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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via Ghibellina 87
Denominazione Palazzo Baldinucci
Altre denominazioni Palazzo Jacometti Ciofi, palazzo Troubetzkoy
Affacci via del Fico, via Giovanni da Verrazzano
Proprietà Da Verrazzano, Libri, Pazzi, Baldinucci, Spinelli, Bacci, Pagliari, Osterfeld, Gordon Coeswelt, Troubetzkoy, Jacometti Ciofi, Jacometti Ciofi Mozer.
Architetti - Ingegneri Giovannozzi Giovannozzo, Leoni Francesco, Marrocchesi Elisabetta, Benucci Giorgio.
Pittori - Scultori - Decoratori Broccetti Giuseppe.
Uomini illustri Cowper George Nassau Clavering, Volta Alessandro.
Note storiche L'edificio occupa l'area dove in antico esistevano numerose case di proprietà dei Da Verrazzano, poi acquistate dalle famiglie Libri, Pazzi e dalle monache di Santa Elisabetta in Capitolo. Il palazzo attuale risulta definito nel secondo decennio del Settecento su progetto di Giovannozzo Giovannozzi e commissione del marchese Giovanni Maria Baldinucci, tesoriere del Papa, che acquisì i precedenti immobili unificandoli e trasformandoli in palazzo e fece appositamente trasportare da Roma le due colonne di granito orientale che reggono il balcone, collocate nel gennaio 1720, ripetutamente segnalate dalla letteratura quali elementi qualificanti il prospetto. Nella seconda metà del Settecento la residenza fu affittata dal mecenate, collezionista e scienziato dilettante George Cowper, che vi prese alloggio dal 1772, raccogliendo negli ambienti sia una notevole collezione di dipinti e sculture sia una varia strumentazione per esperimenti di fisica, chimica e ottica, a formare un gabinetto scientifico che, per la qualità delle apparecchiature, fu visitato anche da Alessandro Volta. Successivamente la proprietà passò agli Spinelli (1798) e quindi, in rapida successione, ai Bacci (1827), ai Pagliari (1829), agli Osterfeld (1834), ai Gordon Coeswelt (che lo possedevano al tempo di Federico Fantozzi), ai Troubetzkoy e ai Jacometti Ciofi. Nel 1839 fu restaurato e abbellito internamente su progetto dell'architetto Francesco Leoni. Negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) e della proprietà Troubetzkoy, il piano nobile fu affittato come sede della legazione russa presso il Regno d'Italia e quale residenza ufficiale del ministro Nicola Kisselef. Un ulteriore significativo intervento è databile alla fine dell'Ottocento (1870-1877), commissionato dai Jacometti Ciofi. La letteratura riferisce della presenza sul fronte ora dello scudo con l'arme dei Baldinucci (accompagnato dal motto: In Deo spes mea), ora della presenza dell'arme dei Troubetzkoy. E' da supporre quindi che tali armi fossero dipinte sull'elaborato scudo posto sul finestrone che guarda al terrazzino di coronamento del portone, visto che oggi questo si presenta con il campo vuoto, per quanto arricchito da due bei puttini seduti. Così Federico Fantozzi (1843), a ricordarci l'alterna fortuna critica riservata all'edificio: "La sua facciata è regolare e grandiosa, ma non bella; ed il portone non ha altro merito che il valore delle due colonne di granito che lo adornano, e sostengono un terrazzino con balaustri di marmo". Per quanto riguarda lo stato attuale della fabbrica valga la puntuale descrizione redatta da Francesca Carrara (2007): "La facciata a tre piani, delimitata da paraste lisce e conclusa da cornicione a guscio, secondo modelli romani, è scandita da ampie ed eleganti finestre modanate; al piano terra il portone ha tre finestre inginocchiate a timpano curvilineo per lato. Al piano nobile la finestra centrale si affaccia sul balcone di marmo balaustrato, incorniciato da timpano curvilineo ornato un tempo da stemma, ricordato dal Settimanni come opera di Giuseppe Broccetti; le altre finestre hanno cornice semplice con sovrastante brachettone, come le sette finestre del terzo piano. Al di là del portale ornato dallo stemma ottocentesco dei Troubetzkoy si accede nell'atrio suddiviso da doppia serliana, dove si innesta lo scalone, a doppia rampa con pianerottoli voltati a crociera, nicchie e stucchi, riferibile all'epoca del Baldinucci. Al piano nobile, imperniato sul grandioso salone da ballo, uno dei più ampi di Firenze, con soffitto a botte sostenuto da un'ardita struttura lignea, la decorazione originaria è stata interamente sostituita nel corso dell'Ottocento; rimane unicamente la volta di una sala affrescata con la Vergine con angeli e figure". Per quanto riguarda le più recenti vicende conservative si ricordano i danni seguiti all'alluvione del 4 novembre 1966 e i successivi restauri, un incendio occorso nel 1973 anche questo seguito da un cantiere di ripristino che peraltro interessò il prospetto principale. Al 1991 si data il restauro dei prospetti prospicienti la corte interna, a al 1996 quello dei prospetti secondari su via del Fico e via Giovanni da Verrazzano (su quest'ultima strada il complesso presenta una più tarda addizione). A partire dal 2002 il complesso fu interessato da un ancor più impegnativo cantiere di restauro finalizzato ad accogliere nel palazzo attività ricettive, su progetto e direzione dei lavori dell'architetto Elisabetta Marrocchesi e quindi dell'architetto Giorgio Benucci. Attualmente l'edificio, noto per ospitare nei suoi spazi terreni il ristorante enoteca Pinchiorri, è sede dell'Hotel Relais Santa Croce (Baglioni Hotels). Tutto il palazzo è mantenuto con estrema cura, anche se dispiace la recente tinteggiatura delle grandi finestre in pietra al terreno.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 48; Cambiagi 1765, p. 75; Cambiagi 1771, p. 77; Cambiagi 1781, p. 72; Follini-Rastrelli 1789-1802, VI, 1795, p. 65; Firenze 1828, p. 164; Fantozzi 1843, p. 169, n. 402; Firenze 1845, p. 181; Formigli 1849, p. 162; Formigli 1849, p. 162; Firenze 1850, pp. 398-399; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, pp. 226-227; Bigazzi 1886, p. 253; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 53-55; Limburger 1910, n. 355; Garneri 1924, p. 257, n. XLVI; Limburger-Fossi 1968, n. 355; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 31; Cresti-Zangheri 1978, p. 130; Cesati 2005, I, p. 278; Francesca Carrara in Atlante del Barocco 2007, p. 406, n. 75; Paolini 2008, pp. 96-97, n. 133; Paolini 2009, pp. 155-156, n. 203.
Approfondimenti Mario Covoni Girolami, Ricordi e memorie di un personaggio fiorentino, con introduzione e note a cura di Leonardo Ginori Lisci, Firenze, Giunti Marzocco, 1981, II, p. 318.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 31937, 31938, 31939 (vedute d'insieme del prospetto, 1966); 31940, 31941 (particolari del portale, 1966); 31942 (particolare della parte superiore del prospetto, 1966); 42446, 42447 (vedute dell'androne e della scala, 1968); 42448 (scorcio del prospetto su via del Fico); 42449, 42450 (vedute di spazi interni, 1968); 19814, 19815 (vedute di scorcio del prospetto su via Ghibellina, 1968); 172839 (veduta dello scalone, 1994); 172840 (particolare di una mensola nell'androne di ingresso, 1994); 172841 (particolare del portale d'ingresso, 1994); 172842 (particolare dello scudo posto sul prospetto esterno, 1994); 172843 (veduta d'insieme del prospetto, 1994); 172844 (veduta d'insieme dell'androne, 1994); 172845 (veduta dello spazio oltre la serliana nel cortile interno, 1994); 172846 (veduta di una porzione del prospetto esterno, 1994); 172847 (particolare del portale al numero 85, 1994); 172848 (particolare di una finestra terrena, 1994); 172849 (veduta d'el cortile interno, 1994); 173432, 173433, 173434, 173435, 173436, 173437, 173438, 173439, 173440, 173440, 173440, 173440 (vedute degli spazi interni con particolare riferimento agli ambienti affrescati e decorati, 1994); 173444 (particolare dell'armatura della volta del salone grande, 1994); 173445, 173446, 173447, 173448, 173449, 173450 (vedute degli spazi interni con particolare riferimento agli ambienti affrescati e decorati, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Jacometti Ciofi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito dell'Hotel Relais Santa Croce, con ampia galleria fotografica e allegati sulla storia dell'edificio.
Codice SBAPSAE FI0009
ID univoco regionale 90480171295
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 02/05/2020
Data ultimo sopralluogo 29/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags ristorante, albergo, scultura, stemma familiare, comunità straniera, legazione.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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