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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Ghibellina 102
Denominazione Palazzo Salviati Quaratesi
Altre denominazioni Palazzo Salviati dell'Isola delle Stinche
Affacci via Matteo Palmieri 2r- 4r
Proprietà Salviati, Franceschi, Strozzi, Quaratesi, Credito Toscano.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La grande fabbrica (secondo Guido Carocci "fra i più importanti esempi di palagi fiorentini del XIV secolo") determina l'angolo con via Matteo Palmieri e si propone, con il grande fronte su via Ghibellina, come costituita da due corpi ben differenziati. Il più antico, organizzato su sei assi che si elevano per tre piani, è l'imponente edificio posto d'angolo, di origine trecentesca, come dichiara il severo paramento in pietra forte, seppure variamente ampliato e trasformato nei secoli XVI e XVII. Su questo ricorrono più volte gli scudi con l'arme della famiglia Salviati (bandato doppiomerlato d'argento e di rosso), antica proprietaria, rispettivamente due per lato, forse a segnare le originarie dimensioni della fabbrica. Il tutto è coronato da un'altana quattrocentesca a colonne d'ordine dorico. Nel Seicento fu prima dei Franceschi (dal 1648), quindi degli Strozzi (dal 1662). Questi ampliarono la proprietà sempre sul fronte di via Ghibellina, determinando l'ampio corpo di fabbrica dove ora è il monumentale portone d'accesso all'intero edificio (essendo la successione di fornici del precedente tutti occupati da esercizi commerciali segnati dai nn. 134r-138r), incorniciato da bugne rilevate e coronato dall'arme della famiglia (d'oro alla fascia di rosso caricata di tre crescenti volti in banda d'argento). Si tenga tuttavia presente come ancora a metà del Settecento l'edificio, citato come "Palazzo de' Conti Strozzi", sia segnalato con "l'ingresso principale nella strada detta il Mercato di San Pier Maggiore" (Del Bruno 1757), cioè sull'attuale via Matteo Palmieri. La proprietà passò poi nell'Ottocento ai Quaratesi e, ai primi del Novecento, venduta al Credito Toscano, "che la comprò per pura speculazione, rivendendola a quartieri" (Angiolo Pucci). Oltrepassato il portone si apre un grandioso atrio dal quale si accede, sulla sinistra, allo scalone, sempre riferibile agli interventi seicenteschi, che porta ai vari piani dell'edificio antico. Sul fondo dello stesso atrio sono invece due cancelli in ferro particolarmente elaborati (e di notevole bellezza), oltre ai quali è un largo spazio tenuto a giardino: su questo si aprono vari ambienti, in parte con decorazioni pittoriche della prima metà dell'Ottocento. La facciata è stata restaurata nel 1935, nel 1955 e, parzialmente, dopo l'alluvione del 1966. A questi restauri è da riferire il riposizionamento della maggior parte dei ferri da facciata, compresi gli erri presenti al secondo piano. Si segnalano, presso l'Archivio Storico del Comune di Firenze, vari e accurati prospetti e rilievi della fabbrica, datati al 1955. Attualmente parte degli ambienti sono stati occupati da strutture ricettive (Residenza d'epoca Historia e residenta d'epoca Palazzo Quaratesi. Si segnala sul marciapiede una pietra d'inciampo a ricordare come qui abitasse David Gennazzani, arrestato dai nazifascisti nel maggio del 1944 e assassinato a Buchenwald l'anno successivo. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 49; Cambiagi 1765, p. 76; Cambiagi 1771, p. 77; Cambiagi 1781, p. 72; Ademollo-Passerini 1853, I, pp. 278-279; Carocci 1897, p. 142; Elenco 1902, p. 256; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 138-142; Schiaparelli 1908, p. 28; Limburger 1910, n. 637; Guarneri 1924, p. 258, n. LI; Limburger-Fossi 1968, n. 637; Palazzi 1972, p. 213, n. 415, p. 218, n. 417; Fanelli 1973, I, p. 141; Firenze 1974, p. 175; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 29-30; Bertocci 1998, p. 289, n. 394; Cesati 2005, I, p. 278; Firenze 2005, p. 393; Paolini 2008, pp. 98-99, n. 136; Paolini 2009, pp. 158-159, n. 207.
Approfondimenti Antiche fabbriche, in "Arte e Storia", XXXIII, 1914, 11, pp. 346-347; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 68.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 61416, 61417, 61418, 61419, 12813, 128015, 128017 (vedute dei prospetti del palazzo prima e durante i lavori di restauro, 1935). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 42436, 42437, 42438 (vedute di scorcio del prospetto su via Ghibellina, 1968); 42439, 42440 (particolari del portone d'ingresso con lo stemma, 1968); 42441, 42442, 42443 (vedute d'insieme dell'atrio, 1968); 42444 (veduta di scorcio del prospetto su via Matteo Palmieri, 1968); 42445 (veduta di scorcio del prospetto su via Ghibellina, 1968); 42446 (veduta della cantonata del palazzo, 1968); 113517, 113518 (vedute degli spazi interni, 1981); 113519, 113520, 113521 (vedute dei prospetti sul cortile interno, 1981); 113522, 113523, 113524, 113525, 113526, 113527, 113528 (vedute dell'atrio, 1981); 167350, 167351 (vedute d'insieme di un ambiento al terreno, 1993); 167399 (particolare di un salone al terreno, 1993); 167560, 167561, 167562, 167563, 167564, 167565, 167566, 167567, 167568, 167569, 167570, 167571, 167572, 167573, 167574 (vedute degli spazi interni, 1993); 167728, 167729, 167730, 167731, 167732, 167733, 167734, 167735, 167736, 167737, 167738, 167739, 167740, 167741, 167742, 167743, 167744, 167745, 167746, 167747, 167748, 167749, 167750, 167751 (vedute d'insieme e particolari del soffitto di un salone, 1993); 167351, 167352 (vedute di un ambiente al terreno, 1993).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Salviati-Quaratesi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 25/09/2021
Data ultimo sopralluogo 29/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags ferro da facciata, stemma familiare, pietra d'inciampo.
Localizzazione
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