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Quartiere Santa Croce (Mattonaia)
Ubicazione Via della Mattonaia
Denominazione Via della Mattonaia
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada corre da piazza Lorenzo Ghiberti al viale Antonio Gramsci incontrando lungo il suo tracciato borgo la Croce, via Giovan Battista Niccolini e via Pietro Giordani. La denominazione è antica anche se l'inclusione sotto questa titolazione del breve tratto tra il mercato di Sant'Ambrogio e quindi tra piazza Lorenzo Ghiberti e borgo la Croce (ufficializzata con delibera della giunta comunale del luglio 1873) risale agli anni in cui fu realizzato il tratto stesso, unitamente alla piazza e al padiglione del mercato. Si tenga inoltre presente come dalla seconda metà del Novecento fino al 2005 sotto questa denominazione era compreso anche il lato est dell'ampio slargo che nel primo tratto congiunge la strada vera e propria all'edificio de La Nazione, in quell'anno intitolato (a seguito della sua riqualificazione) piazza Pietro Annigoni. La denominazione, come accennato, è attestata dalla fine del XIII secolo ed è intesa come riferimento alle fornaci di mattoni che in questa zona dovevano esistere dal Medioevo e che identificarono prima un'ampia zona di opifici (non necessariamente lungo la nostra via) intervallati ad orti, poi (venute meno le mattonaie) il quartiere ottocentesco sviluppatosi negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) e oltre. Di quanto queste fornaci abbiano a lungo caratterizzato la zona lo dice il fatto che, nell'ambito di quelle compagnie spontanee e rionali note come potenze festeggianti e attive tra i primi del Trecento e il 1629, la nostra era nota come Città Rossa, evidentemente per la dominante data al quartiere dal colore dei laterizi prodotti. E ancora lo attesta una delle due targhe poste sul canto tra la via e borgo la Croce (sopra l'edicola di giornali), datata 1611, nella quale i "Signori Officiali de' Fiumi" proibiscono di abbandonare lungo la strada fino alle mura terra, calcinacci e 'ceneracia', e questo evidentemente per limitare lo scarico dei residui di lavorazione delle fornaci che ancora dovevano essere attive nella zona. Ciò detto, per quanto il tracciato sia evidentemente antico e segnato nel suo tratto iniziale dal complesso di Santa Teresa edificato nel Seicento, fino a tutta la prima metà dell'Ottocento questa strada rappresentò unicamente un collegamento tra borgo la Croce e lo stradone lungo le Mura in una zona segnata essenzialmente da terre lavorate e caratterizzata nel secondo tratto unicamente dalla presenza della villa la Mattonaia con il suo giardino, come ancora bene documenta la pianta della città delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731. L'urbanizzazione della zona, per quanto ritenuta tra le realizzazioni più significative del piano di espansione cittadino redatto da Giuseppe Poggi in relazione alle nuove esigenze dettate da Firenze Capitale (1865-1871), è in realtà da considerarsi frutto di un progetto maturatosi negli anni precedenti, almeno fin dal 1860, con un cantiere già avviato nel novembre del 1864 che, ovviamente, ricevette particolare impulso negli anni in cui Firenze fu Capitale. Trattandosi in questo caso di un'area interna all'ultima cerchia di mura, non si trattò poi in senso stretto di un intervento di ampliamento della città, ma di una operazione di urbanizzazione di una vasta zona già appartenente alla Firenze storica, secondo il piano regolatore interno della città redatto non da Giuseppe Poggi ma dall'ingegnere del Comune Luigi Del Sarto. La destinazione del quartiere (detto appunto della Mattonaia) fu a carattere residenziale, con una evidente attenzione alla ricca borghesia, nell'ambito della quale si distinse nell'acquistare i lotti edificabili la comunità ebraica, in ragione della parallela edificazione della Sinagoga nel vicino lotto posto tra via Luigi Carlo Farini e via Giosue Carducci con un cantiere avviato nel 1874 su progetto di Mariano Falcini, Vincenzo Micheli e Marco Treves (inaugurazione del Tempio nel 1882). Entro il 1870 possiamo considerare concluse sia le opere di urbanizzazione sia l'erezione dei primi edifici del secondo e più importante tratto, mentre si erano avviate quelle destinate a definire il mercato e la piazza Lorenzo Ghiberti. Il carattere della strada è residenziale, con un significativo alternarsi di zone a destinazione popolare in prossimità di piazza Lorenzo Ghiberti e di nuovo in corrispondenza dell'ultimo tratto segnato dal grande stabile della Società Anonima Edificatrice, e alto borghesi, ben rappresentate dalle palazzine Ottolenghi, Francolini e Marchesini.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 86, n. 602; Stradario 1929, p. 74, n. 672; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 254-256; Stradario 2004, p. 278.
Approfondimenti Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003; Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ARC-F-006411-0000 (veduta dell'area del quartiere della Mattonaia con i lotti di terreno e lo stabile della Società Anonima Edificatrice già edificato, 1865 ca.).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via della Mattonaia su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 01/10/2013
Data ultima modifica 19/09/2021
Data ultimo sopralluogo 30/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via).
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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