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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via delle Pinzochere 3
Denominazione Palazzo Da Verrazzano
Altre denominazioni Palazzo Casamorata, palazzo Parenti, palazzo Bargellini
Affacci .
Proprietà del Zaccheria, Da Cepperello (Cepparello), Alamanneschi, Dell'Antella (Antellesi), Gerini, Da Verrazzano, Casamorata, Parenti, Antinori, Fedeli, Bargellini.
Architetti - Ingegneri Baccio d'Agnolo (Bartolomeo Baglioni, d.), da Sangallo Giuliano (Giuliano Giamberti, d.).
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Casamorata Luigi, Bargellini Piero.
Note storiche Gli antichi catasti indicano in questo luogo, ai primi del Quattrocento, due case (di cui una di proprietà di Poggio Bracciolini), acquistate alla metà del secolo da un certo Giovanni del Zaccheria e passate nel 1505 a Gherardo di Michele da Cepperello. Ai membri di questa famiglia spetta l'erezione del palazzo agli inizi del Cinquecento, a determinare le eleganti forme attuali, per le quali sono stati fatti i nomi di Baccio d'Agnolo e, facendo soprattutto riferimento al disegno del cortile, delle scale e alla loggia interna, di Giuliano da Sangallo. La proprietà passò nel 1578 agli Alamanneschi e nel 1650 ai Dell'Antella, per essere poi acquistata nel 1662 da Isabella Gerini, moglie del senatore Andrea da Verrazzano (della casata resa illustre dal famoso navigatore Giovanni). Estintasi la famiglia nel 1819, il palazzo fu dei Casamorata (e qui visse il compositore Luigi) e quindi dei Parenti (ai quali si dovrebbe riferire la P presente nel cancello del cortile), degli Antinori, dei Fedeli e dei Bargellini (dal 1946), diventando casa di Piero Bargellini, che vi abitò negli anni che lo videro sindaco della città colpita dall'alluvione. Proprio al senatore Piero e a sua moglie Lelia Cartei, così come ai loro eredi, si deve l'attento restauro dell'edificio condotto entro gli anni sessanta del Novecento. Sono documentati importanti restauri alla facciata risalenti al 1933 e, nell'ambito di una storia che è stata per tutto il Novecento di attente cure, oltre a quelli già segnalati degli anni sessanta (seguiti dai necessari lavori legati ai danni provocati dall'alluvione del 1966) un ulteriore intervento conclusosi nel 2007. Dal 2006 gli eredi Bargellini hanno iscritto il palazzo all'Associazione Case della Memoria, per cui la sala già studio di Piero Bargellini (dove si conserva un ciclo di sei affreschi trecenteschi staccati dalla distrutta Chiesa di Santo Stefano alle Busche nel comune di Carmignano) è visibile su appuntamento. Nel suo insieme il palazzo è da giudicare, come più volte sottolineato dalla letteratura, tra i più belli e conservati di Firenze, per la misurata facciata organizzata su tre alti piani per sette assi, le eleganti finestre del primo e del secondo piano circondate da bozze spianate (che potrebbero far supporre la presenza, un tempo, di intonaci graffiti), la sua panca di via e l'ampia grondaia alla fiorentina di notevole aggetto. Dall'androne voltato a botte si accede al cortile, segnato da una loggia (in antico estesa su tre lati dei quali due successivamente tamponati) con colonne dai capitelli finemente scolpiti. Da qui è l'ingresso al giardino interno, con un piccolo ninfeo e una serra, e allo scalone che consente l'accesso agli appartamenti. Una loggia ricorre anche all'ultimo piano, a guardare questi spazi interni. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1913.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, p. 182, n. 27; Fantozzi 1843, p. 166, n. 390; Firenze 1850, p. 414; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 444; Stegmann-Geymüller 1885-1908, X, pp. 4,7; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1910) 1909, p. 90; Limburger 1910, n. 715; Illustratore fiorentino (1914) 1913, pp. 131-134; Garneri 1924, p. 167, n. XLIX; Barfucci 1958, p. 136; Limburger-Fossi 1968, n. 715; Ginori Lisci 1972, II, pp. 639-642; Firenze 1974, p. 198; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 125; Orefice 1992, p. 40; Gurrieri-Fabbri 1995, pp. 200-205; Fabbri 2000, pp. 118-121; Cesati 2005, II, p. 485; Firenze 2005, pp. 411-412; Paolini 2008, pp. 172-173, n. 263; Cecconi 2009, p. 27; Paolini 2009, pp. 244-245, n. 348; Adsi 2010, p. 51.
Approfondimenti Donata Bertoldi, I luoghi e la cultura: lo Studio Bargellini in Via delle Pinzochere a Firenze, in "Erba d'Arno", 2006, 104-105, pp. 113-119; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 133.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 65092 (veduta della facciata del palazzo, 1925-1935 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 173419 (veduta di uno spazio interno, 1994); 173420, 173421, 173422 (vedute del cortile interno, 1994); 173423 (scorcio della scala interna, 1994); 173424 (veduta del portico del cortile interno, 1994); 173425, 173426, 173427 (vedute degli spazi interni, 1994); 173428 (altana sul cortile, 1994); 173429 (veduta d'insieme del prospetto in forte scorcio, 1994); 173430 (particolare del portale, 1994); 173431 (particolare di un porta interna, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Bargellini su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI0060
ID univoco regionale 90480170734
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 19/12/2020
Data ultimo sopralluogo 15/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags panca di via.
Localizzazione
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