro del lucernario e del soffitto ligneo della Sala della Carità, in Comune di Firenze, Ufficio Belle Arti. Cento anni di restauro a Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, 11-22 gennaio 2008), Firenze, Polistampa, 2007, pp. 289-291; Valerie Niemeyer Chini, Stefano Bardini e Wilhelm Bode: mercanti e connaisseur fra Ottocento e Novecento, Firenze, Edizioni Polistampa, 2009; Museo Stefano Bardini. Guida alla visita del museo, a cura di Antonella Nesi, Firenze, Polistampa, 2011; Antonella Nesi, Museo Stefano Bardini 1999-2009, le argioni di un riallestimento, in Palazzi storici e museografia moderna, atti del convegno nazionale (Lecce, Rettorato, 23-24 ottobre 2014) a cura di Raffaele Casciaro et al., Galatina, Mario Congedo editore, 2016; pp. 97-110; Antonella Nesi, Stefano Bardini ed Elia Volpi: due stili a confronto, in Dall’asta al museo, 1916-1956-2016: Elia Volpi e Palazzo Davanzati nel collezionismo pubblico e privato del Novecento, a cura di Brunella Teodori e Jennifer Celani, Firenze, Polistampa, 2017, pp. 249-265; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 481-483.
Documentazione fotografica Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0033259, 0149139 (vedute d'insieme del prospetto). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 100344, 105598, 105599, 105600 (documentazione relativa ai lavori del 1956, 1956); 9562 (veduta del fronte principale del palazzo, 1971); 13636, 13638, 13639, 13795, 13797, 105602, 105603, 105604, 105605, 105606, 105607, 105608, 105609, 105610, 105611, 105612, 105613, 105614, 105616, 105617, 105618, 105619, 105620 (documentazione relativa al restauro della facciata principale del palazzo del 1976); 13637 (particolare della dentellatura del cornicione del palazzo all'altezza della copertura con le date 1883 - copertura e 1976- restauro, 1976); 13796 (veduta della lapide presente sul prospetto principale, 1976); 14826, 14827, 14828, 14829, 14830, 14831, 14832, 14833, 14834, 14835, 14841, 14844, 14845, 14847, 15646, 15648, 15707, 15708, 105621, 107098, 109927, 110209, 112583, 112584, 112597, 112598, 112599, 112600, 112601, 112602, 112603, 112604, 112609, 112610, 112611, 112612, 112613, 112644, 112773, 112774, 112775, 112776, 112777, 112778, 112779, 112780, 112791, 112792, 113001 (documentazione relativa al nuovo allestimento delle sale del museo per le cure di Fiorenza Scalia, 1977-1978). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 39530, 39531 (veduta d'insieme e particolare del prospetto su piazza de' Mozzi, 1967); 39532, 39533, 39534, 39535, 39536, 39537, 39538, 39539, 39540, 39541, 39542, 39543, 39544, 39545, 39546, 39547, 39548, 39549, 39550, 39551, 39552, 39553, 39554, 39555, 39556, 39557, 39558, 39559, 39560, 39561, 39562, 39563, 39564, 39565, 39566 (vedute degli spazi interni con riferimento al terreno a documentare i danni seguiti all'alluvione di Firenze del 1966); 43489, 43490, 43491, 43492, 43493, 43494, 43495, 43496, 43497, 43498, 43499, 43500 (vedute degli spazi interni al terreno dopo l'intervento di restauro, 1968); 151808, 151810 (veduta d'insieme e particolare del prospetto su piazza de' Mozzi, 1988).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Museo Bardini su Wikipedia, e dal sito della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 23/10/2008
Data ultima modifica 21/11/2020
Data ultimo sopralluogo 21/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags museo, lapide.
Localizzazione
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